Vincenzo Trione. E’ di Sarno il nuovo curatore del Padiglione Italia per la 56 Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia

trione

Vincenzo Trione, professore di Arte e Nuovi Media e di Storia dell’Arte contemporanea presso l’Università Iulm di Milano

di Redazione FdS

Ha 42 anni, è campano di Sarno (Salerno) ed è professore di Arte e nuovi media e di Storia dell’Arte contemporanea presso l’Università Iulm di Milano, dove è anche vicepreside della Facoltà di Arti, turismo e mercati. E’ stato appena nominato dal Ministro Dario Franceschini curatore del Padiglione Italia per la 56 Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea della Biennale, in programma a Venezia dal 9 maggio al 22 novembre 2015. “Sono felice e un po’ disorientato” – così ha commentato la nomina ad un incarico per il quale ha idee più che chiare essendo stato scelto proprio sulla base della presentazione di un progetto basato su un “cronoprogramma” ben definito, intitolato Codice Italia.

Il progetto – ha spiegato Trione – si pone come obiettivo quello di delineare lo stile italiano dagli anni ’70 ad oggi, individuando quelle personalità che hanno puntato a creare opere d’arte sorrette da cura e frequentazione con la storia dell’arte, con il percorso dell’arte, sia pure non in chiave reazionaria. Si è inoltre detto intenzionato a definire entro un mese il team di lavoro e la lista degli artisti che comprenderà “12 o 13 artisti ‘ufficiali’ nel Padiglione e qualcuno più giovane sempre all’interno della struttura. Poi ci sarà uno spazio diverso, all’esterno, per artisti giovanissimi, nuovissimi” . Trione si è ripromesso inoltre di “riportare nella Biennale la dimensione dello scouting”.

Trione ha affermato di aver stentato a credere di essere stato scelto essendo l’unico dei candidati a non essere un direttore di museo ma solo professore universitario e critico. Gli altri sette concorrenti erano infatti il capo curatore dello Österreichische Galerie Belvedere di Vienna Mauro Codognato, il Direttore del Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto Cristiana Collu, il Direttore del Man Lorenzo Giusti, quelli del Mambo, Gianfranco Maraniello, e del Museion, Letizia Ragaglia, il Capo curatore del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam Francesco Stocchi e il Direttore del Madre Andrea Villani. Il ministro Franceschini ha sottolineato che “la scelta è avvenuta a seguito di una procedura di selezione a cui sono state invitate a presentare un progetto espositivo dieci personalità di elevata competenza e professionalità”. Riferendosi a tutti i candidati ha infatti precisato trattarsi di “giovani profili curatoriali, tutti sotto i 50 anni, con ruoli di primo piano nel mondo europeo delle arti visive e molto attenti alle più recenti ricerche creative”.

Apprezzamenti alla nomina di Trione sono arrivati anche da Vittorio Sgarbi che è stato curatore del Padiglione Italia della 54 Biennale di Venezia. “Franceschini non poteva fare una scelta migliore, Trione è preparato e autonomo” ha commentato il critico d’arte, sottolineando di aver affidato a Trione l’incarico di curare l’allestimento dei Bagni Misteriosi di De Chirico per l’Expo di Milano.

Il curriculum di Trione come commissario e curatore comprende la Quadriennale di Roma (2003); le mostre «Valencia 2009», «Salvador Dalí» (2010) e «Alberto Savinio» (2011) a Palazzo Reale di Milano e, da ultimo, «Post-classici» al Foro Romano e al Palatino (2013), opere inedite di artisti contemporanei inserite in un contesto archeologico.

Oltre a numerosi saggi su momenti e figure delle avanguardie del Novecento, ha pubblicato Il poeta e le arti. Apollinaire e il tempo delle avanguardie (Guerini e Associati, 1999), Dentro le cose. Ardengo Soffici critico d’arte (Bollati Boringhieri, 2001), Atlanti metafisici. Giorgio de Chirico: arte, architettura, critica (Skira, 2005), I luoghi e l’anima. Mario Sironi / Constant Permeke (Federico Motta, 2005), El siglo de Giorgio de Chirico. Metafisica y Arquitectura (Skira 2007), Confines, pasajes de las artes contemporaneas (IVAM, 2009), Giorgio de Chirico: le città del silenzio. Architettura, memoria, profezia (Skira, 2009). È coautore del libro Monocromos. De Malevich al presente (Documenta, 2004), che è stato tradotto in diverse lingue (Editions du Regard, 2004; The California University Press, 2006). Ha curato, con Giuseppe Montesano, un’antologia di testi di Alberto Savinio (La nascita di Venere. Scritti sull’arte, Adelphi, 2007).

 

Rispondi

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono segnalati *

*

Torna su