Bovino: duemila anni di storia ‘portati’ con orgoglio

Puglia - Visione panoramica del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello | Photogallery nella pagina e in basso

Puglia – Visione panoramica del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello | Photogallery nella pagina e in basso

di Enzo Garofalo

Terminata la visita alla villa romana di Casalene percorriamo i pochi chilometri che ci separano da Bovino (Foggia), borgo che raggiungiamo nel tardo pomeriggio in pieno clima prefestaiolo. Domenica 12 ottobre, due giorni dopo, si sarebbe infatti celebrata la festa di S. Celestino – centurione romano convertitosi alla fede cristiana e per questo motivo martirizzato – in concomitanza della quale cade anche la Sagra d’Autunno che si tiene nel suggestivo quartiere di Via Sotto le Mura. In programma per la stessa data anche la Giornata delle Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano, riconoscimento di cui Bovino è stato insignito alla fine del 2013 e che va ad unirsi al suo inserimento nella lista dei Borghi più Belli d’Italia. Titoli certamente meritati come suggerisce il primo impatto col borgo contraddistinto dalle facciate in pietra viva e calce di case e palazzi, dalle semplici ma affascinanti architetture delle chiese e da un impianto urbanistico fatto di un andirivieni di stradine che si intersecano fra archi, gradinate, piccole corti e piazzette. Il centro storico, oggi meta di un sorprendente flusso di ritorno di cittadini che in passato avevano scelto di risiedere nei quartieri moderni, è molto ben conservato e per una parte è ancora oggetto di un attento processo di recupero. Oggi Bovino conta poco più di 3 mila abitanti, ma possiede spazi abitativi per diverse migliaia di persone ed ogni giorno che passa la sua suggestiva postazione a nido d’aquila sulla valle del Cervaro è motivo di seduzione per nuovi potenziali cittadini.

Bovino: il Borgo

Puglia - Veduta panoramica del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Bassorilievo con grifone, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Nella cantina di palazzo San Procopio, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Incontro con l'assessore alla cultura Antonella Fattibene e con la presidente della Pro Loco Maria Rosaria Lombardi, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Taralli ai semi di finocchio selvatico, Palazzo San Procopio, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Focaccia al pomodoro e alle patate, Palazzo San Procopio, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Dolce alla crema pasticcera, amarene selvatiche e amaretti, Palazzo San Procopio, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Il centro benessere di Palazzo San Procopio, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Il centro benessere di Palazzo San Procopio, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Il centro benessere di Palazzo San Procopio, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Bovino notturna dalla terrazza di Palazzo San Procopio, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Puglia - Bovino notturna dalla terrazza di Palazzo San Procopio, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Bovino notturna dalla terrazza di Palazzo San Procopio, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Bovino notturna dalla terrazza di Palazzo San Procopio, Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Di sera per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Di sera per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Balcone d'un antico palazzo, a Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Scorcio panoramico del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Scorcio panoramico del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) nel giorno di S. Celestino – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) nel giorno di S. Celestino – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

A spasso nella comunale di Bovino (Foggia) nel giorno di S. Celestino – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Borgo

Per le vie del borgo di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Arrivati a Bovino percorriamo viuzze costellate di vecchie botteghe alternate a graziosi portali in pietra di tutte le epoche (ne sono stati censiti ben 800) ed arriviamo in una delle strutture ricettive dove maggiormente si respira l’atmosfera di un paese che coltiva con entusiasmo la cultura dell’accoglienza ed è ansioso di condividere con i visitatori i suoi tesori storici, culturali e ambientali. E’ Palazzo San Procopio, una residenza di charme in posizione elevata nel cuore del borgo, quasi a ridosso del bellissimo Castello Ducale dei de Guevara e a pochi passi dalla Cattedrale romanica dell’Assunta. Questo luogo, è il risultato del recupero di un immobile del ‘500 da cui sono state ricavate 4 camere con bagno e una suite dotata d’una terrazza da cui si gode lo spettacolo di uno straordinario panorama su tetti e campanili di Bovino. Accompagnati dalla gentilissima Luana Grasso, abbiamo avuto la fortuna di affacciarci al sorgere d’una luna quasi piena, fulcro di una visione mozzafiato.

Il Palazzo ci ha accolti in uno dei suoi ambienti più suggestivi – un magico incrocio fra roccia naturale e architettura – oggi adibito a cantina con alcuni tavoli ma secoli fa destinato ad ospedale, raggiungibile attraverso un camminamento che lo collegava all’adiacente Castello. Qui abbiamo incontrato Antonella Caggese rappresentante del Gal Meridaunia che a Bovino ha la sua sede ed è da anni mirabilmente impegnato nella promozione turistica dei Monti Dauni oltre a convogliare forme di sostegno finanziario europeo verso quanti stanno intraprendendo attività legate alla valorizzazione turistica e culturale. La proiezione di un video su Bovino e un incontro con l’assessore alla cultura Antonella Fattibene e la presidente della Pro Loco Maria Rosaria Lombardi, hanno fatto da ‘premessa’ ad un aperitivo che ci ha subito tuffati nelle bontà enogastronomiche del luogo. Sottili taralli ai semi di finocchio selvatico e piccoli tranci di focaccia al pomodoro e alle patate, hanno deliziato il nostro palato accompagnati da un ottimo rosato pugliese e seguiti da un dolce di crema pasticcera, amarene selvatiche e amaretti. Lasciamo dunque il palazzo – dotato anche di un piccolo ma affascinante Centro Benessere con bagno turco, sauna finlandese, grotta del sale, vasca idromassaggio e spazi relax – non prima di aver appreso che esso fa parte di un gruppo di residenze “diffuse” nel centro storico note sotto il nome di Le Pietre del Borgo. E proprio una di esse, la Residenza Lastène, un piccola e graziosa casa del Medioevo, ci ha ospitati durante il nostro soggiorno.

La sorpresa principale è stata però quella di scoprire a Bovino un patrimonio culturale tale da fare invidia ad una città di ben altre proporzioni. Ad accompagnarci nella sua esplorazione due giovani guide, Francesca Smacchia e Michele Grande, esempi di una generazione che, soprattutto qui al Sud, sta cercando di rifondare il proprio futuro reimpadronendosi di quel prezioso passato da troppi dimenticato.

DAGLI ANTICHI ROMANI AL CASTELLO DUCALE, RIFUGIO DORATO DEI de GUEVARA

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Puglia - Resti di muro romano in opus reticulatum inglobato in un'antica casa di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

La scala privata e inaccessibile di discesa alle Terme Romane di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

La cantina Gola d'Ercole, ricavata in una ex cisterna di epoca romana, a Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

La cantina Gola d'Ercole, ricavata in una ex cisterna di epoca romana, a Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

La cantina Gola d'Ercole, ricavata in una ex cisterna di epoca romana, a Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

La cantina Gola d'Ercole, ricavata in una ex cisterna di epoca romana, a Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Formaggi posti a stagionare nella cantina Gola d'Ercole, ricavata in una ex cisterna di epoca romana, a Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Formaggi stagionati nella cantina Gola d'Ercole, ricavata in una ex cisterna di epoca romana, a Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Caciocavallo stagionato nella cantina Gola d'Ercole, ricavata in una ex cisterna di epoca romana, a Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Il Castello Ducale di Bovino (Fg) nella luce del mattino – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Il Castello Ducale di Bovino (Fg) nella luce del mattino – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Iscrizione in latino nel cortile del Castello Ducale di Bovino (Foggia) nella luce del mattino – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Torre dell'Orologio annessa al Castello Ducale di Bovino (Fg). Segnava il tempo per i lavori agricoli dei contadini nelle campagne circostanti – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Scorcio del giardino pensile annesso al Castello Ducale di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Ingresso al Museo Diocesano, nel Castello Ducale di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Antico stemma nel Castello Ducale di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Antico stemma nel Castello Ducale di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Statua di un duca de Guevara in abiti seicenteschi, Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Nelle sale del Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Pergamena manoscritta del 1118: è un atto di donazione con cui Roberto I°, conte di Loretello e signore di Bovino, dona alla Cattedrale alcuni casali; sulla destra, codice miniato del XV sec. in scrittura gotica italiana. I due documenti sono esposti al Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Antico camino con stemma dei Guevara in una sala del Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Ostensorio del XV secolo, opera di Pietro Vanini, Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Reliquiario a forma di braccio di san Marco del XV secolo, Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Particolare del reliquiario a forma di braccio di san Marco del XV secolo, Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Martirio di San Sebastiano, di Mattia Preti, XVII sec., Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Part. del Martirio di San Sebastiano, di Mattia Preti, XVII sec., Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Nelle sale del Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Soffitto a cassettoni di una delle sale del Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Testa di San Giovanni Battista, Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Statua lignea di S. Andrea, XVI sec., Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Statua lignea dell'Arcangelo Raffaele, XVI sec., Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Busti lignei di santi, XVI sec., Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Busto ligneo di S. Procopio martire, XVI sec. (questa statua ha la peculiarità di mostrare nel profilo destro del santo un'espressione sorridente, rispetto a quella frontale in cui mostra un'aria rassegnata), Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Busto ligneo di S. Procopio martire, XVI sec. (questa statua ha la peculiarità di mostrare nel profilo destro del santo un'espressione sorridente, rispetto a quella frontale in cui mostra un'aria rassegnata), Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Piccolo busto di Vergine incoronata, Museo Diocesano di Bovino (Foggia) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Ex voto in oro del XVII sec. Trattasi di una cosiddetta "presentuosa", collana con vari tipi di pendenti volti a suggerire lo status di donna libera o sposata di colei che la portava, Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Nelle sale del Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Ricostruzione grafica a grandezza naturale, di una scena di corte tratta da un dipinto napoletano del XVIII sec. La dama al centro è una Filangieri che andò in sposa a un de Guevara, Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

Mosaico con medaglione di Gaetano Filangieri, noto giurista e filosofo napoletano del '700, omaggio per il matrimonio di una Filangieri con de Guevara, Museo Diocesano di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: dai Romani al Castello Ducale dei de Guevara

L'uscita del Castello di Bovino (Fg) vista dal cortile interno – Ph. © Ferruccio Cornicello

In principio fu Vibinum, centro osco-sannitico citato da Plinio e Polibio, finito sotto il dominio romano già al tempo della guerra contro Annibale che qui sostò nel 217 a.C. Inizia così la storia di un borgo che nell’area oggi occupata dal Castello Ducale dei de Guevara – famiglia spagnola a cui Bovino ha legato per secoli il suo nome – ebbe la rocca di età romana. Una presenza peraltro testimoniata dal grande arco di accesso al centro storico che in età romana introduceva al Foro e faceva parte delle cinta muraria, da resti di mura in opus reticulatum inglobati in case di epoche successive, colonne marmoree riadattate in alcune chiese, grandi mortaria in pietra per il grano riutilizzati come fonti battesimali, resti dell’acquedotto (detti Mura delle Acque) ma soprattutto da strutture architettoniche oggi celate nelle viscere del centro storico come le Terme (attualmente inaccessibili)  e la cisterna romana finita, oltre un millennio dopo, tra le fondamenta di un palazzo di via Napoli, riadattata a deposito per le botti nel XVI sec. e come tale utilizzata fino ad epoca recente. E’ la sorprendente Gola d’Ercole, che il signor Carlo Di Giovanni, entusiasta promotore del patrimonio locale, ha deciso di acquistare e riutilizzare come luogo di stagionatura per squisiti formaggi autoctoni e spazio conviviale ad uso di chi lo richiede. In un livello superiore ospita infatti alcuni tavoli, mentre una botola in legno nasconde la scala che porta nell’antro più antico dove ancor oggi sono visibili tracce di malta idraulica. Qui, alla temperatura costante di 13° e con un alto tasso di umidità, sono messi a stagionare caciocavalli dalle muffe multicolori, da quella verde alla ‘nobile’ bianca. Indescrivibile il gusto sopraffino di alcune di queste golosità accompagnata da un eccellente bicchiere di bianco da uve autoctone Bombino che il nostro vivacissimo anfitrione ha voluto offrirci. Il nome mitologico del locale richiama la vicina chiesa di San Pietro, edificata nel 1099 dal Vescovo Gisone I sulle rovine del tempio pagano di Ercole. Questa cisterna-cantina, ci svela Di Giovanni, non è l’unica del paese: sulla stessa via ce ne sono almeno altre quattro o cinque, per ora tutte inaccessibili al pubblico.

Con un salto di secoli ci spostiamo al Castello Ducale, che dall’alto di uno sperone roccioso domina il famigerato Vallo di Bovino, per circa due secoli rifugio di briganti senza scrupoli pronti ad assaltare carovane e carrozze in viaggio tra Campania e Puglia. Il suo nucleo originario è una torre cilindrica d’epoca normanna nata per volere del generale Drogone su preesistenti baluardi longobardi e bizantini e rara testimonianza della tecnica costruttiva “a cavaliere”, ossia incastonata fra due cortine murarie inclinate che richiamano l’immagine di un cavaliere in sella al proprio cavallo. Di simili se ne trovano in Siria presso il Krak dei Cavalieri di Homs e in pochi altri luoghi al mondo. Appartenuto in età feudale alla famiglia dei Loretello, Signori di Bovino dal 1059 al 1182, il Castello mostra oggi accanto alla torre il Cassero, residenza del luogotenente dell’esercito di Federico II di Svevia, alla cui epoca risale anche la bifora gotica che, originariamente appartenente a quest’ala, oggi si staglia sulla facciata principale del Castello.

Celebri personaggi hanno nei secoli attraversato questo luogo: da Manfredi, figlio di Federico II, agli Angioini, sovrani del Regno di Napoli, agli Estendardo, loro parenti, fino alla famiglia spagnola dei de Guevara, che ha abitato il castello fino al 1961. Non sono mancati illustri letterati come Torquato Tasso e Giovan Battista Marino o altre figure di prestigio come il papa Benedetto XII e Maria Teresa d’Austria.Durante il dominio dei Guevara il Castello fu ampliato con la creazione di un vasto corpo d’architettura seicentesca, cui si è aggiunta una torre dell’orologio nel 1700 ed un elegante giardino pensile (in corso di recupero e di prossima apertura).

Dal 1999 il castello ospita uno splendido Museo Diocesano che espone il tesoro della cattedrale dell’antica diocesi di Bovino fra i cui pezzi, tutti di altissimo pregio, spiccano un reliquiario a forma di braccio di san Marco del XV secolo e un ostensorio del XV secolo, opera di Pietro Vanini. Notevoli anche due dipinti su tela del XVII secolo – un Martirio di San Sebastiano del celebre pittore calabrese Mattia Preti, e una Crocifissione di San Pietro attribuita a un anonimo maestro di scuola caravaggesca – oltre a statue della stessa epoca come un San’Andrea e un Arcangelo Raffele. Esposti nel museo anche una pergamena dell’XI sec. e un codice miniato del XV°, testimonianze di una preziosissima collezione di 10 mila volumi antichi oggi custodita nella Biblioteca Diocesana. Nella stessa ala anche una piccola ma suggestiva cappella privata con pavimento maiolicato (in corso di restauro), che custodisce un frammento della sacra Spina della corona di Cristo, un lembo di porpora della sua veste e varie reliquie di Santi donate dai papi Gregorio XIII e Innocenzo VIII imparentati coi Guevara. Dei ricchi arredi originali del Castello – testimoniati da vecchie foto in bianco e nero esposte nel Museo Civico – rimane ben poco, essendo stati venduti nella fase di decadenza della famiglia de Guevara.

LA CATTEDRALE, TEMPIO DELLO SPIRITO

Cattedrale di Bovino

Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Portone centrale della Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Interno della Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Cristo scolpito nel legno d'ulivo, XVII sec., Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

San Giovanni, pannello centrale del coro ligneo del '600, nella Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Particolare del coro ligneo del '600, nella Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Particolare del coro ligneo del '600, nella Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Particolare del coro ligneo del '600 con testa di indio sudamericano, Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Sepolcro di nobile del '600, Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Cappellone barocco di S. Marco di Aecae, Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Acquasantiera barocca ricavata da una fontana da giardino, Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Ingresso esterno del Cappellone barocco di S. Marco di Aecae, Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Lunetta a bassorilievo scolpita sull'ingresso esterno del Cappellone barocco di S. Marco di Aecae, Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Colonnina marmorea sul muro esterno della Cattedrale dell'Assunta, Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Chiesa di S. Pietro, XI sec., Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Cattedrale di Bovino

Absidi della Chiesa di S. Pietro, XI sec., Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Nel cuore del borgo, in un’area corrispondente al Foro dell’antica città romana di Vibinum, si impone al nostro sguardo l’austera Cattedrale di S. Maria Assunta, monumento nazionale, dalle tipiche forme romaniche. Scopriamo che la facciata – come narra l’epigrafe tracciata nella lunetta del portale di sinistra – fu progettata da un architetto gallico di nome Zano, che ne curò la costruzione nel 1231 su incarico del vescovo Pietro I. Peraltro, un’antica iscrizione ricorda di celebrare il 15 ottobre di ogni anno una messa in suffragio di Roberto di Loretello, signore di Bovino fino al 1182: prescrizione che sembra alludere a un suo ruolo di sostenitore materiale dei lavori della chiesa. Quel ‘medioevo fantastico’ ricco di simbolismi caro a Baltrusaitis è subito evocato da elementi vegetali e zoomorfi che compaiono su alcune mensole e archivolti. Notiamo che manca il rosone, distrutto da un violento terremoto nel 1930 e sostituito da una vetrata raffigurante il Cristo Pantocratore, del pittore siciliano Zagami.

All’interno, a croce latina, ci accolgono le dolci note di un brano di Mozart eseguito all’organo le cui grandi canne campeggiano alle spalle dell’altare, e l’occhio corre subito all’antico crocifisso in legno d’ulivo che, nella sua semplicità, si impone come simbolo di irradiazione spirituale in questo spazio di grande armonia. Le tre navate hanno linee essenziali, delimitate da colonne marmoree recuperate da antichi edifici romani come del resto il grande mortarium riadattato a fonte battesimale. Incastonati sulle pareti perimetrali notiamo alcuni elementi di decoro architettonico – come tre transenne lucifere, frammenti di plutei decorati e una colonnina – che testimoniano di un precedente edificio di culto di età altomedievale.

Ma a sorprenderci  per qualità di fattura, subito dietro l’altare maggiore, è soprattutto un coro ligneo del ‘600 sul quale spicca un’immagine centrale di San Giovanni con calice e serpente (secondo un’iconografia ripresa dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine) e una serie di figure demoniache di tipo chimerico, in una delle quali compare anche il volto di un indio sudamericano, evidente allusione al paganesimo del Nuovo Mondo. Pochi gradini sul lato destro del transetto ci immettono nel ”Cappellone” di S. Marco d’Aecae – copatrono di Bovino insieme alla veneratissima Madonna del vicino Santuario di Valleverde – risalente al 1197 ma oggi di chiara impronta barocca. Il santo, le cui ossa sono custodite nell’altare della cappella, compare raffigurato con mitria e pastorale anche in una lunetta che sovrasta un ingresso laterale della chiesa. Dai sepolcri monumentali che vediamo lungo le pareti evinciamo che questo spazio ha svolto per secoli anche il ruolo di cimitero vescovile, ospitando le tombe di alcuni dei più importanti prelati che hanno retto l’antica diocesi di Bovino. Diocesi che comprendeva numerose altre chiese, oggi parte rilevante del patrimonio cittadino: dalla seicentesca Chiesa del Carmine edificata dai Gesuiti, alla neoclassica Santa Marie delle Grazie; dall’antichissima Chiesa di S. Pietro, sorta nel 1099 sui resti del tempio romano di Ercole, alla Chiesa del Rosario voluta dai frati Domenicani; e ancora le quattrocentesche chiese dell’Annunziata e di S. Francesco e quella seicentesca di S. Antonio sorta con il convento dei Cappuccini per un voto del duca Giovanni de Guevara.

IL MUSEO CIVICO: CUSTODE DELLA STORIA

Bovino: il Museo Civico

Puglia - Le stele antropomorfe del Museo Civico di Bovino (Fg), Età del Bronzo - Età del Ferro – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Le stele antropomorfe del Museo Civico di Bovino (Fg), Età del Bronzo - Età del Ferro– Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Vaso daunio, V sec. a. C., Museo Civico di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Arula votiva di epoca daunia, V sec. a.C., Museo Civico di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Tegola con incisioni di tipo magico, epoca daunia, Museo Civico di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Sfinge alata di epoca daunia, V sec. a.C., Museo Civico di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Antefissa fittile con testa di Gorgone, VI-V sec. a.C., Museo Civico di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Suppellettili varie di epoca daunia, V sec. a.C., Museo Civico di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Statuetta, Ercole, secc. V - IV a. C., Museo Civico di Bovino (Fg). Il bronzetto raffigurante Ercole con pelle di leone e la clava, documenta la diffusione del culto sannita dell’eroe nell’area di Bovino – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Modellino di maschera teatrale, Museo Civico di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Frammento di bassorilievo con figura femminile munita di cornucopia, Museo Civico di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Meridiana in pietra di epoca romana con superficie concava segnata da undici linee verticali corrispondenti alle ore, e due curve orizzontali con depressione nella parte superiore per l’inserimento dello gnomone, Museo Civico di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Mosaico di epoca romana con decorazione floreale in bianco e nero con motivo di ''città fortificata'', I-II sec. d.C., Museo Civico di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Bovino: il Museo Civico

Mosaico in bianco e nero di epoca romana, appartenente verosimilmente ad un complesso termale di età tardorepubblicana, Museo Civico di Bovino (Fg) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Ma il viaggio alla scoperta del patrimonio storico di Bovino non finisce qui: il quadro storico e materiale di questo luogo nell’arco dei secoli si è meglio definito con la nostra visita al Museo Civico ospitato nelle sale di Palazzo Pisani. Intitolato a Carlo Gaetano Nicastro, medico appassionato di antichità, è stato da lui fondato agli inizi del ‘900 intorno alla sua ricca collezione di reperti archeologici. Di seguito si sono aggiunti diversi altri pezzi frutto di donazioni o di rinvenimenti sporadici, quanto basta comunque per costituire un interessante percorso cronologico-tematico che comprende una Sezione Preistorica e Protostorica in cui spiccano le misteriose stele antropomorfe riconducibili alla civiltà daunia; una Sezione Romana che contempla epigrafi, sculture, un tappeto musivo appartenuto a una domus di età imperiale rinvenuta presso l’attuale via Lastene, materiali ceramici di produzione locale e d’importazione, strumenti bellici e una significativa raccolta numismatica; una Sezione Medievale e Postmedievale che raccoglie sculture e pezzi architettonici dalla Cattedrale e dalla chiesa di San Pietro, brocche con la tipica decorazione “a bande rosse” e diverse maioliche smaltate rinascimentali e moderne; importante anche la Collezione Paleontologica formata da circa 150 reperti provenienti dal territorio e riconducibili per lo più ad organismi invertebrati marini databili fra il Miocene e il Quaternario. (segue)

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