Gli amanti della natura hanno celebrato la bellezza del Bosco Archiforo con un grande e festoso raduno

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Lungo il sentiero

Calabria – Centinaia di cittadini amanti della Natura e del rispetto che le è dovuto percorrono il sentiero che porta nel cuore del Bosco Archiforo, Serra San Bruno (Vibo Valentia) – Photo: courtesy of Domenico Puntillo

Davanti il Municipio (1) Alla Pietra del Signore Buxbaumia viridis Cascata lungo il fiume
DSCN8925 Dumortiera hirsuta (Sw.) Nees, nel riquadro sotto ricettaco femminile setoloso Fomes fomentarius Tronco interamente ricoperto da muschi. Monolite Pietra del Signore
Tre rospi in accoppiamento Lobaria pulmonaria

di Redazione FdS

Dopo lo stop giunto dalla Regione Calabria al progetto d’asta che proprio oggi avrebbe dovuto portare alla vendita e al conseguente taglio di 2600 alberi – molti dei quali secolari – dello splendido Bosco Archiforo, la scorsa domenica 23 marzo, Serra San bruno (Vibo Valentia) è stata presa d’assalto dagli amanti della natura per un raduno che ha avuto come meta il cuore dell’antico e fiabesco bosco. Molti ricorderanno come la notizia della vendita avesse scatenato aspre polemiche, due petizioni on line ed un’ondata di legittima indignazione che grazie alla rete aveva fatto il giro del mondo. Tutto è bene quel che finisce bene, recitava Shakespeare, che di boschi e foreste fatate ne sapeva qualcosa. Ma occorre ancora vigilare. Da qui l’idea di lanciare un nuovo messaggio forte attraverso questo raduno dal suggestivo titolo: “Ambientiamoci: salviamo il genius loci dell’Archiforo”. Fin dalla sua fase organizzativa l’iniziativa ha avuto chiaro il proprio obbiettivo: “…non sarà una manifestazione “contro” qualcuno o qualcosa ma “per” il bosco dell’Archiforo e l’ambiente calabrese”. E così domenica scorsa è stato.

La preannunciata manifestazione è stata organizzata da almeno 30 associazioni per ribadire l’opposizione dell’opinione pubblica al taglio degli alberi del Bosco Archiforo, Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) ricadente nel Parco Regionale delle Serre. I partecipanti si sono dati appuntamento davanti la sede municipale. L’incontro si è svolto sotto un cielo clemente, in un clima festoso allietato da balli, canti e musica popolare del gruppo “Tarantuli”. Dopo un breve discorso da parte di alcuni organizzatori i manifestanti si sono dati appuntamento sulla strada che da Serra San Bruno conduce a Mongiana. Lasciate le macchine a Rosarella, il lungo corteo di circa mille partecipanti, si è diretto lungo il sentiero serpeggiante che conduce a Pietra del Signore. Lo scroscio delle acque e la musica hanno fatto da corollario alla magnificenza del Bosco i cui giganti con le loro chiome che svettano al cielo ombreggiano il suolo. Il ripido sentiero ha costretto ad alcune soste che hanno permesso di poter osservare tanti organismi che popolano il Bosco Archiforo a volte anche di estremo interesse naturalistico e fitogeografico.

In primo luogo l’abete bianco appenninico (Abies alba Mill. apennina Brullo, Scelsi & Spamp.) specie endemica dell’Italia meridionale per quale il Bosco Archiforo è uno dei luoghi più rappresentativi. Non mancano esempi di altre specie di notevole interesse conservazionistico a livello mondiale come un rarissimo muschio presente nella Lista Rossa della Flora Italiana a rischio di estinzione e nell’allegato II della Dir.92/43 CEE: Buxbaumia viridis (DC) Moug. & Nestl. Si tratta di un muschio che dal punto di vista morfologico si differenzia da tutti gli altri perché provvisto di un gametofito ridotto e di uno sporofito abbastanza evidente composto da una seta che reca una capsula zigomorfa. Il muschio essendo praticamente sprovvisto del gametofito (rametti e foglioline) si nutre non come tutti gli altri attraverso la fotosintesi clorofilliana ma è saprofita ovvero vive sulla sostanza organica in decomposizione: quasi sempre sui tronchi di vecchi alberi caduti sul suolo (ecco l’esigenza di salvaguardare l’interezza del bosco compresi gli alberi morti).

Ancora una seconda briofita, in questo caso non un muschio ma una epatica presente sulle rocce e sui massi bagnati dall’acqua del ruscello sottostante: la Dumortiera hirsuta (Swaegr.) Nees. Si tratta di una rarissima specie tropicale-subtropicale con pochi avamposti nel Mediterraneo soprattutto nel sud Italia. La specie vive nell’ombra del sottobosco (l’esigenza della copertura arborea è necessaria). Grandi Licheni foliosi (Lobaria polmonaria (L.) Hoffm) sulle scorze di vetusti esemplari di Castagno e di Abete hanno attestato la salubrità di questo bosco.

Più avanti fotografi improvvisati, si sono fermati lungo il sentiero ad osservare e riprendere alcuni rospi smeraldini. Nelle acque del torrente sono state anche viste delle larve di Salamamdrina terdigitata (Salamandrina dagli Occhiali). – Entrambe le specie sono protette. Inserite nell’elenco in Appendica II della Convenzione di Berna e nell’Annesso IV della Direttiva Europea “Habitats”.)

La meta era un grande monolite, la Pietra del Signore, di roccia granitica, che sembra essere sospeso. E’ proprio qui vicino che un grosso fungo a mensola parassita di un albero morente ha fatto mostra di sè: il Fomes fomentarius (L.) J. Kickx quasi a testimoniare e a confermare l’utilità anche di alberi morti nel bosco. Quando un tempo non esistevano altri metodi, questo fungo serviva come esca per accendere il fuoco. Infatti fomentare nel tardo latino significava alimentare il fuoco (dal latino fomes-fomitis = esca, alimento del fuoco).

Man mano il lungo serpentone è confluito proprio davanti al gigante di pietra. Dopo un breve saluto del naturalista avv. Francesco Bevilacqua, hanno preso la parola alcuni ricercatori. Il dott. Domenico Puntillo, lichenologo, ha introdotto il discorso sull’importanza dei Licheni nel Bosco. Questi organismi essendo degli ottimi bioindicatori sono in grado di svelarci la lo stato di salute del bosco. Il Bosco Archiforo è ricco di molti licheni che sono in rarefazione in Italia a causa dell’inquinamento atmosferico (Lobaria amplissima, Lobaria polmonaria e Lobaria virens, Sticta canariensis e Sticta limbata). In una parola molti dei Licheni presenti in questo bosco testimoniano la lunga continuità ecologica del sito e la purezza atmosferica del luogo. Il prof. Sandro Tripepi ha illustrato agli astanti la utilità del bosco per la conservazione della biodiversità soffermandosi su alcuni componenti: gli anfibi che sono gli animali che rischiano di più l’estinzione e che sono presenti nei limpidi corsi d’acqua del Bosco Archiforo.

Il botanico dott. Dimitar Uzunov ha parlato oltre che come specialista della materia anche come professionista autonomo che, insieme ad altri, ha partecipato alla redazione sia del piano del Parco Regionale delle Serre sia del piano di gestione del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) detto Bosco di Stilo-Bosco Archiforo (IT9350121). Uzunov ha sottolineato lo spirito della Direttiva Habitat che vuole coniugare l’integrazione tra uomo e natura. Ha evidenziato poi la necessità che i forestali (che sanno gestire) e i botanici e zoologi (che sanno capire) si integrino tra loro, ma sottolineando anche che se a volte si può gestire parte del bosco, alcune sue parti vanno invece conservate per il loro alto valore naturalistico. Infine la dott.ssa Serena Palermiti del Centro Studi Peter di Reggio Calabria ha invitato, chiunque avesse voluto aderire, a trasferirsi in un luogo ben preciso del bosco per percepire l’aspetto energetico del Genius Loci: una sorta di pillola energetica di collegamento tra il bosco e gli esseri umani.

Nel frattempo il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, ha raggiunto, attraverso la carrozzabile, i manifestanti. Con lui si è svolto un lungo discorso interlocutorio sempre rivolto alla conservazione e protezione di questo bosco come richiamo e volano di sviluppo turistico per la gente del luogo: le vere uniche risorse del posto che possono dare occasione di lavoro e sviluppo.

Sull’iniziativa della manifestazione commenti positivi sono giunti dall’Assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra: La manifestazione di Serra San Bruno da parte degli ambientalisti in difesa dello splendido bosco “Archiforo” è stata esemplare sia per lo spirito positivo che l’ha animata che per le modalità di svolgimento. Agli organizzatori ed alle centinaia di partecipanti che sono giunti da tutta la Calabria vorrei dire che le porte dell’Assessorato che ho l’onore di rappresentare sono non aperte ma spalancate, essendo il sottoscritto disponibile ad intraprendere qualsiasi iniziativa finalizzata alla salvaguardia delle nostre ricchezze ambientali ed alla rivalutazione dei nostri tesori naturalistici. Ed ha aggiunto: “ Ho appreso con soddisfazione della decisione dell’amministrazione comunale di Serra San Bruno, con cui ieri gli ambientalisti si sono incontrati in un clima costruttivo e sereno e sono certo che operando insieme, Regione, enti locali e cittadini, otterremo risultati preziosi.

Perciò ha proseguito l’Assessoresimbolicamente mi associo volentieri all’iniziativa lanciata in rete attraverso blog e social network a seguito dell’allarme per un possibile taglio di 2.600 abeti nel bosco dell’Archiforo, proprio perchè, quando si tratta di preservare e valorizzare l’unico vero tesoro sul quale si può costruire un possibile futuro e una possibile economia per la Calabria, cioè l’ambiente, con tutto ciò che esso rappresenta, non ci possono essere pregiudiziali di nessun tipo, divisioni politiche o peggio polemiche di basso profilo. Allo scrittore, giornalista e naturalista Francesco Bevilacqua, che ha puntualizzato il senso dell’iniziativa, ma a tutti gli ambientalisti calabresi che vi hanno aderito con entusiasmo, il messaggio che mi preme inviare è che l’Assessorato e la Regione, quando si tratta di lavorare per impedire “l’amnesia dei luoghi” ed intraprendere azioni tese a salvaguardali, sono e vogliono essere della partita; anzi, si sentono protagonisti propositivi per innescare svolte decisive in un settore che intendiamo difendere dalla speculazione e ottimizzare nella direzione della produzione di reddito e sviluppo“. Parole impegnative che sembrano aver colto pienamente lo spirito che ha animato la manifestazione sia nella sua organizzazione sia nel suo svolgimento.

Nuccio Cantelmi, curatore del blog Ereticamente.it che ha lanciato la manifestazione, ha a sua volta affermato: “ il Comune di Serra ha annullato la gara per il taglio degli alberi. Ma non era solo questo il nostro obbiettivo, non solo questo il senso dell’iniziativa; se lo fosse stato sarebbe estremamente riduttivo. Non siamo alla ricerca di uno sconfitto, qui bisogna vincere tutti, deve vincere il territorio. L’obiettivo è innanzitutto prendere coscienza, cittadini e istituzioni, dei tesori che ci circondano, far acquisire la consapevolezza necessaria affinché dalla vicenda di Serra San Bruno possa nascere un nuovo approccio nei confronti del territorio. La consapevolezza della ricchezza nasce dalla conoscenza dei luoghi. La scoperta dei posti porta alla scoperta di noi stessi e della nostra relazione con l’ambiente.”

Anche la Confederazione Micologica Calabrese, già promotrice della seconda petizione per impedire il taglio degli alberi, ha voluto unire la propria voce al coro levatosi a difesa dell’Archiforo, esprimendo con soddisfazione che “questa è la Calabria costruttiva, questa è la Calabria migliore, questa è la Calabria che vogliamo, una Regione in cui tutti, Amministratori, Associazioni , Imprese e Professionisti che lavorano con e nella natura, ciascuno per le proprie responsabilità e competenze, assieme ai cittadini, perseguono con lungimiranza e tenacia il “bene comune”.

 
latuapubblicita2
 

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