Un sogno fatto Storia: la Cittadella della Musica Concentrazionaria custodirà a Barletta un patrimonio dell’Umanità

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Rendering del progetto ‘Cittadella della Musica Concentrazionaria’, che avrà sede presso l’ex Distilleria di Barletta – Elaborazione Studio di Architettura Dibitonto

Il 17 settembre la presentazione ufficiale del progetto a Palazzo della Marra. Con il recupero di un antico complesso industriale dismesso di circa 9000 metri quadri Barletta si candida a custodire un patrimonio di interesse internazionale

di Luciana Doronzo

Un tesoro incommensurabile di arte e vita, una testimonianza capitale sulla musica quale antidoto agli abissi d’orrore che l’uomo è stato capace di raggiungere nel XX°secolo. Il frutto del lavoro di ricerca di un singolo uomo e al tempo stesso un patrimonio per l’Umanità, come tale meritevole di una sede che ne garantisca la custodia per il futuro e l’accesso a chiunque voglia conoscerlo e studiarlo. E’ la quantità sterminata di spartiti, quaderni musicali, materiale fotografico, fonografico e audiovisivo, che il pianista e compositore barlettano Francesco Lotoro, docente di pianoforte presso il Conservatorio “U. Giordano” di Foggia, ha recuperato in circa 30 anni di viaggi in giro per il mondo con l’obiettivo di restituire dignità a migliaia di musicisti deportati e il più delle volte periti nei campi di concentramento civili e militari dal 1933 al 1953. Un modo per ridare nuova vita alla loro musica, creata e talvolta eseguita in cattività e in condizioni estreme di violazione dei diritti fondamentali dell’uomo. Tutto ciò sta finalmente per trovare un luogo concreto dove poter essere custodito e consultato, ovvero la Cittadella della Musica Concentrazionaria, progetto di punta della Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria di cui Lotoro è fondatore e presidente. La nascita di questo spazio straordinario coinciderà con una preziosa operazione di recupero architettonico essendo stata scelta come sede l’area dell’ex Distilleria di Barletta, i cui immobili – da anni entrati a far parte del patrimonio comunale – risalgono agli inizi del ‘900 e dal 1990 sono sottoposti a vincolo con decreto del Ministero per i Beni culturali.

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Alcuni dei musicisti uccisi nei lager del Terzo Reich o sopravvissuti: in alto (da sin.) Gideon Klein, Jozef Kropinski, Alma Rosé, Rudolf Karel, Hermann Gurtler, Pavel Haas, William Hilsley, Aleksander Kulisiewicz

L’iniziativa sarà presentata a Barletta domenica 17 settembre alle ore 11.30 presso Palazzo della Marra (via Cialdini, 74) dove, oltre a rappresentanti della stampa nazionale ed estera, interverranno i vertici delle autorità istituzionali; Giuseppe Langella, professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Antonio Felice Uricchio, rettore Università degli Studi di Bari “A. Moro”; Mario Daniele Piccioni, ordinario di Scienze della Costruzioni presso il Politecnico di Bari; Riccardo Moretti, presidente Commissione Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI); Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio, Regione Puglia; Ernesto Bernardini R.U.P. del Comune di Barletta; Nicolangelo Dibitonto, architetto progettista che insieme a Francesco Lotoro illustrerà il progetto. La giornata continuerà con la visita alle ore 15.30 al cantiere della Cittadella nell’area della ex Distilleria e si concluderà alle ore 17.30 presso il Teatro Comunale G. Curci con un concerto dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio Umberto Giordano di Foggia, diretta dal M° Rocco Cianciotta. In programma Sinfonia n.4 op.90 “Italiana” e Concerto per violino e orchestra op. 64 di Felix Mendelssohn. Violino solista Giovanna Sevi (ingresso su invito).

“L’Università Cattolica di Milano e l’Università del Salento ma anche altre Università e Accademie Musicali – spiega Francesco Lotorosi sono dichiarate entusiaste a partecipare e sono già pronte a far rete con la Cittadella di Barletta. A un progetto di tale portata auspichiamo che corrisponda altrettanto sostegno e aiuto da parte delle Autorità comunali, nella consapevolezza di lasciare al territorio un patrimonio di inestimabile valore e un vasto indotto culturale, turistico, accademico, museale e artistico. Vogliamo pensare che sia così, soprattutto perché la grande tenacia e determinazione dei fondatori della Cittadella – qualità che hanno già fatto stanziare quasi 5 milioni di euro sul progetto da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri – è importante ma non sufficiente a completare il progetto”.

LA CITTADELLA: IL PROGETTO IN CINQUE SEZIONI
 

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

Rendering Cittadella della Musica Concentrazionaria, Barletta, area ex Distilleria - Arch. Dibitonto

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

Rendering Bibliomediateca musicale, sale di lettura piano superiore - Arch. Dibitonto

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

Rendering Bibliomediateca musicale, sale di lettura piano superiore - Arch. Dibitonto

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

Rendering Libreria Internazionale del Novecento, esterni - Arch. Dibitonto

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

Rendering Cittadella della Musica Concentrazionaria, Barletta, area ex Distilleria - Arch. Dibitonto

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

Rendering Cittadella della Musica Concentrazionaria, Barletta, area ex Distilleria - Arch. Dibitonto

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

Rendering Cittadella della Musica Concentrazionaria, Barletta, area ex Distilleria - Arch. Dibitonto

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

Rendering Cittadella della Musica Concentrazionaria, Barletta, area ex Distilleria - Arch. Dibitonto

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

Rendering Torre scenica e Teatro Nuovi Cantieri - Arch. Dibitonto

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

Rendering veduta del canocchiale che separa museo e biblioteca (a sinistra) e il campus (a destra) - Arch. Dibitonto

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

L'ex Distilleria di Barletta nel suo stato attuale

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

Ortofoto aerea dell'area dell'ex Distilleria di Barletta

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

L'ex Distilleria di Barletta in un'immagine d'epoca

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

L'ex Distilleria di Barletta in un'immagine d'epoca

Cittadella della Musica Concentrazionaria, rendering

L'ex Distilleria di Barletta in un'immagine d'epoca

 
Oltre ad essere una proposta ambiziosa, la Cittadella è uno dei progetti più avanzati di recupero di architettura industriale realizzato dall’architetto Nicolangelo Dibitonto e sorgerà su un’area di circa 9 mila mq. suddivisa in 5 sezioni (nella photo gallery in basso, rendering e immagini d’epoca):

Campus delle Scienze Musicali: comprenderà spazi dedicati alla ricerca, allo studio, lettura e aggiornamento, indirizzati sia al patrimonio musicale concentrazionario che alla letteratura musicale ebraica; un Polo nazionale della musica ebraica Emanuele Pacifici, dedicato alla storico italiano e testimone della Shoah Emanuele Pacifici (1931-2014), consistente in un patrimonio cartaceo, editoriale, fonografico e discografico, patrocinato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) e donato dagli eredi al maestro Lotoro, che sarà masterizzato, catalogato e reso accessibile al pubblico; due Dipartimenti (corso triennale di Letteratura musicale ebraica e Centro Studi della Hazanuth nell’Europa continentale e mediterranea). Vi sarà un’Aula Magna nella quale sarà costruito un organo a canne. Il Campus avrà anche un parco e un bistrot kasher, con 72 posti a sedere per la ristorazione. Ed è in questo spazio che sarà collocato anche l’Archivio storico dei compositori barlettani: un progetto avanzato di ricerca, pubblicazione, allestimento teatrale ed esecuzione concertistica di opere di Giovanni Leonardo Primavera, Giuseppe Curci, Renato Virgilio, Vincenzo Gallo, Antonio Gallo, Giuseppe Fanciulli, Giovanni Petrucci, Daniele Varola, Raffaella De Nittis, Giuseppe De Leone e altri. Musiche scritte in un arco temporale che va dal Rinascimento al XX secolo.

Bibliomediateca musicale: sorgerà su un’area di circa 3 mila mq. e conterrà il materiale della Fondazione ILMC, costituito da 8 mila opere musicali, 12 mila documenti concernenti la produzione musicale creata in cattività (microfilm, diari di prigionia e quaderni musicali, registrazioni meccanografiche su audiocassetta e videocassetta, dischi in vinile attualmente in fase di masterizzazione),1.300 volumi di letteratura scientifica e teoretica sulla materia, pubblicazione e saggistica; 200 ore di interviste a musicisti e compositori sopravvissuti. La Fonoteca conterrà l’Enciclopedia discografica KZ Musik (la prima Enciclopedia Discografica di Musica Concentrazionaria, in 48 CD-Volumi), il Thesaurus Musicae Concentrationariae (Enciclopedia sulla musica scritta nei Lager e campi di concentramento, composta da 12 volumi e 2 DVD) e altro materiale discografico. La Videoteca, invece, conterrà i filmati girati da troupe cinematografiche del Terzo Reich, Croce Rossa e truppe Alleate. Vi sarà anche l’Archivio musicale Berto Boccosi che raccoglierà il patrimonio musicale del compositore italiano, materiale del quale la Fondazione ILMC ha l’incarico di custodire e promuovere.

Museo dell’Arte Rigenerata: sarà il fulcro di tutto il progetto ed accoglierà l’intero patrimonio composto da quaderni musicali, spartiti, materiale fotografico, organologico, audiovisivo e fonografico frutto della ricerca di Francesco Lotoro. Il museo promuoverà la conoscenza della musica composta in cattività, dando così la possibilità di riscoprire un’intera generazione di compositori, organizzando mostre, convegni di studio, in collaborazione con le Università e altri enti culturali. Ci sarà uno spazio dedicato agli strumenti costruiti in cattività; per ogni musicista saranno riportati dati biografici, elenco delle opere, episodi; inoltre vi sarà uno spazio fonografico con postazioni cuffia, spazi con maxi schermi e posti a sedere dedicati alla visione continua di materiale videografico per scuole e gruppi organizzati.

Teatro Nuovi Cantieri: sarà dotato di 212 posti a sedere su due livelli, palcoscenico, fossa d’orchestra, una torre scenica, un’area di audio-videoregistrazione e telone per proiezioni cinematografiche; vi sarà anche un Teatro all’aperto Nuovi Cantieri dotato di copertura con 150 posti a sedere.

Libreria internazionale del Novecento: sorgerà su un’area di 520 mq, accanto alla vasche di decantazione della ex Distilleria, con un’ampia offerta editoriale, discografica e pubblicistica sulla produzione musicale concentrazionaria e sulla produzione musicale del XX secolo e un laboratorio didattico per scuole e gruppi organizzati.

LA CITTADELLA: UN SOGNO FATTO STORIA

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Manifesto del docufilm “Maestro” di Alexandre Valenti

La realizzazione della Cittadella sarà il coronamento di un percorso che ha visto l’impegno di Francesco Lotoro apprezzato e premiato a livello internazionale per la sua rilevanza culturale e sociale: nel 2011 lo scrittore e giornalista Thomas Saintourens ha infatti dedicato alla vita e alle ricerche del musicista pugliese il libro Le Maestro (ed. Stock), uscito anche in lingua italiana nel 2014 (Il Maestro, Piemme Mondadori) e in lingua ceca nel 2015 (Maestro, Volvox), un’opera dalla quale il regista franco-argentino Alexandre Valenti ha tratto il documentario The Maestro, una coproduzione franco–italiana realizzata nel 2015 in versione televisiva e cinematografica, presentata in anteprima assoluta a Barletta e quindi in successione presso la sede Unesco di Parigi, al Los Angeles Italia Film Festival, nelle sale e sulla TV italiane e via via in altri Paesi. Nel 2013 Lotoro è stato inoltre insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine des Arts et Lettres dal Ministero della Cultura francese perché, come recita la motivazione, “ha dedicato ai compositori francesi deportati nei lager notevoli sforzi di ricerca, salvando così le loro musiche”, mentre nel 2015 ha ricevuto a Barletta il titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Intanto il musicista prosegue il suo lavoro di ricerca in una lotta contro il tempo perchè l’età avanzata dei detentori di altro materiale musicale non ancora riemerso dagli archivi privati potrebbe ostacolarne il recupero, ma quanto già raccolto – e cioè 8.000 opere musicali scritte nei Lager e più di 12.000 documenti cartacei – ha già permesso di intraprendere la pubblicazione di KZ Musik, la prima Enciclopedia discografica di musica concentrazionaria, frutto appunto delle ricerche condotte fra Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Repubblica Ceca, Slovacchia, Francia, Italia, Israele, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Russia, Svizzera, Ungheria, Stati Uniti e America Latina. Si tratta di una delle più grandi iniziative editoriali e artistiche mai compiute (il piano dell’opera prevede 48 CD-Volumi) perchè incentrata sul corpus musicale prodotto fra 1933 e 1953  – nei campi di prigionia, concentramento, sterminio, transito, lavori forzati, carceri militari, POW Camps, Stalag, Oflag istituiti in Europa, Africa settentrionale e coloniale, Asia e Oceania – da musicisti ebrei, cristiani, Rom, Euskaldunak, baschi, sufi, quaccheri, geovisti, comunisti, omosessuali, prigionieri civili e militari. Un monumento al più nobile istinto di conservazione che l’uomo abbia espresso nel periodo più tragico della Storia del XX° secolo.

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Cittadella della Musica Concentrazionaria, Lotoro

Francesco Lotoro analizza manoscritti musicali e loro stato di conservazione presso gli archivi di Terezìn

Cittadella della Musica Concentrazionaria, Lotoro

Francesco Lotoro (a destra) e Bogdan Bartnikowski, ex detenuto polacco a Birkenau

Cittadella della Musica Concentrazionaria, Lotoro

Manoscritto musicale prodotto a Buchenwald

Cittadella della Musica Concentrazionaria, Lotoro

Francesco Lotoro (al centro) durante le riprese del documentario "Il Maestro"

 
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