Taranto, la Città Spartana. La città jonica trasforma in brand il proprio passato e ospita ad ottobre la celebre Spartan Race

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Le colonne doriche superstiti del Tempio greco di Poseidone, VI sec a.C., Taranto -  Ph. LivioAndronico2013 | CCBY-SA3.0

Le colonne doriche superstiti del Tempio greco di Poseidone, VI sec a.C., Taranto – Ph. LivioAndronico2013 | CCBY-SA3.0

di Alessandro Novoli

Identità di un luogo e immagine percepita all’esterno non sempre coincidono, generando spesso un dualismo deleterio per la reputazione del luogo stesso. Fatti reali di cronaca, pregiudizio sociale, oppure anche semplice incapacità di promuovere un territorio, sono talora elementi in grado di avere un terribile potere assorbente anche rispetto al più straordinario patrimonio di storia, cultura e tradizioni. E’ quanto accaduto alla città di Taranto, praticamente ignota al resto del mondo, fatta eccezione per i cultori d’arte antica e per quanti la identificano con il polo siderurgico Ilva a causa di un’informazione da anni concentrata solo sulle molteplici inchieste giudiziarie fra cui il maxi processo dall’emblematico nome di Ambiente svenduto che vede rinviate a giudizio con accuse pesantissime 47 persone fra proprietari, manager, politici nazionali e locali, tecnici e funzionari di organi periferici dello Stato, dirigenti ministeriali ed ex commissari statali*.

Ma Taranto è ben altro: è una città con 2800 anni di storia a fronte dei quali impallidisce il mezzo secolo di vita di un’industria che sarà ricordata soprattutto per la pesante incidenza sul territorio. Unica colonia fondata nell’VIII sec. a.C. dalla greca Sparta fuori dai suoi domini, Taranto è stata per secoli raffinata culla di Pensiero e di Bellezza attraverso la filosofia e l’arte, polo di antiche tradizioni marinare, agricole, artigianali e musicali, oltre ad essere inserita in un contesto paesaggistico di cui, malgrado le profonde ferite, è ancora percepibile il fascino.

TARANTO, LA CITTA’ SPARTANA: NASCITA DI UN BRAND URBANO

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Fino ad oggi tutto questo non aveva mai trovato sintesi in un’immagine-chiave che in qualche modo riassumesse idealmente ciò che la città di Taranto è nella sua identità più profonda, rendendola immediatamente riconoscibile agli occhi dei suoi stessi cittadini e di chiunque altro. Da qui l’idea della creazione di un brand urbano che della città jonica riassumesse i punti di forza caratterizzati da originalità ed unicità, tali quindi da far convergere il senso di appartenenza degli abitanti e una potenziale riconoscibilità su scala mondiale.

A promuovere quest’idea è stato alcuni anni fa il movimento Artisti Uniti per Taranto approdato, dopo una attenta ricerca, alla elaborazione del marchio Taranto, la Città Spartana, ufficialmente registrato nel 2013 e finalmente protagonista di nuovi sviluppi. Una scelta dettata da due fattori cruciali: Taranto è l’unica città fondata dagli Spartani, popolo il cui mito è a sua volta uno dei più celebri al mondo. Dopo aver constatato, a più riprese, su Internet – oggi imprescindibile indice di rilevanza mediatica – come la presenza nefasta dell’Ilva sia stata in grado di oscurare ogni altra possibile attrattiva del territorio tarantino, Marco De Bartolomeo, leader del movimento promotore, ha condotto uno studio su 800 utenti interpellati fra New York, Rio De Janeiro, Sidney e Mosca: un campione estremamente eterogeneo per età (dai 18 ai 65 anni), sesso (60% uomini, 40% donne), formazione e posizione sociale.

Moneta di Taranto del IV sec. a.C. A destra, sul delfino, Taras, fondatore spirituale della città spartana

Moneta di Taranto del IV sec. a.C. A destra, sul delfino, Taras, figura mitica che ispirò gli Spartani guidati da Falanto nella fondazione della città

Risultato? Quasi nessuno di loro conosceva la città di Taranto, ma alla domanda “conosci gli Spartani?”, la risposta è stata a dir poco plebiscitaria. La stessa parola spartan appare associata a oltre 3 mila attività di tutti i tipi potendo contare su feedback numerici da capogiro.  Muovendo da questo dato si è arrivati alla conclusione che tanto successo non poteva essere imputabile solo al celebre film hollywoodiano “300” del 2007 (altri temi trattati dal cinema non hanno prodotto esiti analoghi) ma ad una potentissima suggestione alimentatasi da almeno un secolo ad ogni latitudine del pianeta. Gli “spartani” in altri termini incarnano, nell’immaginario comune, alcuni ideali virtuosi dell’antica Grecia come il mutuo soccorso, un forte senso di appartenenza alla comunità, di sacrificio, di solidarietà e di predisposizione ad affrontare ogni tipo di avversità.  Un’ottica che – dice De Bartolomeo – “mostra di sorpassare le differenze tra razze, culture e continenti, per cui milioni di persone nel mondo si sentono spartane.”

Intanto il progetto è diventato mission dell’associazione Taranto, la Città Spartana, presieduta dallo stesso De Bartolomeo, e a Taranto è tornato a levarsi lo scudo spartano con al centro il simbolo greco della lambda lacedemone ). Un simbolo immortale che si è convinti possa aiutare la città a risollevarsi mostrandone il volto più vero: almeno questo è il sogno di tanti cittadini, esperti ed appassionati di storia, architettura, design, tradizioni, di artisti e imprenditori che auspicano l’avvento di una nuova Taranto appetibile meta agli occhi del mondo. E mentre il brand ispirato al legame fra Taranto e Sparta va già facendosi rapidamente strada fra le attività cittadine, il marchio registrato da Marco De Bartolomeo potrebbe presto diventare istituzionale, se solo l’amministrazione comunale avrà la lungimiranza di acquisirlo. Intanto l’iniziativa ha già raccolto il plauso del Presidente del Senato Pietro Grasso, del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini e dell’Associazione Nazionale Archeologici.

Il progetto Taranto, la Città Spartana – proprio in virtù della copertura globale e dunque dell’altissima capacità penetrativa del termine “spartano” in tutti i comparti produttivi e sociali – punta ad ottenere una serie di ambiziosi effetti: dalla creazione di una moderna timeline narrativa intorno ai principali poli attrattivi della città (Museo Archeologico, Tempio Dorico, Castello, Ipogei, Cattedrale, ecc.), affiancando all’esistente anche nuove forme di offerta culturale permanente, alla organizzazione di Grandi Eventi capaci di attirare rilevanti flussi e potenziare resa e feedback del brand Taranto a livello globale, alla messa a punto di interventi infrastrutturali mettendo a sistema porto, stazione, autostrada ed aeroporto per favorire i potenziali flussi in entrata. Fondamentale anche l’attuazione di una attenta strategia di marketing territoriale che coinvolga l’Università e la scuola oltre a includere spot promozionali ed esposizioni itineranti.

Nell’ottica di un possibile sviluppo sostenibile e integrato, può dirsi che Taranto, la Città Spartana punti complessivamente ad essere un progetto generale di riqualificazione della città sul piano urbano, architettonico, archeologico, infrastrutturale e ambientale, incentrato sulla privilegiata posizione della città nel cuore del Mediterraneo. Una sfida per il riscatto che chiama all’appello tutte le forze, i soggetti e le professionalità che vogliano mettersi alla prova.

I PRIMI PASSI DEL PROGETTO

– IL GEMELLAGGIO CON SPARTA

Delegazione spartana a Taranto in occasione del gemellaggio fra Taranto e Sparta - Ph. Max Perrini

Delegazione spartana a Taranto in occasione del gemellaggio fra Taranto e Sparta nel 2015 – Ph. Max Perrini

Nel 2015 Taranto ha voluto rinsaldare l’antico legame con Sparta instaurando un gemellaggio con l’odierna cittadina greca erede a sua volta di quella che fu una delle più grandi e influenti poleis della Grecia antica, sorta nel Peloponneso intorno al XII secolo a.C. Un connubio importante sotto il profilo simbolico al quale l’associazione Taranto, la Città Spartana e il Comune hanno lavorato a lungo per sottolineare quelle comuni radici culturali a cui fortemente si ispira il nuovo progetto di riqualificazione tarantina. Un legame sancito il 24 luglio dello scorso anno a Taranto con una cerimonia in costume ai piedi delle colonne del tempio dorico dopo aver issato le bandiere di Taranto e Sparta sulla facciata del Palazzo di Città.

Un momento della cerimonia in costume fra le colonne del tempio dorico, a Taranto - Ph. Max Perrini

Un momento della cerimonia in costume fra le colonne del tempio dorico, a Taranto nel 2015 – Ph. Max Perrini

 – SPARTAN RACE: A TARANTO LA CORSA A OSTACOLI PIU’ FAMOSA DEL MONDO

Il salto del fuoco, una delle prove della Spartan Race - Image source

Il salto del fuoco, una delle prove della Spartan RaceImage source

Uno degli ambiti in cui il richiamo alla storia spartana ha espresso maggior potere di suggestione è senza dubbio quello sportivo. Significativo è l’esempio del circuito mondiale Spartan Race, la corsa ad ostacoli più grande del mondo con oltre un milione di partecipanti e un continuo trend di crescita annuale. Nata negli USA nel 2010, annovera oggi 130 eventi organizzati in tutto il mondo, coinvolgendo sei continenti. Su Google è suo il primo link di riferimento su oltre 45 milioni connessi al termine ”spartan”. Altissima in particolare l’eco sui social network con più 5 milioni di followers per la pagina Facebook di Spartan Race.

L’Associazione “Taranto, la città Spartana”, sostenitrice della realizzazione in città di eventi di portata internazionale che ne veicolino una nuova immagine nel mondo, si è fatta promotrice della prima edizione tarantina della Spartan Race, prevista per i prossimi 29 e 30 Ottobre 2016. I preparativi fervono con la collaborazione dell’agenzia regionale Puglia Promozione e di Giulia Zomegnan coordinatrice di Spartan Race Italia. Per luglio è prevista la definizione di location e percorsi. A Taranto la gara si svolgerà in tutte e tre le categorie Sprint, Super e Beast, quest’ultima per la prima volta in Italia. La Spartan Sprint prevede un percorso di 5 km e 15 ostacoli adatto a tutti; la Super, una corsa di 13 km e 20 ostacoli, è un vero e proprio campo di battaglia costruito per testare la propria resistenza fisica e psicologica. Infine la Beast, che si spinge fino ai 20 km e 25 ostacoli, è la sfida più difficile ma anche la più apprezzata.

Il 20 Giugno scorso, a 24 ore dall’apertura delle iscrizioni, con grande meraviglia degli organizzatori, erano state già raccolte oltre 300 adesioni. Circa 2000 atleti e innumerevoli curiosi da tutto il mondo sono dunque attesi per il prossimo autunno a Taranto dove le prenotazioni alberghiere pare stiano già fioccando. Una grande iniezione di fiducia per una città violentata oltre ogni limite.

La Spartan Race sarà solo uno degli eventi di portata internazionale realizzabili a Taranto, se – come auspicano i promotori – riuscirà a trovarsi la necessaria intesa intorno ad altri stimolanti progetti come la Regata Taranto-Sparta Challenge – suggestiva competizione che riunirebbe Grecia e Italia mettendo alla prova i team velici di tutto il mondo, con il supporto della Marina Militare ed eventi collaterali di grande richiamo, come il raduno mondiale dei velieri – oppure lo Spartan FEST (Food, Expo, Sound, Tradition) – occasione annuale di condivisione professionale, culturale e sociale che riunirebbe a Taranto le migliaia di attività produttive e sociali che nel mondo hanno adottato e promosso il brand Spartan – oppure ancora il Premio internazionale Golden Shield, lo scudo d’oro, simbolo spartano conferito annualmente a tutti coloro che nel mondo e nei diversi settori (dallo sport all’arte, dalla ricerca al sociale) si siano distinti per generosità, solidarietà e sacrificio nel perseguimento del bene comune.

– NUOVE INFRASTRUTTURE NEL NOME DI TARANTO SPARTANA

Progetto del Centro Servizi Polivalente FΛLΛNTO, in corso di realizzazione nel Porto di Taranto

Elaborazione grafica del Centro Servizi Polivalente FΛLΛNTO, in corso di realizzazione nel Porto di Taranto

Il progetto “Taranto, la città spartana” è stato positivamente accolto da numerose associazioni imprenditoriali ed istituzioni del territorio, fra cui l’Autorità Portuale che ha recentemente inaugurato presso il Molo San Cataldo il cantiere del Centro Servizi Polivalente (struttura che dal 2017 accoglierà l’arrivo dei crocieristi) intitolandolo a Falanto, fondatore spartano della città di Taranto. Si tratta di un progetto che – rende noto l’Autorità Portuale – “si pone come obiettivo l’attivazione di un processo di riqualificazione del waterfront portuale e di integrazione tra la città e il porto, generando una continuità tra spazi pubblici e interconnessioni pedonali fra la città vecchia e il porto”. Il Centro ospiterà infatti attività di servizio rivolte a passeggeri e croceristi, ma assumerà al tempo stesso il ruolo di polo di attrazione aperto sul mare e sulla città in grado di instaurare un nuovo campo di relazioni tra il sistema urbano ed il bacino portuale. “L’obiettivo – prosegue la nota – è quello di “restituire a Taranto una nuova cultura del mare, partendo da questo articolato sistema che riunisce in un unico segno il porto, la città, l’ambiente.”

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La bandiera spartana (a destra) sventola fra le bandiere del Porto di Taranto

La bandiera spartana (a destra) sventola fra le bandiere del Porto di Taranto

[*] Sitografia inchieste Ilva:

Il Fatto Quotidiano 2012
Il Fatto Quotidiano 2013
La Repubblica 2016
La Repubblica 2016
Il Sole 24Ore 2016

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