Salviamo Ponte delle Chianche, il ponte romano dimenticato di Buonalbergo

Scorcio del ponte romano delle Chianche, Buonalbergo (Benevento)

Scorcio del Ponte romano delle Chianche, II sec. d.C., Buonalbergo (Benevento)

di Redazione FdS

Un’escursione per riaccendere i riflettori su un monumento ingiustamente dimenticato e a rischio crollo: giunta alla sua 4a edizione, è organizzata per il prossimo 20 ottobre da Sud Francigena e Gruppo Teatrale di Buonalbergo, con il patrocinio gratuito di Delegazione FAI Benevento e Fondazione Jorit, e la collaborazione dell’associazione Naturalmente e altre associazioni locali, per richiamare l’attenzione sul Ponte delle Chianche, ponte romano dell’antica Via Traiana. L’escursione, a partecipazione gratuita, partirà alle ore 9.00 da piazza Garibaldi, a Buonalbergo (Benevento), per raggiungere il ponte e poi rientrare in paese alle 15.00. Il percorso, con pranzo al sacco, è di circa 8 km e di difficoltà media ma consente di raggiungere un’affascinante testimonianza del genio ingegneristico romano di età imperiale. Il Ponte delle Chianche consentiva infatti il passaggio sul Torrente S. Spirito della Via Traiana, la strada che nel II sec. d.C. fu costruita, probabilmente su un tracciato preesistente, per collegare Benevento a Brindisi. Al passaggio della strada è legata anche la colonna miliare in pietra bianca, alta circa 1,60 m., che reca inciso in cima il miglio XIIII ed è oggi visibile nel cortile di palazzo Coscia-Spinelli, sede del municipio di Buonalbergo.
 

Scorcio del Ponte delle Chianche - Image source

Veduta panoramica da sud del Ponte delle Chianche, II sec. d.C., Buonalbergo (Benevento) – Image source

Lungo complessivamente circa 120 metri e largo 7,20 (cioè 5 passi romani), in origine il Ponte delle Chianche si sviluppava in sei archi, di cui tre sono ancora esistenti e uno ricostruito. Le sei campate erano raccordate con due spalle laterali al declivio naturale delle colline ai due lati del fondovalle. Il ponte presenta una struttura mista di opus lateriricium a vista con due file di bipedales (tipo di mattone cotto usato dai Romani) che costituiscono la struttura principale, e riempimento in opus coementicium. Il piano stradale del ponte conserva ancora parte del basolato in conci calcarei poligonali posati su un sottile strato di malta e ai lati della strada vi erano dei parapetti, purtroppo perduti. In epoca moderna il ponte è stato oggetto di studio nel 1913 da parte degli archeologi britannici Thomas Ashby e Robert Gardner, giunti in Italia sulle tracce della via Traiana, i quali rilevarono tra l’altro che le due arcate più ad est, le più deboli, presentavano riparazioni avvenute nel corso del tempo.
 

Scorcio del Ponte romano delle Chianche, Buonalbergo (Benevento) - Ph. Fiore Silvestro Barbato

Scorcio del Ponte romano delle Chianche, II sec. d.C., Buonalbergo (Benevento) – Ph. Fiore Silvestro Barbato

Rimasto pressoché intatto, sia pure con rilevanti segni di dissesto, fino agli anni ’70 del Novecento, il ponte è stato al centro di uno dei più folli progetti di recupero mai concepiti in Italia: nei primi anni ’80 si decise infatti di demolire le prime due arcate ad est, quale avvio di un piano di completa demolizione e ricostruzione mediante l’utilizzo di laterizi di diversa dimensione (4 file di laterizi di nuova fattura, di circa 30x30cm) e riempimento di calcestruzzo. Un’aspra contestazione popolare impedì il completarsi dello scempio, per cui oggi rimane un solo arco ricostruito, ma dopo il fallimento di quel progetto, che lo ha comunque reso inutilizzabile, le autorità competenti hanno abbandonato il ponte a se stesso. Il Comune, dal canto suo, si è limitato a piccoli interventi di interesse idrogeologico nei pressi, purtroppo vanificati da eventi alluvionali successivi, come quello del 2015 che ne ha accentuato il degrado, con crolli di laterizi dagli archi, l’ultimo dei quali a gennaio 2019.
 

Ponte delle Chianche, l'arcata ricostruita negli anni '80 del Novecento

Ponte delle Chianche, l’arcata ricostruita negli anni ’80 del Novecento – Ph. Fiore Silvestro Barbato

L’attenzione popolare viene mantenuta viva dalle escursioni dei volontari e dall’iniziativa FAI ”I Luoghi del Cuore” che nel 2016 e 2018 ha riacceso i riflettori, ma chi dovrebbe decidere un intervento radicale di conservazione continua a essere latitante. Intanto sono anche nati un Comitato promotore “Salviamo il Ponte delle Chianche”  – che ha raccolto circa 2800 firme, utili per partecipare al bando lanciato da FAI/Intesa San Paolo, ma l’iniziativa non ha avuto alcuno sviluppo – e un Gruppo pubblico su Facebook con 470 membri, nel tentativo di sollecitare un intervento volto a salvare quello che fino a poco tempo fa era il ponte di epoca traianea meglio conservato. Il manufatto era infatti riuscito a sopravvivere a un uso protrattosi per tutto il Medioevo e oltre , nonostante il sopraggiunto disuso della Via Traiana, così come aveva resistito al distacco di lastre d’argilla, riutilizzate nella costruzione di forni da parte dei contadini locali che pure continuarono a usarlo quale punto di passaggio di una mulattiera.

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Colonna miliare del XIIII miglio della Via Traiana, Palazzo Coscia-Spinelli, Buonalbergo (Benevento) - Ph. Antonio De Capua

Colonna miliare del XIIII miglio della Via Traiana, Palazzo Coscia-Spinelli, Buonalbergo (Benevento) – Ph. Antonio De Capua

 

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