Flavia Pennetta vince lo US Open 2015 e annuncia il ritiro dal tennis. Grande match anche per la Vinci

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Le due tenniste pugliesi Flavia Pennetta (a sin.), vincitrice dello US Open 2015 e Roberta Vinci, sua avversaria in finale

Le due tenniste pugliesi Flavia Pennetta (a sin.), vincitrice dello US Open 2015 e Roberta Vinci, sua avversaria in finale – Ph. by Tatiana | CCBY-SA2.0

di Redazione FdS

Dopo una finale in bilico fino all’ultimo a causa della pioggia e uno spettacolo fatto di geometrie, schemi, tattiche, concentrazione, eleganza quasi coreografica, spirito di sacrificio, insomma vero tennis e non solo esibizione di potenza, si è concluso a New York il torneo femminile dello US Open 2015 con la vittoria della tennista brindisina Flavia Pennetta, che si è aggiudicata lo Slam imponendosi sulla collega e conterranea tarantina Roberta Vinci con il punteggio 7-6, 6-2. Una finale davvero straordinaria che ha visto Pennetta entrare nella storia del tennis come prima italiana a conquistare la vittoria nel prestigioso torneo internazionale. Il match di oggi segue quello esaltante di ieri nel corso del quale le due pugliesi hanno sbaragliato la n. 1 e la n. 2 del tennis mondiale, la statunitense Serena Williams e la romena Simona Halep, ritrovandosi questa sera avversarie in una gara che comunque fossero andate le cose avrebbe portato in alto il nome dell’Italia e, soprattutto della Puglia. E così è stato.

“E’ tutto così straordinario. Davvero un sogno che si avvera. Desideravo vincere Roma, ma lo Slam è meglio”. E’ questo il primo commento di una esultante Flavia Pennetta, fresca di vittoria.  Ma, colpo di scena, eccola pronta ad annunciare il ritiro dal tennis aggiungendo “non avrei potuto chiudere meglio”, ma poi aggiunge che comunque terminerà la stagione in corso.  A condividere il grande momento di giubilo anche la sconfitta ma sorridente Roberta Vinci: “Ho perso in finale, ho perso contro Flavia e sono molto felice per lei. Forse ero un po’ stanca e probabilmente si è visto nel primo set. Lei ha fatto meglio di me, devo solo farle le congratulazioni”. Sono state queste le sue prime parole dopo l’intenso ed autentico abbraccio scambiato con l’amica di sempre, la persona con cui ha condiviso fin dagli esordi, e talora su fronti opposti, momenti importanti della propria storia sportiva, come la conquista, in doppio, del Roland Garros Junior e del Trofeo Bonfiglio.

Una percorso che per Flavia Pennetta è iniziata all’età di 10 anni quando il maestro di tennis Michelangelo Dell’Edera, oggi direttore tecnico dell’istituto superiore di formazione ‘Roberto Lombardi’ della Federtennis, la notò sul campo dell’Angiulli a Bari. Di lei – racconta il maestro in una recente intervista al quotidiano La Repubblica – non gli sfuggirono “la forza, la grinta, il talento”.  Di Roberta Vinci, allora una bimba di appena otto anni, Dell’Edera notò invece “lo straordinario tocco di palla” vedendola giocare al Circolo Tennis di Galatina (Lecce) dove i genitori dell’atleta in erba lo avevano invitato. Due destini paralleli pronti ad unirsi nella decisione del maestro di farle giocare insieme inserendole nella stessa squadra under. I ricordi di Dell’Edera corrono quindi agli anni degli allenamenti a Bari, prima della costruzione di un centro tecnico a Mesagne (Brindisi) dove le due giovani talentuose tenniste continuarono a dare risultati eccezionali. E pensando a dove le sue due ”pupille” sono arrivate oggi si lascia andare convinto ad un “potrebbero fare ancora di più perchè valgono tranquillamente le prime cinque giocatrici al mondo. Le abbiamo formate per poter giocare su qualsiasi superficie contro qualsiasi giocatore. Hanno talento e testa. Educazione e colpi.” Un percorso formativo nel quale – sottolinea Dell’Edera – un ruolo centrale hanno svolto le famiglie delle due atlete, mostratesi capaci di tutelarle “lasciandole divertire, ma aiutandole nelle scelte giuste”, abili cioè  “a stare un passo indietro, a supportarle senza opprimerle”, come dovrebbe fare ogni genitore che abbia un figlio impegnato in uno sport.

Entrambe le tenniste hanno avuto un percorso costellato di grandi soddisfazioni – sarebbe sufficiente ricordare che Flavia Pennetta è stata la prima tennista italiana ad essere riuscita ad entrare nelle Top10 della classifica mondiale WTA e che Roberta Vinci si è aggiudicata 9 tornei WTA in singolare, attestandosi quale prima ed unica tennista italiana ad aver vinto almeno un torneo su tutte le superfici di gioco (cemento, terra e erba) – eppure non sono mancati i momenti brutti. A ricordarli è sempre il maestro Dell’Edera: dalla rottura del polso di Roberta Vinci a 18 anni (“giocava il rovescio a due mani. Decise di continuare con una mano sola. E ora quello è diventato il suo marchio di fabbrica”) alla sconfitta di Flavia Pennetta ai campionati under 12 quando perse  6-4 al terzo set con una napoletana, la Somma, e rimase a piangere per ore, quasi decisa a lasciare il tennis. Ma il maestro Dell’Edera aveva visto lontano: “So dove possono arrivare da quando vinsero un doppio a un torneo Under 16 a Bari. Il tennis ti insegna a risolvere da solo i problemi, a gestire gioie e dolori, rabbia e voglie. Sono brave e lo saranno anche quando smetteranno, qualsiasi cosa decideranno di fare”.

Intanto c’è da scommettere che a partire dalle prossime ore in Puglia scatteranno i preparativi per festeggiare le due brave atlete nelle rispettive città di origine, già in fermento festaiolo da ieri. Non ci sono infatti dubbi che Flavia e Roberta, patrimonio di alti valori sportivi per tutto il Paese, rappresentino in queste ore uno dei più grandi fiori all’occhiello della loro terra, forse il migliore spot che la Puglia potesse aspettarsi di mostrare al mondo.

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