Turismo in Calabria: 8 cose da fare subito

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Paesaggi di Calabria. Dall'alto, in senso orario: vista su Stromboli dalla Costa degli Dei (Ph. Marco Lazzaroni); campo estivo (Ph. Marco Lazzaroni); il borgo di Pentedattilo (Maria Grazia Montagnari); Parco Nazionale del Pollino (Ph. Brian Gratwicke) | CCBY2.0

Paesaggi di Calabria. Dall’alto, in senso orario: vista su Stromboli dalla Costa degli Dei (Ph. Marco Lazzaroni); campo estivo (Ph. Marco Lazzaroni); il borgo di Pentedattilo (Ph. Maria Grazia Montagnari); Parco Nazionale del Pollino (Ph. Brian Gratwicke) | CCBY2.0

di Giuseppe Naccarato*

In più di un anno ho avuto la fortuna di conoscere le migliori località turistiche italiane ed ho sempre fatto un paragone tra queste e quelle della mia regione, la Calabria. Mi sono chiesto, “ma cosa fanno di speciale gli altri?” Sono più bravi di noi, i luoghi sono più belli, sono più fortunati? Qual è il segreto del loro successo e quale il motivo del nostro “tirare a campare”? E ti confesso che mi sono divertito molto, nella ricerca e confronto dei dati, come durante le chiacchierate con operatori e turisti, sia italiani che stranieri.

Ho capito che tutti i casi di successo si basano su un criterio fondamentale: la semplicità. Non servono strateghi, non abbiamo bisogno di teorie nuove, non servono milionate dall’Europa. Dobbiamo solo fare le cose. Quelle semplici. Imitando gli altri, ad esempio.

Oltre a mettere mano con urgenza ad un Piano di Sviluppo Turistico Regionale ventennale, come hanno fatto in Trentino, a mio avviso ci sono 8 cose da fare subito.

1- Individuare e potenziare le migliori destinazioni

In Calabria sono presenti destinazioni che funzionano bene e riescono a soddisfare le esigenze e le aspettative di migliaia di turisti, sia italiani che stranieri. Nella maggior parte dei casi si tratta di località balneari (Tropea, Scilla, Soverato, Diamante, San Nicola Arcella), ma si registrano casi positivi anche nelle aree interne e sui monti del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte. Si tratta però di un’offerta non omogenea, spesso carente di alcuni servizi essenziali, e quindi poco attraente per stimolare i numeri (quelli veri) dei mercati emergenti. Lo sforzo da fare in questa fase consiste nell’individuare e nel curare al meglio quella che il mio amico Daniele Donnici definisce la “stanza degli ospiti” della Calabria. Ed ha ragione, perchè quando qualcuno viene a trovarci a casa, non lo riceviamo di certo nella camera da letto in disordine o nel ripostiglio!

2 – Promuovere le migliori destinazioni

Nel suo libro “Social Media Marketing per il Turismo”, Josep Ejarque scrive che il brand è rappresentato dall’opinione che le persone si sono fatte in merito ad una destinazione. E’ necessario focalizzarsi su ciò che rappresenta e che è la Calabria per i potenziali turisti. Bisogna dire chiaramente chi siamo e cosa possiamo offrire. Un messaggio semplice, trasparente e realistico. I nuovi mercati ci dicono che la costruzione del brand di una destinazione prevede un forte coinvolgimento dei consumatori, creando engagement attraverso il racconto dei valori e degli attrattori. Non possiamo non tenerne conto.

3 – Calendario unico degli eventi

Viviamo in una regione ricca di eventi che in alcuni casi sono diventati veri attrattori nazionali e non solo. Alcuni tra i più importanti Tour Operator italiani mi hanno fatto notare una cosa semplice: non si può creare e vendere un pacchetto turistico attorno a un evento se le date di questo sono note solo 15 giorni prima della sua realizzazione. A dicembre del 2016, ad esempio, deve essere noto a tutti il calendario degli eventi estivi più importanti del 2017, con date certe.

4 – Digitale: valutare, riusare e valorizzare l’esistente

In Calabria ci sono dipartimenti, aziende, centri di ricerca, enti, altre organizzazioni che operano nel settore turistico. Ognuno si sveglia la mattina e decide di fare un progetto nel digitale. E a nessuno importa se altri abbiano già fatto qualcosa di simile o addirittura migliore. I dipartimenti non comunicano, parlano poco con le aziende e viceversa, le aziende fanno a gara a chi vince più bandi e si continua così con lo spreco di risorse. Sarebbe utile realizzare un sito semplice, basterebbe un Cms Open Source come WordPress, dove ogni dipartimento, azienda, etc. possa creare il proprio profilo e dire cosa ha fatto, cosa sta facendo e cosa vorrebbe fare nel settore turistico digitale.

5 – Condividere dati e informazioni

In questi giorni si parla molto di Lorica, località sciistica della provincia di Cosenza, e del nuovo impianto di risalita che sarà inaugurato a breve. Un intervento straordinario che, messo a sistema con il comprensorio di Camigliatello e i tanti attrattori dell’area, avrà di sicuro ricadute positive dal punto di vista socio-economico. Ma se un imprenditore decidesse di investire a Lorica, dove troverebbe i dati dei pernottamenti degli ultimi anni, delle strutture presenti e così via? Online no. Anche in questo caso è necessario creare una piattaforma basata su dati aperti e aggiornati in tempo reale, con tutti gli indicatori per supportare enti pubblici e privati nelle decisioni, nel monitoraggio e nella programmazione di medio e lungo periodo.

6 – Aprire i luoghi della cultura

La maggior parte dei Comuni calabresi ha un problema. Non ha le risorse per pagare le persone necessarie ad accogliere i turisti nei musei durante il weekend. In realtà si tratta di un problema italiano, legato anche ad alcuni aspetti legislativi. Ma è assurdo tenere aperti i luoghi della cultura dal lunedì al venerdì e chiuderli nel fine settimana, quando la logica ci dice che i movimenti dei turisti sono più alti.

7 – Coinvolgere le scuole per stimolare l’autoimprenditorialità

A 30 anni suonati ho scoperto che a pochi chilometri da casa mia ci sono beni culturali e paesaggistici meravigliosi, non valorizzati e con un potenziale enorme. E insieme a me, anche decine di amici non conoscono in età adulta le risorse del territorio in cui vivono. Pensa se le scuole portassero i ragazzi in giro, nei dintorni del proprio territorio, coinvolgendoli nell’identificazione del patrimonio culturale nascosto e rendendoli consapevoli delle opportunità, anche legate all’autoimprenditorialità, nel settore turistico e culturale. La Calabria di domani ha bisogno di imprenditori turistici, di posti letto e ristoranti, attività di svago e intrattenimento, servizi accessori e tutto ciò che rientra nel mondo del turismo.

8 – Diffondere la Cultura della bellezza

Abbiamo la fortuna di vivere in un contesto paesaggistico di innegabile bellezza e questo è un aspetto recepito soltanto da una piccola parte dei cittadini. E’ necessario recuperare l’orgoglio di essere calabresi. Da questo concetto può partire lo sviluppo turistico della Calabria. Dalla sua comunità e dalla necessaria condivisione e protezione della bellezza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

*Giuseppe Naccarato, 32 anni, è l’amministratore unico di Altrama Italia, azienda che ha progettato e realizzato la piattaforma web ViaggiArt, che nel 2014 ha vinto il premio come migliore startup italiana sul turismo in occasione del Next di La Repubblica delle Idee, festival dell’innovazione promosso dal quotidiano La Repubblica. Sempre nello stesso anno ha vinto il Premio Telecom Italia in occasione del Best Practices di Salerno, manifestazione organizzata da Confindustria e rivolta alle migliori giovani realtà imprenditoriali italiane. A dicembre del 2015 ha vinto il prestigioso Premio Nazionale Innovazione nei Servizi promosso da Confcommercio: Altrama Italia è stata riconosciuta quale impresa vincitrice nella categoria Turismo con il progetto “ViaggiArt”. Naccarato è un ingegnere gestionale ed ha svolto un dottorato di ricerca in Psicologia della Programmazione e Intelligenza Artificiale all’Università della Calabria. Durante gli studi e l’attività di ricerca si è occupato di Tecnologie Digitali applicate ai Beni Culturali e al Turismo, focalizzandosi sul tema della valorizzazione dei siti archeologici attraverso sistemi basati sulla localizzazione degli utenti e sulla realtà virtuale.
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