Castello Pignatelli della Leonessa: in Irpinia apertura straordinaria del maniero di origine longobarda

Stemma della famiglia della Leonessa, nel salone del Castello Pignatelli, S. Martino Valle Caudina (AV) – Image by Wikipedia

di Redazione FdS

Nell’ambito del programma annuale di visite di alcune delle più belle dimore della Campania, promosso dall’Associazione GIA.D.A. (Giardini e Dimore dell’Armonia), organizzazione culturale senza scopo di lucro che censisce, valorizza giardini e dimore storiche della regione e ne promuove l’apertura al pubblico, il prossimo 28 aprile avrà luogo l’apertura straordinaria del Castello Pignatelli della Leonessa, a San Martino Valle Caudina (Avellino). Ad accogliere i visitatori ci sarà il proprietario, l’Architetto Fabio Pignatelli della Leonessa, ultimo duca di un casato la cui storia è da oltre mille anni legata alla Valle Caudina e a tutta l’Italia meridionale. Costruito alle pendici dei monti del Partenio, a un’altitudine di 372 m s.l.m., la fortezza domina suggestivamente dall’alto i tetti del borgo irpino di poco più di 4700 abitanti, il cui territorio è costellato di fertili campagne e rigogliosi boschi di castagni e faggi.
 

Scorcio del Castello Pignatelli della Leonessa, a S. Martino Valle Caudina (AV) – Image by Wikipedia

Si ritiene che il Castello sia sorto in epoca longobarda (nel IX secolo la Valle Caudina faceva parte del Principato longobardo di Benevento), forse sovrapposto ai ruderi di una antica fortificazione di epoca romana. Sebbene rimaneggiato varie volte nel corso dei secoli, il complesso ha conservato parte della sua originaria fisionomia di fortezza medievale, caratterizzata – oltre che dalla posizione dominante su un aspro sperone lambito da torrente montano – da una cinta muraria merlata con torrette di guardia, da un ballatoio coperto e protetto sul davanti per il lancio di pietre e dardi in corrispondenza della seconda porta, mentre sulla terza porta si nota il vuoto per la saracinesca; senza escludere poi cisterne, prigioni, garitte e un oratorio interno. Nel cortile domina la torre quadrata del “mastio”, mentre nella parte residenziale detta ”il Palazzo” spiccano il salone con affreschi alle pareti e soffitto a volte ornato di fregi e stemmi e “le camminate”, ossia le camere più accoglienti e arredate del castello a cui si accede dalla scala esterna a doppia rampa; è un susseguirsi di ampie sale alle quali, alla fine del XVII secolo, venne abbassata l’altezza delle volte a sesto acuto e a botte attraverso dei soffitti lignei decorati, quale soluzione per rendere più abitabili gli ambienti riscaldati solo da grandi camini.
 

Castello Pignatelli della Leonessa, scorcio del grande salone affrescato, S. Martino Valle Caudina (AV) – Image by Associazione GIA.D.A.

Un piccolo spaccato di vita nel castello ci proviene da un inventario del 1783 nel quale si legge che “la Camera Ducale possiede in detta contrada un Castello diviso in 16 stanza soprane con sala e una piccola cucina per uso di famiglia, la quale sta addetta all’abitazione dell’Eccellentissimi Signori allorquando si portano nel loro Feudo di San Martino. Alla porta di detto Castello ritrovasi una pubblica Cappella in onore di S. Francesco d’Assisi in dove ogni mattina si celebra Messa da cappellano delfinato … (consacrata il 18 ottobre 1706 dal Cardinale di Benevento Francesco Orsini, in seguito Papa Benedetto XIII). Nel piano di detto Castello rattrovasi benanche un giardino…”. E a proposito di questo spazio verde una suggestiva leggenda narra che quando fu costruito il Castello sulla nuda roccia, l’unico spiazzo piano che lo lambisse a tergo era una autentica e sterile pietraia, ragion per cui le donne della gleba pensarono di offrire un giardino alla Castellana e per giorni e giorni in lunga teoria ascesero l’erta rampa portando in bilico sulla testa grossi cesti traboccanti di fertile terra.
 

Scorcio esterno del Castello Pignatelli della Leonessa, S. Martino Valle Caudina (AV) – Image by Associazione GIA.D. A.

La famiglia della Leonessa (già De la Lagonière, e poi della Lagonessa) era giunta in Campania al seguito di Carlo d’Angiò, dal quale fu poi investita del feudo di S. Martino (1292), venendo successivamente in possesso di circa una settantina di baronie da Alife a Vairano, da Airola a Montemiletto. I suoi membri furono anche conti di Montesarchio, Orta e Valdimonte, duchi di Ceppaloni e principi Sepino. Coniavano persino moneta con lo stemma di famiglia, privilegio goduto da chi presiedeva la zecca, uno dei sette grandi uffici del Regno di Napoli. Possedevano inoltre sul proprio Feudo tutti i diritti di giustizia fino allo “ius gladii” (ossia  il diritto riconosciuto di infliggere la pena capitale), nonché quelli di amministrazione finanziaria con percezione “fiscalis” di cui usarono con moderazione, anzi nel ‘700 il duca Fabio Maria della Leonessa procedeva, da antesignano, ad una vera e propria redistribuzione di ricchezza donando ai contadini più poveri, divisa in quote, un’intera montagna che venne chiamata “dei quotisti”.
 

Altro scorcio esterno del Castello Pignatelli della Leonessa, S. Martino Valle Caudina (AV) – Image by Associazione GIA.D. A.

Estinta la discendenza maschile all’inizio del XIX secolo il Castello passò per filiazione femminile ai Ruffo e con Carolina Ruffo ai Pignatelli di Monteroduni nella persona del figlio secondogenito Alfonso Pignatelli della Leonessa (1852-1929). Abbandonato nel secolo scorso per una più comoda casa a valle, e quasi rudere dopo la demolizione del 1908 dei piani superiori della torre nonché dell’ala sud per “pericolo incombente”, il castello è stato restaurato e reso di nuovo abitabile dagli attuali proprietari pronipoti di Alfonso Pignatelli della Leonessa.
 

Castello Pignatelli della Leonessa, vista sui monti e sulla valle dalla sommità della cinta muraria merlata, S. Martino Valle Caudina (AV) – Image by G. Bulfoni / Associazione GIA.D.A.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Castello Pignatelli della Leonessa, San Martino Valle Caudina
Salita Castello
Come arrivare: si arriva solo a piedi; lungo via Roma, al civico n. 100, girare a destra e percorrere “Salita Castello” fino al cancello.
Dove parcheggiare: salendo lungo Via Roma ci sono due parcheggi gratuiti con pochi stalli: dopo il civico n. 17, a sinistra; dopo il civico n. 48, a destra. Più distante, ampio parcheggio gratuito a Via Madre Teresa di Calcutta. Altri stalli gratuiti lungo Corso Vittorio Emanuele
Sono previste visite guidate con partenza nei seguenti orari:
– ore 11:30
– ore 16:30
Durata della visita: min. 60 max 90 min.
Il percorso di visita presenta salite e gradini e non è consigliato a visitatori con mobilità ridotta.
Prenotazione obbligatoria: inviare un messaggio whatsapp al cellulare n. 3334040198 indicando il proprio nome e cognome e quello di eventuali accompagnatori e l’orario prescelto. La prenotazione è confermata solo con un messaggio di risposta della Associazione. In caso di modifica o cancellazione della prenotazione, si chiede la premura di avvisare tempestivamente. Si prega di non inviare messaggi vocali.
Il contributo di partecipazione è di € 10.00 per persona. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni (accompagnati da almeno 1 adulto).
Dove mangiare: convenzione con Palazzo Ducale. Contattare il Sig. Costantino Ricci: 338 545 6575. Indicare: visita 28/4/24.

 

 

Rispondi

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono segnalati *

*

Torna su