Giardino di Villa Guevara: a Recale l’antico paradiso privato dei Duchi di Bovino

Viale nel parco di Villa Guevara | Image courtesy of Ass. GIA.D.A.

di Redazione FdS

Proseguendo il nostro viaggio alla scoperta delle dimore storiche del Casertano, magnifica costellazione di edifici e giardini che ha il suo fulcro nella splendida reggia di Caserta, approdiamo a Recale (CE) per parlarvi del Giardino del Villa del Duca e della Duchessa Guevara di Bovino. Il Giardino sarĂ  aperto in via straordinaria il prossimo 1 Maggio con quattro turni di visita alle 10.30, alle 12.00, alle 16.30 e alle 17.30 per una visita guidata da un esperto dell’Ass. GIA.D.A. (Giardini e Dimore dell’Armonia) che da anni si occupa della valorizzazione delle dimore storiche di quest’area.

Il Giardino nacque come affascinante cornice naturale all’edificio sorto alla fine del 1700 per volere della famiglia Guevara che, essendo molto vicina alla Casa Reale borbonica, scelse di avere una residenza nei pressi della Reggia di Caserta. I Guevara di Bovino appartenevano ad un casato gentilizio originario della Spagna con feudi in Castiglia ed erano giunti a Napoli nel ‘400 al seguito degli Aragonesi. Proprietari anche di un palazzo a Napoli, legarono il loro nome all’omonimo feudo pugliese, oggi uno dei borghi piĂą belli d’Italia, dove si conserva l’antico palazzo ducale di origine normanna, nel Seicento una delle piĂą belle dimore patrizie del meridione, abitata dalla famiglia fino al 1961. Di loro proprietĂ  anche la Torre Guevara, sontuosa tenuta di caccia ubicata nel territorio di Orsara di Puglia e a suo tempo frequentata anche dal re di Napoli. Nella residenza di Recale Donn’Anna Maria Suardo, duchessa di Bovino e e dama di compagnia della Regina di Napoli Maria Carolina, ebbe modo di esprimere al meglio la sua passione per il giardinaggio, ricevendo – con Decreto di Re Ferdinando IV del 3 settembre 1781, quale omaggio per la sua fedeltĂ  alla Corona – “un carlino d’acqua” a titolo gratuito per l’irrigazione del giardino “nel suo casino di Recale”; l’acqua venne convogliata nella sua proprietĂ  tramite una derivazione dell’Acquedotto Carolino, progettato da Luigi Vanvitelli nel 1752 per alimentare le cascate della vicina Reggia di Caserta.
 

Scorcio di Villa Guevara – Image courtesy of Ass. GIA.D.A.

Il Giardino, esteso su 1,7 ettari e progettato secondo il modello dei giardini all’italiana, include anche un preesistente bosco giĂ  utilizzato per le battute di caccia, il che lo rende assimilabile, con le dovute proporzioni, ai criteri informatori del vicino parco borbonico. Dopo qualche decennio, al geometrico rigore delle origini fu volutamente aggiunta un informale nota ”all’inglese” attraverso l’introduzione dell’albero della Canfora e dell’albero dei Tulipani, lasciati crescere spontaneamente senza alcuna potatura, commistione accentuata con l’introduzione della Camelia e della Acacia pudica o Sensitiva, dando vita a quello che è stato definito “giardino del dubbio”, integrato dal bosco preesistente reinterpretato in chiave di pittoresca passeggiata romantica. Tale bosco, risalente al XVI secolo, è composto da alberi di leccio e da alcune altre varietĂ  di alberi con esemplari di considerevole etĂ  e dimensione, tra cui un Quercus robur (circonferenza del fusto m 7), un Pinus pinea e una Sequoia del Canada.
 

Scorcio del giardino all’italiana | Image courtesy of Ass. GIA.D.A.

Al Giardino si accede dalla corte lastricata del settecentesco Palazzo dei Guevara che in angolo ingloba un’antica torre di guardia appartenuta alla famiglia d’Aquino di Caramanico. Un cancello introduce a un corridoio delimitato da filari di Agapantus e muri coperti di Rose della varietĂ  roxburghii plena e limoni, in fondo al quale una potatura ad arte apre un passaggio in un triario di Taxus baccata, superato il quale, appare alla vista il giardino all’italiana. In asse col corridoio, un viale centrale interseca ortogonalmente sentieri laterali, dando vita a una serie regolare di riquadri bordati da siepi potate di Buxus sempervirens. Grandi vasi in terracotta decorata, contenenti Cycas cinquantenarie, contrassegnano i punti di intersezione dei sentieri. Un padiglione settecentesco, decorato con affreschi coevi e fiancheggiato da una peschiera con ninfee e papiri, fa da sfondo prospettico al viale centrale. Molteplici sono le piante secolari che punteggiano il giardino all’italiana: due esemplari di Taxux baccata, potati in forma cilindrica, vantano un secolo di vita, mentre un Cinnamomum camphora e un Liriodendron tulifera, di secoli ne hanno quasi due, mentre una vecchia Magnolia grandiflora svetta sopra un gruppo di Camelie (japonica, Sacio, anemoniflora rosea, General Pescetto, Atroviolacea, alba Plena, Warrata rubra, Duchessa d’Orleans, Vergine di Collebeato). In particolare la Camelia japonica “Atroviolacea”, antica e preziosa camelia dal bel colore viola, si suppone discenda  dalla ricca collezione di camelie coltivate nella vicina Reggia di Caserta.
 

Giardino Guevara, rose rampicanti | Image courtesy of Ass. GIA.D.A.

L’assetto generale del giardino all’italiana comprendeva in origine una serie di elementi decorativi in pietra e marmo, documentati fino al 1915 da un verbale della Reale Soprintendenza ai Monumenti di Napoli. Di tali elementi oggi però persistono soltanto due grandi vasi baccellati in marmo, di etĂ  barocca, collocati sulla sommitĂ  di due pilastri all’ingresso del giardino.
 

Scorcio di un portico di Villa Guevara | Image courtesy of Ass. GIA.D.A.

Parallelamente al viale centrale del giardino all’italiana, è situato il “viale degli ombrellini”, senza dubbio l’elemento piĂą caratterizzante del giardino e uno dei piĂą significativi esempi di ars topiaria settecentesca. Per circa 75 metri di lunghezza, questo viale è strutturato con un percorso centrale e due laterali di minori dimensioni. Sui due lati del percorso centrale si staglia una fila di oltre trenta panchine in pietra vesuviana, sapientemente coniugate con un topiario di Buxus sempervirens che, piantato alle spalle di ciascuna di esse, è modellato in modo da rappresentare la spalliera e i braccioli delle panchine. L’apparato vegetale di ogni panchina è completato da tre Buxus sempervirens, alti circa 2.50 metri, potati a forma di ombrellini. La visione prospettica d’insieme del viale e dell’albero della Canfora dĂ  vita a un’originale e spettacolare scenografia.
 

Giardino Guevara: il cosiddetto ”Viale degli Ombrellini”, prezioso esempio di ars topiaria del ‘700 | Image courtesy of Ass. GIA.D.A.

Sul confine nord-est del giardino, vicino al muro di cinta, si trova una torre cilindrica, cisterna dell’acquedotto borbonico di alimentazione. In posizione centrale rispetto al bosco e circondata da lecci secolari, è collocata una peschiera ellittica, in prossimità della quale sono presenti due buffet in muratura che, insieme a numerose panchine dello stesso stile sparse in tutto il giardino, costituiscono un interessante modello di arredamento. Nel bosco è ancora da rilevare la presenza di un piccola vasca circolare a zampillo centrale e la pittoresca “fontana dell’ombrellino” (XX secolo), evidente richiamo all’ars topiaria che caratterizza il giardino.

Un roseto rampicante, posto su una struttura metallica sagomata ad arco, delimita a ovest il bosco formando una “galleria” lunga circa 60 metri che lo separa da quattro riquadri vegetali che racchiudono un frutteto piantato di recente in sostituzione di un precedente assetto botanico di cui rimangono una Araucaria imbricata, una Magnolia grandiflora e una piccola peschiera con ninfee bianche, mentre in prossimità del lato rustico del Palazzo permane una fontana circolare con zampillo centrale.

Lo stato attuale del Giardino è il risultato di un’attenta opera di studio, recupero e manutenzione, resasi necessaria soprattutto a causa degli effetti negativi determinati dalla disattivazione in epoca repubblicana dell’alimentazione idrica garantita dall’acquedotto borbonico, oggi sostituita dalla presenza di un pozzo che sopperisce a tutte le esigenze. Curata anche la conservazione dell’assetto estetico-paesaggistico del Giardino grazie al controllo della vegetazione nel corso delle stagioni e valorizzando anche inaspettati elementi naturali, come ad es. un leccio secolare caduto, se utili a impreziosire l’aura pittoresca del luogo. Oggi la valorizzazione di questo bene storico-paesaggistico è curata dall’Associazione GIA.D.A. che promuove attivitĂ  volte a favorire la conoscenza del giardino, come visite guidate (comprese quelle a scopo didattico per le scuole) e pubblicazioni varie. Il flusso di visitatori garantisce un minimo di risorse per far sì che la valorizzazione del giardino vada di pari passo con la sua conservazione [nel video seguente, l’architetto Nicola Tartaglione, curatore del Giardino, ne illustra storia e caratteristiche per il progetto “Houses of the Month” della European Historic Houses (EHH)].
 

 
Approfittando della visita al Giardino Guevara è possibile raggiungere a breve distanza altri splendidi luoghi storici come la Reggia di Caserta, l’Acquedotto Carolino a Maddaloni, il Casino Reale del Belvedere di San Leucio, il Duomo e il Borgo Medioevale di Casertavecchia, l’Anfiteatro Romano e il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere, il Museo Provinciale Campano (Capua), l’Abbazia di Sant’Angelo in Formis, il Palazzo Mondo (sec. XVIII) a Capodrise e il Palazzo Grauso a Marcianise (Caserta)*.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

*Si ringraziano l’Associazione GIA.D.A., il Presidente Dr. Maurizio Stocchetti, Delegato dell’Ass. Dimore Storiche Italiane pere Caserta e provincia, e l’Arch. Nicola Tartaglione, curatore del Giardino Guevara.

Giardino di Villa Guevara di Bovino, Recale (CE)
P.zza della Repubblica
Il 1° Maggio previsti quattro turni di visita alle 10.30, alle 12.00, alle 16.30 e alle 17.30 per una visita guidata da un esperto per circa una ora e un contributo di 10 €  (tranne i minori di 18 anni) su prenotazione al 333.4040198

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