Francesco Cairo: è calabrese il massimo esperto mondiale di patologie gengivali

Francesco Cairo

Francesco Cairo

di Redazione FdS

Nel panorama scientifico italiano, sempre più affollato di storie di giovani scienziati costretti a cercare all’estero il giusto riconoscimento delle proprie capacità, l’esperienza di Francesco Cairo, 45 anni, è una di quelle “note” felici che vale la pena di essere raccontata, anche perché trova le sue origini nel Sud del nostro Paese – in Calabria per la precisione – dove le difficoltà per qualsiasi tipo di percorso tendono, per varie ragioni, a moltiplicarsi. Ricercatore e Coordinatore dell’Unità di Ricerca Clinica in Parodontologia e Medicina Parodontale presso l’Università degli Studi di Firenze (Policlinico Careggi), è stato riconosciuto di recente quale massimo esperto mondiale nel campo delle patologie gengivali. A decretarlo è Expertscape, società americana di ranking in materia di medicina, che valuta esperti e istituzioni nell’ambito di oltre 27.000 argomenti del settore e colloca ai vertici delle classifiche quegli esperti che grazie alla loro competenza hanno contribuito agli sviluppi della letteratura medica, e quindi della conoscenza, pubblicando articoli di alto rilievo scientifico.

Originario di Bisignano, cittadina in provincia di Cosenza, dopo gli studi presso il locale Liceo Scientifico, Cairo si è laureato in Odontoiatria all’Università degli Studi di Siena, specializzandosi in Parodontologia e Implantologia Orale. Un percorso di studi che lo ha poi portato a collaborare con il Policlinico Universitario Careggi di Firenze, dove insegna Parodontologia e Implantologia al Corso di Laurea in Odontoiatria. E’ inoltre socio attivo e attuale tesoriere della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) nonché vincitore di alcuni prestigiosi premi di ricerca clinica internazionale fra cui il premio H. Goldman per la migliore ricerca clinica, conferitogli per ben tre volte dal Congresso Nazionale della Società Italiana di Parodontologia, il premio Jaccard della Federazione Europea di Parodontologia e il R. Earl Robinson per la rigenerazione parodontale della Accademia Americana di Parodontologia. E’ autore principale o coautore di numerosi articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali e referee per le piu importanti riviste di settore. A tal proposito, il recente riconoscimento da parte di Expertscape si basa proprio sulla qualità delle sue pubblicazioni scientifiche oltre che sulla quantità di citazioni generate dai suoi articoli negli ultimi dieci anni.

Lo scienziato si è detto onorato per questo riconoscimento, in occasione del quale ha voluto sottolineare l’importanza della divulgazione per favorire la conoscenza delle malattie gengivali e in particolare della parodontite che, come confermato dalla sua quotidiana esperienza con i pazienti, è presente in fasa avanzata in circa il 40% della popolazione (nel 10% in forma grave), all’interno di un quadro più generale che vede 7 italiani su 10 soffrire di patologie gengivali. Un settore nel quale si interviene con terapie chirurgiche e farmacologiche utili ad evitare complicanze che – spiega Cairo – colpiscono in particolare l’apparato cardiocircolatorio. Studi dimostrano infatti che le parodontiti possono generare forme infiammatorie a livello del sangue innescando seri rischi di infarto oltre a far peggiorare patologie incipienti come l’arteriosclerosi e il diabete. Per queste ragioni – conclude lo scienziato – restano fondamentali alcune regole preventive come una corretta igiene orale, uno stile di vita sano e la rinuncia al fumo, oltre naturalmente a un intervento terapeutico il più possibile tempestivo.

Legatissimo al suo paese di origine, Cairo sorride  all’idea di essere costantemente indicato come fiorentino, come accaduto sui media nazionali anche all’indomani del nuovo riconoscimento. E a tal proposito ricorda l’episodio capitatogli qualche anno fa durante una conferenza ad Amsterdam, in occasione della quale gli fu chiesto di riservare cinque minuti di speech a un artista della sua città. Tutti naturalmente si aspettavano l’elogio di qualche grande artista toscano, ma il ricercatore ha scelto di intrattenere la platea parlando di Nicola De Bonis, storico membro di una delle più importanti dinastie italiane di liutai che proprio a Bisignano hanno da sempre la loro sede e la cui tradizione di famiglia prosegue oggi grazie a Rosalba De Bonis.

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