Istituito dal Mibact il Distretto Turistico Altopiano della Sila

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Sila innevata - Ph. © Mario Mele

Sila innevata – Ph. © Mario Mele

di Redazione FdS

Il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha firmato nelle scorse ore il decreto istitutivo del “Distretto Turistico Altopiano della Sila”. A darne notizia è un comunicato del Mibact, nel quale si puntualizza come per la provincia di Cosenza, il Distretto comprenda il territorio dei comuni di Acri, Aprigliano, Bocchigliero, Campana, Casali del Manco, Celico, Lappano, Longobucco, Luzzi, Parenti, Pietrafitta, Rose, Rovito, San Giovanni in Fiore, San Pietro in Guarano e Spezzano della Sila, mentre per l’area Catanzarese quello dei comuni di Albi, Cerva, Magisano, Sersale, Taverna e Zagarise. Infine, per la provincia di Crotone, sono ricompresi nel Distretto i territori di Castelsilano, Cerenzia, Cotronei, Mesoraca, Petilia Policastro e Savelli. Ma vediamo quali sono state le premesse e quali saranno gli effetti di questo provvedimento che assegna a un’area della Calabria a forte vocazione turistica un strumento di importante valore strategico.

Era la fine di novembre 2017 quando il direttore del GAL “Sila” (Gruppo di Azione Locale), avv. Francesco De Vuono, presentò presso la sede del Parco Nazionale della Sila una bozza di protocollo d’intesa per l’istituzione del Distretto Turistico della Sila, uno strumento giuridico che avrebbe garantito a tutto l’Altopiano “una regia unica”: il Parco, la Sila come Riserva MaB (Man and Biosphere) dell’UNESCO e le aziende private operanti sul territorio avrebbero avuto cioè l’opportunità di concertare le loro azioni, oltre a vantaggi importanti come lo snellimento burocratico, la creazione di uno sportello unico e sgravi fiscali. Senza trascurare – concluse De Vuono – che aggregare energie, passioni e beni presenti in tutte le province dell’altopiano avrebbe ovviamente aumentato l’appeal del territorio, del Parco e dell’Area MaB; un risultato più che auspicabile per “un territorio che intende caratterizzarsi proprio come un distretto costituito esclusivamente da comuni montani”. Inoltre – dichiarò in quell’occasione la prof.ssa Sonia Ferrari, Commissario Straordinario del Parco – riunire in un soggetto unico tutti gli attori del territorio avrebbe “moltiplicato la capacità propositiva e di ‘spinta’ per tutti i progetti, non ultima la candidatura della Sila a bene Patrimonio dell’Umanità UNESCO”.

Dopo la stipula, agli inizi di dicembre, di un protocollo di intesa tra 28 comuni montani dell’area della Presila e della Sila delle Province di Cosenza, Catanzaro e Crotone, il Gal, il Parco Nazionale della Sila, il CAI sezione Cosenza, l’UNPLI Prov.le Cosenza, nonché alcune reti di imprese e associazioni di categoria del settore turistico, come Confesercenti Calabria e Confcommercio Cosenza, e del settore agricolo, come CIA Calabria, Aiab Calabria, Confagricoltura e Copagri, interessate all’iniziativa, si è quindi arrivati alla delimitazione del progetto in sede regionale e alla successiva approvazione con delibera di Giunta del 21.12.2017. In meno di un mese si è finalmente approdati alla firma del decreto ministeriale che dota la Sila di uno strumento strategico per la pianificazione di uno sviluppo integrato e sostenibile dell’offerta turistica territoriale.

Come tutti i Distretti Turistici, anche quello della Sila avrà lo scopo istituzionale “di riqualificare e rilanciare l’offerta turistica, di accrescere lo sviluppo delle aree e dei settori che li compongono, di migliorare l’efficienza nell’organizzazione e nella produzione dei servizi, di assicurare garanzie e certezze giuridiche alle imprese che vi operano con particolare riferimento alle opportunità di investimento, di accesso al credito, di semplificazione e celerità nei rapporti con le pubbliche amministrazioni”. “Si tratta, – ha commentato Antonio Candalise, presidente del GAL – di un’entità socio-economica omogenea caratterizzata da un territorio storicamente e geograficamente determinato, ricadente nel Parco Nazionale della Sila e nella riserva della Biosfera Unesco, che racchiude un insieme di risorse turistiche articolate ed integrate, a vantaggio del turismo lento ed ecosostenibile, nonché un insieme di imprese del settore turistico, agricolo, agroalimentare ed artigianale che producono beni e servizi offerti al turista e una comunità tradizionalmente ospitante”.

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