Gli ispettori del Mibact arrivano a sorpresa a Crotone. Cauto ottimismo del Comitato #SalviamoCapoColonna

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Calabria – La colonna superstite del tempio di Hera Lacinia a Capo Colonna, a Crotone. Nelle due foto piccole, gli ispettori inviati dal Mibact: Antonio Tarasco (a sin.) e Luigi La Rocca

di Redazione FdS

Il caso Capo Colonna si era temporaneamente concluso nei giorni scorsi con la sospensione dei lavori da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici e si era in attesa dell’intervento degli ispettori del Ministero dei Beni Culturali. Finalmente il fatidico giorno è arrivato e questa mattina, verso le 10.00, i funzionari inviati dal Mibact sono arrivati a Capo Colonna (Crotone) per valutare gli interventi autorizzati dalla Soprintendenza regionale della Calabria nell’ambito del progetto “Spa 2.4 Capo Colonna”.

A giungere a sorpresa sono stati un giurista e un archeologo, rispettivamente il dirigente amministrativo Antonio Tarasco e il soprintendente ai Beni archeologici della Puglia Luigi La Rocca, che fra l’altro conosce bene Capo Colonna per avervi lavorato a lungo. Obiettivo della visita verificare l’impatto che i lavori di pavimentazione hanno creato sull’area del Foro Romano prospiciente il santuario della Madonna di Capo Colonna. La visita è terminata verso l’ora di pranzo e i due ispettori non hanno voluto rilasciare dichiarazioni nello specifico, limitandosi a dichiarare che dopo l’analisi delle ragioni progettuali della Soprintendenza, affideranno le loro valutazioni ad una relazione che sarà prossimamente consegnata al Ministero.

In occasione della visita, Tarasco e La Rocca hanno incontrato la direttrice del museo archeologico di Capocolonna Maria Grazia Aisa e una delegazione degli attivisti che nei giorni scorsi hanno dato vita al Comitato #SalviamoCapoColonna. E proprio in merito a questi cittadini, gli ispettori – decisi più che mai “a separare l’impatto emotivo dalle valutazioni tecniche” – hanno affermato di aver discusso con loro della eventualità di mettere in atto soluzioni alternative, che però andranno valutate sulla scorta dell’effettiva fattibilità e dello stato di conservazione dei reperti emersi nell’area.

Con gli attivisti del Comitato c’erano anche le due responsabili  delle associazioni Sette Soli e Gettini di Vitalba e Sette soli, Margherita Corrado e Linda Monte. Tutti insieme hanno segnalato ai due visitatori istituzionali anche le scoperte avvenute nel corso dell’ultima cmapagna di scavi e mai rese note alla popolazione, sollevando la loro sincera curiosità. Durante il colloquio non è passata inosservata l’affermazione del Soprintendente La Rocca che nel riferirsi a Capo Colonna lo ha definito “il parco archeologico probabilmente più importante d’Italia”.

Al termine dell’incontro Procolo Guida, portavoce del Comitato, rivolgendosi alla stampa ha parlato di cauto ottimismo, a fronte di un atteggiamento degli ispettori ispettori che è parso privo di prevenzioni ed aperto a strade alternative; tuttavia – ha aggiunto – occorrerà ora attendere la relazione ufficiale che dovrebbe essere consegnata nei prossimi 15 giorni. In un comunicato stampa diramato dal Comitato #Salviamocapocolonna dopo la conclusione dell’incontro con gli ispettori, è stato inoltre precisato che “nell’attesa che il Ministero renda noti gli esiti della relazione degli ispettori, il Comitato intraprenderà tutte le azioni volte a tutelare il parco archeologico in quanto testimonianza simbolica degli altissimi valori storico-filosofici che esso racchiude.”

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