Isole Eolie, Sicilia. Alla scoperta dei Siti UNESCO del Sud Italia con RAI e Treccani

 
L’Italia è il Paese che detiene al mondo il record di maggior numero di siti inclusi dall’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) nel Patrimonio dell’Umanità. Sono infatti ben 55 i siti italiani compresi nella lista (World Heritage List) aggiornata al 2019, la quale include le aree registrate come patrimonio mondiale in base ai precisi criteri stabiliti dal Comitato della Convenzione sul patrimonio mondiale, documento adottato dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 novembre 1972.  Quarantuno sono invece le candidature volte attualmente ad ottenere l’ambito riconoscimento. Ciò che accomuna i siti presenti nella lista è la loro eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. A questi luoghi, di acclarata rilevanza internazionale, la RAI in accordo con il Mibact, così come l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, hanno dedicato un ciclo di spettacolari video tra i quali Famedisud ha selezionato quelli relativi ai siti del Sud Italia per proporveli con cadenza periodica. I video di questa settimana sono dedicati all’arcipelago delle Isole Eolie (Messina) [Guarda i video in HD, a 720p o a 1080p].

ISOLE EOLIE [sito UNESCO dal 2000]

In Sicilia, a nord della costa tirrenica, all’altezza di Capo Milazzo (Messina) da cui distano meno di 12 miglia nautiche, si staglia l’arcipelago delle Isole Eolie, note anche come Lipari. Le sette “sorelle” forgiate dal fuoco – anima ardente che ancora brucia in alcune di esse e alimenta un sistema di vulcani sottomarini che rendono quest’area una delle più sensibili dal punto di vista geologico – prendono nome dal dio Eolo (Àiolos, Αἴολος in greco antico), re dei venti, che secondo la mitologia greca, riparò sull’arcipelago. Dell’intero gruppo – formato da Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea, Salina, Stromboli, Vulcano – solo Vulcano e Stromboli possono considerarsi vulcani attivi, mentre per il resto si assiste solo a fenomeni di vulcanismo secondario.  I primi insediamenti umani risalgono già all’età neolitica tra il 5500 e il 4000 a.C. e precisamente a Lipari e Salina, dove sono emerse tracce di vasi ceramici e ossidiana lavorata, un materiale allora ricercatissimo in quanto tra i più taglienti a disposizione dell’uomo; risorsa che finì per alimentare intensi traffici commerciali, favorendo il fiorire sulle isole di strutture abitative, villaggi e, con essi, varie espressioni di civiltà che hanno caratterizzato la storia del Mediterraneo. Non ultimi i Greci, che nel 508 a.C., provenienti da Cnido o da Rodi, vi si insediarono e da allora il mondo greco identificò l’Arcipelago con le isole Αιόλιαι, menzionate da Omero come dimora del dio dei venti Eolo. Oggi con oltre 600.000 visitatori annuali, costituiscono una destinazione turistica popolarissima. Considerate una riserva della biosfera nonché sedi di un rilevante patrimonio culturale, nel 2000 sono state inserite nella lista dei beni  Patrimonio dell’Umanità tutelati dall’UNESCO. Nel video prodotto dalla RAI la narrazione procede con taglio suggestivo, quasi letterario, mentre ancora una volta il video della Treccani privilegia l’approccio documentaristico, con interviste ad Agostino Saltalamacchia, Presidente del Centro Studi Eoliano, – ente che promuove e valorizza il patrimonio culturale, storico ed ambientale delle isole attraverso l’ organizzazione di eventi culturali ed iniziative editoriali – e al vulcanologo Salvatore Caffo.

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