L’ottava meraviglia del mondo dove Dustin Hoffman raccoglie pomodori e zucchine

San Pietro

di Carmine D’Angelo

Dodici caffè al giorno per Tina Turner. Chirac in spiaggia coi mocassini.  Il falso attentato a Gerald Ford. Aneddoti e personaggi del “San Pietro” di Virginia Attanasio.

Arrivare al “San Pietro” è come sbarcare su un’isola sperduta. Nascosto tra le rocce, stretto in un commuovente abbraccio tra cielo e mare, il mare di Positano, l’albergo è stato definito l’ottava meraviglia del mondo. Duemilacinquecento viaggiatori americani (presidenti, vicepresidenti e general manager d’importanti società) lo hanno votato, nel 1993, come il miglior albergo del mondo. E’ la perla della costiera amalfitana. Accompagnato da Franco De Simone, un giovane del posto che durante l’estate organizza escursioni turistiche sui monti Lattari, e che s’è gentilmente offerto di farmi da guida, ne varco le soglie al calar del sole, mentre nel cielo s’accende un tramonto di fuoco. Ad accoglierci troviamo Carlo Cinque, che assieme al fratello Vito ed alla madre Virginia Attanasio, s’occupa della gestione dell’albergo. Carlo cura le relazioni pubbliche con le centinaia di star, politici e personaggi del mondo dello spettacolo che ogni anno scelgono il “San Pietro”.

Tina Turner è stata qui. Oltre ad essere una buona forchetta (il suo pranzo base al “San Pietro” prevedeva tre primi, tre secondi e almeno due porzioni di dolci), è anche un’accanita consumatrice di caffè: sette la mattina e cinque la sera. Ma non è il normale espresso del bar. Quando è al “San Pietro”, la cantante americana pretende esclusivamente il caffè preparato dalla cameriere dell’albergo, dal cui aroma forte e deciso venne stregata durante il suo ultimo soggiorno.

Carlo Cinque parla volentieri di Dustin Hoffman. “E’ un caro amico, anche se ha un modo tutto suo d’interpretare la vacanza. Più che godersi il mare e la spiaggia, ama infatti trascorrere le sue mattinate passeggiando nei nostri giardini, dove si diletta a raccogliere pomodori e zucchini, di cui è goloso. Per lui il nostro albergo rappresenta una vera e propria oasi di pace, dove poter scaricare lo stress accumulato durante l’anno e ritrovare un po’ di tranquillità”.

Come la Turner, anche Hoffman è un buongustaio. “Tuttavia – fa notare Carlo – alle specialità del nostro ristorante Dustin preferisce piatti più semplici, come ad esempio la pasta e zucca, la pasta e ceci, la trippa, la frittata di spaghetti. E’ per questo motivo che spesso Dustin chiede di poter mangiare le cose che vengono preparate per il personale dell’albergo, pranzando assieme a loro direttamente nelle cucine dell’hotel”.

Tra i ricordi di Carlo c’è quello di una movimentata gita in barca assieme all’ex presidente americano Gerald Ford. “Stavamo tranquillamente chiacchierando e prendendo il sole quando, improvvisamente, un elicottero abbassò la sua rotta giusto in direzione della nostra barca. Furono attimi di panico: il presidente fu immediatamente circondato dalle sue guardie del corpo. Per qualche istante si pensò ad un attentato. A bordo dell’elicottero, però, non c’era nessun terrorista, bensì un nostro amico pilota che aveva cercato di lanciare un saluto al presidente. L’equivoco venne subito chiarito: e a pranzo, assieme a noi, fu invitato anche il pilota”.

Non solo americani al “San Pietro”. Uno dei clienti abituali dell’hotel è Zhaki Yamani, ex ministro saudita del petrolio ed ex presidente dell’Opec,  fondatore del Centro studi sull’economia mondiale di Londra. “Si ferma da noi ogni anno prima di proseguire per la Sardegna. Quando arriva, la prima cosa che fa è quella di andare in cucina per farsi preparare un bel piatto di spaghetti al pomodoro”.

Anche Jacques Chirac, prima di venire eletto presidente, era tra i clienti più affezionati. Carlo Cinque lo ricorda così: “Una persona di gran classe, estremamente elegante. Talmente elegante che scendeva in spiaggia con i mocassini”. Altro personaggio che Carlo ricorda volentieri è lo scrittore americano Robin Cook, il quale “la prima volta che venne al San Pietro rimase colpito nel vedere che, sui tavoli della hall, a disposizione dei clienti, c’erano alcuni dei suoi libri più famosi. Da allora, tra di noi, s’è instaurato un rapporto di cordialità e stima, tant’è che il suo ultimo libro lo ha presentato proprio qui, al San Pietro”.

Il “San Pietro”, oltre ad essere la meta prediletta di vip e star internazionali, è anche un nido d’amore propiziatore di fiocchi rosa ed azzurri. “Spesso, a distanza di qualche anno, i nostri clienti tornano accompagnati dai figli. Ecco che allora mi sento ripetere: vede questo bel pargoletto? lo abbiamo concepito proprio qui al San Pietro”. Una delle tante soddisfazioni di Carlo Cinque.

FdS – Courtesy of L’ISOLA
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