Lo scrittore barese Nicola Lagioia vince il Premio Strega 2015 con il romanzo ‘La ferocia’

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Lo scrittore Nicola Lagioia - Ph. Alessio Jacona

Lo scrittore Nicola Lagioia – Ph. Alessio Jacona | CCBY-SA2.0

di Redazione FdS

Barese, classe 1973, ha esordito nel 2001 con il romanzo Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) pubblicato da minimum fax (vincendo allora il Premio Lo Straniero) ed ora, a 42 anni, Nicola Lagioia ha conquistato il prestigioso  Premio Strega 2015 con 145 voti per ‘La ferocia’ (Einaudi), un romanzo sulla vanità del potere che s’apre con la morte misteriosa di una giovane donna sulla Statale Bari-Taranto ed indaga la vita intima dei suoi protagonisti sullo sfondo della realtà, per molti versi drammatica, del nostro tempo. Lagioia ha voluto dedicare il premio alla moglie Chiara “senza la quale – ha detto – ‘La ferocia’ non sarebbe stato possibile”.

Sul palco romano del Ninfeo di Villa Giulia – e in diretta su Rai Tre con la conduzione di Concita De Gregorio a partire dalle 23,15 di ieri – è stata dunque proclamata la classifica finale dei partecipanti all’ambitissimo premio che ha visto posizionarsi secondo Mauro Covacich con ‘La sposa’ (Bompiani), 89 voti, e terza la enigmatica scrittrice Elena Ferrante con ‘Storia della bambina perduta’ (E/o), 59 voti,  in prima battuta considerata favorita per la vittoria. Su di lei ha puntato sino alla fine Francesco Piccolo, vincitore del Premio Strega 2014 e presidente della giuria, dichiarando pubblicamente su Twitter il suo voto per la scrittrice. Al quarto e quinto posto, pari merito con 37 voti, sono arrivati Fabio Genovesi, vincitore della seconda edizione del Premio Strega Giovani con ‘Chi manda le onde’ (Mondadori), e Marco Santagata con ‘Come donna innamorata’ (Guanda). Il Premio Strega quest’anno ha mutato le sue regole prevedendo l’espressione non più di un voto ma di tre per la cinquina; dei 460 aventi diritto al voto se ne sono espressi 368 (l’80,21%), oltre ad una scheda nulla.

La vittoria dello Strega rappresenta per Nicola Lagioia il culmine di un percorso che lo ha già visto premiato in altre occasioni, come nel 2004 quando, con il romanzo Occidente per principianti (Einaudi), vinse il Premio Scanno ed arrivò finalista al Premio Bergamo e al Premio Napoli. Con il romanzo Riportando tutto a casa edito sempre da Einaudi, si è aggiudicato il premio Siae – Sindacato scrittori, il premio Vittorini, il premio Volponi ed il Premio Viareggio 2010 per la narrativa. Insomma un autore aduso ai riconoscimenti di cui è disseminata una carriera fatta non solo di romanzi ma anche di saggi – come Babbo Natale. Ovvero come la Coca-Cola ha colonizzato il nostro immaginario collettivo, testo dedicato al Natale e alle relative fenomenologie consumistiche e di marginazione sociale – racconti e partecipazioni a numerose antologie. Particolare l’esperienza di scrittura a più mani, fatta per Einaudi Stile Libero, con 2005 dopo Cristo, romanzo scritto con Francesco Pacifico, Francesco Longo e Christian Raimo e firmato con il nome collettivo di Babette Factory. Lagioia è stato anche direttore di una collana per minimum fax ed ha condotto su Rai Radio 3 la rassegna quotidiana delle pagine culturali Pagina3.

“Non pensavo di poter incontrare un pubblico tanto ampio” ha detto lo scrittore, per tutta la serata allegro e sereno, pronto a brindare insieme alla moglie, nel momento clou della premiazione, con una bottiglia del noto liquore che condivide il suo brand col celebre premio letterario.
 
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