Le vacche «sacre» di Bèrchida nel video di Daniele Macis

 
A osservarle mentre se ne stanno là distese, candide contro il biancore della sabbia e l’azzurro dell’orizzonte marino – magari in uno di quei giorni di luce perfetta che definisce al massimo grado linee e colori – non si può fare a meno di pensare a una scena mitica. L’immagine è assimilabile a quella, letteraria, di un corteggio della dea greca Hera per le sue feste nel grande tempio crotonese di Capo Lacinio o presso quelli di Metaponto o Posidonia, in Magna Grecia. E invece la presenza di questi superbi animali sullo stupendo arenile sardo di Bèrchida, a Siniscola (Nuoro), è legata a una storia a noi più vicina, quella di un territorio e di una famiglia, i Contu, che da generazioni allevano mucche di razza cherolaise e praticano l’antica tradizione della transumanza, ossia la migrazione stagionale del bestiame dai pascoli di pianura a quelli delle regioni montuose e viceversa. E infatti, almeno due volte l’anno, le mucche dei Contu percorrono i circa 20 km che separano Siniscola da uno dei tratti più belli della costa sarda nord-orientale. Trovato il punto più erboso del litorale, gli animali si fermano a brucare, e se il sole picchia si stendono a riposare lungo la spiaggia, dissetandosi presso un fiume d’acqua fresca che sfocia su uno dei tratti costieri più belli del mondo. Così le vediamo nel breve ma suggestivo video che Daniele Macis ha voluto dedicare a quelle che col tempo sono diventate una sorta di elemento caratteristico del paesaggio, indifferenti alla curiosità di bagnanti e visitatori che con i loro scatti fotografici hanno contribuito a trasformarle in una vera e propria icona della Sardegna più autentica.

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Immagine di anteprima: courtesy Aurelio Candido
 

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