Museo di Scienze Naturali a lume di candela. I ragazzi del Galilei-Costa replicano l’esperienza

costa museo

Puglia – Gli studenti del Galilei-Costa nel corso della prima apertura ‘a lume di ‘candela’ del Museo di Scienze Naturali del loro istituto, chiuso da 40 anni

di Redazione FdS

Avevano fatto parlare di sè lo scorso dicembre con la geniale trovata di riaprire a lume di candela un Museo di Scienze Naturali chiuso da 40 anni. Un modo per attirare l’attenzione sull’abbandono di un altro segmento del nostro vasto patrimonio culturale. Loro sono gli studenti dell’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce e il museo in questione è quello presente nello stesso istituto, concepito e creato dallo scienziato salentino Cosimo De Giorgi (1842-1922), insigne docente della scuola, la cui opera è stata poi ultimata dal suo altrettanto insigne successore, lo scienziato Liborio Salomi. 

Ora i ventidue giovani studenti, in via del tutto eccezionale, tornano a riproporre l’esperienza domani, sabato 25 gennaio, dalle ore 17 alle 21, riaprendo al pubblico il prestigioso e ricco Museo di Scienze Naturali che “abita” nella loro scuola da oltre un secolo e che è rimasto chiuso da decenni. Ancora una volta vogliono dare all’evento un significato emblematico ed offrire ai visitatori un’emozione molto suggestiva. Essendo fautori del gruppo denominato “EdiSons – figli di una energia migliore”, che ha come mission il risparmio energetico e l’incentivazione dell’uso di fonti alternative, gli studenti hanno pensato bene di aprire il museo a luci spente e di illuminare l’antica sala come 100 anni fa, a lume di candela, e di dotare i visitatori di piccole torce che aiuteranno a focalizzare lo sguardo e la meraviglia sulle migliaia di reperti presenti nelle collezioni. Gli stessi studenti l’anno scorso hanno partecipato alla campagna nazionale “M’illumino di meno” con l’iniziativa “M’illumino di cera” e realizzando una gigantesca scritta “Lecce” con migliaia di fiaccole accese nella centralissima piazza Sant’Oronzo.

Ricordiamo che l’importante museo leccese raccoglie ricchissime collezioni e testimonianze di fauna, flora, minerali, fossili ed ossa provenienti soprattutto dal territorio salentino ma anche con rari esemplari provenienti da ogni continente del pianeta. Per oltre 40 anni è rimasto chiuso fra le spesse mura dell’antico edificio, conservandone l’originale impostazione e arredamento. Varcare oggi la soglia del museo di scienze del Costa offre l’impagabile e affascinante sensazione di andare indietro di 100 anni e mettere piede nel secolo scorso. Questo è certo un buon esempio di cooperazione tra studenti, docenti e dirigenza scolastica che, ci auguriamo, possa essere contagioso e ripetersi in altre scuole d’Italia.

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