Valorizzare le risorse locali per l’innovazione: a Maratea opening session di HEROES, I° Euro-Mediterranean Coinnovation Festival

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Tramonto sulla costa di Maratea (Pz), sede del I° Euro-Mediterranean Coinnovation Festival

Tramonto sulla costa di Maratea (Pz), sede di Heroes, I° Euro-Mediterranean Coinnovation Festival

Si è aperto oggi, mercoledì 21 settembre, HEROES, meet in Maratea, il primo Euro-mediterranean Coinnovation Festival. L’opening session dell’evento è stata dedicata al valore aggiunto che l’innovazione rappresenta nel promuovere lo sviluppo locale, ma anche l’inclusività e più alti standard di vita all’interno di uno scenario sempre più competitivo.

Hanno preso parte all’evento di apertura: Angelo De Carlo, Manager EY, Giampiero Maruggi, Sviluppo Basilicata, Gianluca Jacobini, Condirettore Generale del Gruppo Banca Popolare di Bari, Felice Ponzo, Università degli Studi della Basilicata, Marco Gay, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Michele Somma, Presidente Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lo Russo, Presidente Confindustria Basilicata.

Il dibattito si è aperto con una riflessione sui giovani, vero cuore pulsante del mondo dell’innovazione, delle nuove tecnologie e delle startup. Si tratta infatti dei veri protagonisti del cambiamento, a cui però è destinato il reddito pro capite più basso d’Italia. Un forte paradosso secondo il moderatore Andrea Di Consoli. A questo proposito, Michele Somma: “Le sfide che i giovani devono affrontare sono molto diverse rispetto a quelle delle generazioni precedenti per i quali il posto fisso rappresentava la svolta”.

“In Italia il problema è prima di tutto culturale; la nostra cultura non è ancora aperta ai nuovi scenari creati dall’innovazione, cosi come i nostri governanti non sono abbastanza lungimiranti da sostenere questo mondo modificando quanto costituisce un intralcio. Per questo oggi EY – ha aggiunto Angelo De Carlo vuole svincolarsi dall’immagine di gigante inavvicinabile e farsi promotore di nuove iniziative che promuovano la condivisione e la sinergia, il trasferimento del know-how al mondo delle startup; un mondo da conoscere e con cui dialogare”.

“Davanti a una condizione di fuga di cervelli e di calo demografico preoccupante per il Sud, il problema è quello di riuscire a sviluppare la cosiddetta massa critica fatta di persone creative e pensanti, che solo insieme possono portare un cambiamento durevole. In questo scenario – ha aggiunto poi Ponzola responsabilità pubblica è importante; siamo all’interno di un territorio che crea dispersione, in cui non c’è interazione e non c’è rete: la soluzione è lo sviluppo del pensiero laterale da parte dello Stato che permetta di vincere i vincoli del fare impresa in Italia, come la difficoltà di accesso al credito”.

Anche per Marco Gay lo sviluppo economico non può prescindere dal Made in Italy e, ha specificato: “Particolarmente dal Made in Basilicata”. “Il Sud Italia ha un potenziale enorme, rappresentato dalla nostra bellezza locale, ma non lo riesce ad esprimere”, ha concluso.

Infine, un pensiero critico sul quello che viene definito “Totalitarismo della Silicon Valley”, ovvero quella tendenza a promuovere l’eccezionalità, il genio come mainstream, escludendo di fatto la persona media, la normalità. Una tendenza al giovanilismo, tipico della Silicon Valley, esclude dal mercato gli over 40. Per Pasquale Lorusso, “davanti a un mondo fatto di eccellenze, la risposta del sistema italiano d’istruzione deve essere alzare il livello, attraverso la promozione della formazione, della competitività. Attraverso l’attenzione alla docenza e all’apprendimento da parte dei giovani”.

HEROES prevedere un programma fitto d’eventi, più di 90 in tre giorni, 180 startup iscritte alla Heroes Prize Competition e centinaia di Heroes, eroi dell’innovazione e della creatività dello scenario italiano e internazionale. Un’occasione importante di incontro, condivisione e contaminazione ma anche un modo per fare il punto sui pro e i contro di fare impresa attraverso l’innovazione in Italia di fronte alle importanti sfide rappresentate dalla globalizzazione.

di Maria Rita Arfuso

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