In Calabria si danno raduno le imprese «eretiche», outsider di successo della nuova economia meridionale

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Massimiliano Capalbo, ideatore del Raduno delle Imprese Eretiche, a spasso nel suo parco eco-esperienziale di Zagarise (Cz)

Massimiliano Capalbo, ideatore del Raduno delle Imprese Eretiche, a spasso nel suo parco eco-esperienziale di Zagarise (Cz) – Ph. massimilicanocapalbo.it

di Rocco Mazzolari

Nella storia plurimillenaria della Calabria non sono mancate affascinanti figure di “eretici”, ovvero persone che immaginarono di poter sovvertire, a vari livelli, un certo consolidato status del contesto in cui vivevano. Grandi menti “visionarie” ma sostanzialmente utopistiche. Oggi in Calabria c’è invece chi ha deciso di praticare la propria “eresia” agendo direttamente nella realtà, senza complesse elaborazioni teoriche, convinto che l’acquisizione di una maggiore consapevolezza delle potenzialità proprie e del territorio e la collaborazione con gli altri siano i necessari punti di partenza per pervenire al cambiamento e per fronteggiare le oggettive difficoltà frapposte dall’esterno. Obiettivo: tentare di smuovere le sorti di un tessuto sociale ed economico anchilosato dall’inazione di una politica quasi sempre espressione del gattopardismo più sfrenato. Un nuovo atteggiamento volto a scardinare un senso di rassegnazione e di fatalismo davvero paralizzante e figlio degenere di una lunga storia di soprusi, di abbandono, di compromessi col potere, di immobilismo. E’ la presa di posizione di una serie di giovani imprenditori che amano definirsi “eretici”, in quanto portatori di una visione controcorrente, allergica alle logiche di massimizzazione del profitto a tutti i costi, a quelle del cinico sfruttamento del territorio e di chi vi abita, ad un modello di sviluppo esulante da criteri di sostenibilità. Imprenditori che non intendono lasciarsi annichilire dai dati catastrofici del recente Rapporto Svimez sul Sud e che non vogliono più attendere improbabili interventi miracolosi dall’alto.

Questi imprenditori, domenica 11 ottobre, dalle 9.30 in poi, saranno i protagonisti di “Usciamo dai recinti”, 4° Raduno delle Imprese Eretiche che si terrà a Zagarise (Catanzaro) presso il parco eco-esperienziale Orme nel Parco, innovativa realtà turistica nata nel luogo con l’aria più pulita d’Europa grazie all’estro di Massimiliano Capalbo, che del concetto di ”impresa eretica” è diventato il guru. Sua anche l’ideazione della manifestazione e del blog Ereticamente.it, punto di riferimento per chi è alla ricerca di eresie. “L’evento – spiega Capalbo – riunisce tutti quelli (imprenditori e non) che osano sfidare lo status quo, quelli che vedono dove altri non vedono, che invece di lamentarsi agiscono, che si muovono prima e che contribuiscono con il proprio agire a cambiare in meglio innanzitutto la propria vita e poi quella degli altri”. Insomma si tratta di persone che hanno deciso di vivere e di comunicare il proprio lavoro come un vero e proprio atto politico, volto ad incidere sul territorio per cambiarne il destino e le prospettive, diffondendo il seme di un nuovo approccio e di nuove dinamiche di sistema.

“Sono loro i nuovi e veri politici – aggiunge Massimiliano Capalboquelli sui quali riversare da oggi in poi la nostra fiducia, prerequisito per la costruzione e il mantenimento di qualsiasi comunità. Sono queste le persone che il Raduno delle Imprese Eretiche intende celebrare e portare sotto i riflettori, uomini e donne spesso sconosciuti, non eletti da nessuno, che non costano nulla alla collettività ma che mantengono le promesse. Quale eresia più grande? L’impresa prima che economica è umana ed è sul valore delle relazioni che intendiamo focalizzare l’attenzione.”

Nella edizione 2015 ad essere protagoniste saranno soprattutto le donne, provenienti per lo più dalla provincia di Cosenza, ma troveranno spazio anche esperienze provenienti da altre regioni di un Sud Italia che manifesta forti ambizioni e segni concreti di rinascita nonostante la “voce” dei catastrofici dati ufficiali che tende a monopolizzare la ribalta mediatica.

L’iniziativa del Raduno ruota fondamentalmente intorno a 4 obiettivi principali: innanzitutto far sì che i protagonisti –  da Capalbo definiti “fiamme che ardono” nel suo libro La Terra dei recinti (ed. Rubbettino) – attraverso il loro esempio,  possano stimolare i “fuochi sotto cenere”, ossia coloro che ancora non hanno osato prendere in mano il proprio destino, mostrando come realizzare qualcosa di positivo in Calabria non sia una possibilità remota. In secondo luogo, portare sotto i riflettori le esperienze positive per evidenziare come una realtà diversa esista già: quella cioè di una regione che agisce ogni giorno e ottiene risultati straordinari. Il Raduno rappresenta poi un’occasione per mettere in contatto i vari “eretici” fra loro, perché possano conoscersi e confrontarsi e far nascere collaborazioni e idee e, infine, per coordinare un programma di azioni da compiere, da qui ad un anno, per incidere con maggiore forza sul territorio, per difenderlo dai neicolonialisti, dalla malavita organizzata, da un partitismo rampante e privo di una visione e di una strategia, nonché per imporre un’agenda politica basata su criteri di priorità.

Diverse saranno le esperienze che si confronteranno e che si faranno conoscere in questa edizione del Raduno: a partire dal caso di Rosario Benedetto, giovane varesino che ha deciso di trasferirsi a Roseto Capo Spulico (Cs) per realizzare un sogno di nome Rosetum, ossia coltivare l’antica Rosa degli Achei costruendo un percorso benessere unico in Italia, un esempio di emigrazione al contrario e di determinazione straordinario. Ci sarà poi Rosamaria Limardi che a Jacurso (Cz) ha ideato Jacurso da vivere e da imparare, un progetto di ospitalità diffusa che mira a rigenerare una comunità logorata da una forte emigrazione attraverso il recupero di antichi saperi e stili di vita. Miriam Pugliese e Domenico Vivino che hanno costruito il loro Nido di seta a San Floro (Cz) riprendendo la coltivazione del baco da seta alle porte di una città, Catanzaro, storica produttrice del pregiato tessuto. Nadia Gambilongo che con l’associazione I giardini di Eva di Rende (Cs) restituisce decoro e vivibilità agli spazi urbani del quartiere di Viale dei giardini. Roberta Caruso che a Montalto Uffugo ha aperto la sua Home for creativity per diffondere un nuovo concetto di ospitalità, tema più che mai attuale in una società incapace di costruire relazioni. Deborah De Rose che a Cosenza ha ideato Interazioni Creative, uno spazio condiviso sia fisico che virtuale dove esprimere il proprio saper essere e il proprio saper fare, mettendo a frutto i propri talenti. Massimo Iiritano, scrittore, che a Montepaone (Cz) ha aperto Visioni Mediterranee, una residenza d’artista particolarmente adatta a soggiorni di studio e creatività.

Non mancheranno i pionieri, già partecipi dei precedenti raduni, che racconteranno il prosieguo della loro esperienza: Nicola Bloise e Ottavia Palamara che a Morano Calabro (Cs) continuano nella loro missione di diffondere il rispetto per la natura e le risorse naturalistiche del Pollino e un nuovo concetto di ospitalità attraverso i musei delle Case del Nibbio; Stefano Caccavari che, a San Floro (Cz), con il suo Orto di famiglia ha dimostrato che l’argine più efficace contro la minaccia proveniente dai neocolonialisti è costituito dal riprendere a coltivare il territorio e Salvo Scuderi che, in Sicilia, partito come Stefano coltivando il territorio di Catenanuova (Ct), è diventato oggi un tenace produttore di pasta biologica: Pasta Madre Bio.

Toccherà poi alle promesse, cioè quelle realtà che stanno per decollare e che avranno bisogno di sostegno e incoraggiamento. Si tratta precisamente di due progetti in fase di startup: “Ohm Factory” e “Pandosia e(ART)h“, che hanno coinvolto gli studenti di cinque scuole calabresi e fanno parte del progetto Giovani&FuturoComune, avviato nel 2014 da Anna Laura Orrico e dall’Associazione Goodwill, che si pone l’obiettivo di valorizzare i beni comuni ricostruendo intorno ad essi una responsabilità sociale condivisa.

Dopo una giornata così intensa,  agli eretici non rimarrà che tirare le fila, costruire un programma e lanciare una proposta, piccola, concreta, realizzabile, che da qui ad un anno dovrà portarli a condividere un obiettivo e un programma comune. Il tutto all’insegna del superamento dei personalismi e di una logica di azione collettiva che non ha bisogno di statuti e altri vincoli giuridici per trovare attuazione, guidata com’è da un semplice e forte elemento di propulsione condiviso, quello di fare al meglio il proprio lavoro per contribuire a cambiare in positivo il volto della propria terra.

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