Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Calabria - Veduta costiera di Albidona (Cosenza) - Ph. © Gianni Termin

Calabria – Veduta costiera di Albidona (Cosenza) – Ph. © Gianni Termine | Photo gallery a foondo pagina

di Redazione FdS

britidhflag“E’ bello riposare qui, immobili, ma ben vigili, nell’ardore senza soffio d’aria del mezzogiorno. Il calore si riversa in torrenti benigni sopra a questa desolazione; neppure un’ombra di vapore appanna l’orizzonte; non una vela, non un’increspatura interrompe la calma superficie del mare. Si può ascoltare il silenzio. Il sopore discende su tutte le cose terrene:

Dormono le cime delle colline, e le valli
i promontori, le fenditure,
e tutte le creature che si muovono sopra la nera terra…

Un tale torrido splendore, imbevendo una terra della sua più austera semplicità, riconduce lo spirito a corrispondenti stati di primordiale soddisfazione e di resilienza. Nella nostra fantasia prende forma una nuova prospettiva delle cose umane, una sensazione di benessere, in cui non trovano spazio le futili difficoltà e le disarmonie del nostro tempo. Liberarsi da queste sovrastrutture, ritrovare il legame con un archetipo elementare e vigoroso, amante della terra e del sole…

Come sono felici questi momenti di aureo equilibrio!

Sì, è meraviglioso lasciarsi sommergere da questo contesto aspro e vibrante, nel bagliore meridiano di tutte le cose. E’ questo il mezzogiorno definito dai greci l’ora “pesante”, quando i templi non sono calpestati da sacerdoti o fedeli. Adesso lo chiamano controra, l’ora minacciosa. Uomini e bestie sono incatenati nel sonno, mentre gli spiriti si aggirano intorno, come a mezzanotte. Non timebis a timore noctuno: a sagitta volante in die: a negotio perambulante in tenebris: ab incursu et demonio meridiano. Il demone del mezzogiorno – il meridiano abitatore dei calmi spazi azzurri…

Così forse un incantesimo di più gentili intenti avvolse Fedro e il suo amico, fermi a conversare nel meriggio sotto un platano sussurrante. Ma il genio che dimora sul vecchio promontorio di Capo Colonna è ingenuo e benigno.

In quest’angolo di Magna Grecia la natura si è manifestata con severa parsimonia: roccia e acqua! Ma queste rocce e queste acque sono una realtà, sono la materia di cui è fatto l’uomo. Un paesaggio così luminoso, così risolutamente sprezzante di ogni accessorio, necessita di essere espresso in forme semplici e audaci, ci porta verso la terra a cui apparteniamo, guarisce dalla malattia dell’introspezione e stimola quella capacità che corriamo il rischio di perdere nella nostra morbosa malinconia iperborea: la capacità di un sincero disprezzo. Disprezzo per quella teoria-spauracchio che vorrebbe indurci a trascurare ciò che è terreno e tangibile. Che cosa è una vita ben vissuta, se non la felice liberazione dalle scorie primordiali, da quelle comode vaghezze intangibili che si celano intorno a noi, pronte ad assalirci in un nostro momento di debolezza?

L’uomo saggio, questo perfetto selvaggio, sarà l’ultimo a sottrarsi all’influenza di una simile radiosa realtà, anzi cercherà di stringere ancor più il legame che lo unisce ad essa e cercherà il modo di stabilire un rapporto più duraturo ed intimo. Lasciamo che apra i suoi occhi: ha di fronte a sè una possibilità di razionale adattamento. Da queste bronzee rocce che costeggiano il tranquillo Jonio, da questa benigna solitudine, può trarre, e portar via con sé nel dinamico frastuono delle città, i princìpi basilari di qualcosa di puro, verace e totalmente terreno, di una rigenerante filosofia che favorirà solari maliziosità e il rimpianto dell’addio”

Norman Douglas, Old Calabria – Traduzione dall’inglese a cura di Famedisud, basata sul testo originale inglese edito da Martin Secker, London 1915, opera in pubblico dominio.

Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Veduta della costa dalle colline di Amendolara (Cs) - Ph. © Gianni Termine

Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Tratto costiero di Albidona (Cs) - Ph. © Gianni Termine

Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Tratto costiero di Albidona (Cs) - Ph. © Gianni Termine

Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Tratto costiero di Albidona (Cs) - Ph. © Gianni Termine

Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Tratto costiero di Albidona (Cs) - Ph. © Gianni Termine

Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Tratto costiero di Albidona (Cs) - Ph. © Gianni Termine

Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Macchia mediterranea e Torre di Albidona (Cs) - Ph. © Gianni Termine

Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Tratto costiero di Albidona (Cs) - Ph. © Gianni Termine

Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Uliveto ad Amendolara (Cs) - Ph. © Gianni Termine

Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Ulivo ad Amendolara (Cs) - Ph. © Gianni Termine

Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Marina di Sibari (Cs) - Ph. © Gianni Termine

Lo splendore meridiano del Mar Jonio nelle parole di Norman Douglas e nelle immagini di Gianni Termine

Peschereccio in prossimità del porto di Corigliano Calabro (Cs) - Ph. © Gianni Termine

 

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