Dalla notte dei tempi, a Orsara di Puglia, la Halloween italiana

cocce priatorjie - Ph. Alfredo Di Padova

Puglia – Le ‘cocce priatorjie’, zucche intagliate e illuminate, volte a rappresentare le ‘anime del Purgatorio’ nel rito millenario della ‘notte dei fucacoste’ a Orsara di Puglia (Foggia) – Ph. Alfredo Di Padova – FdS: courtesy dell’Autore

di Enzo Garofalo

Siete stanchi della consumistica e a volte macabra Halloween e volete vivere un’esperienza folklorica davvero unica che celebri la luce e non le tenebre? Ebbene, trasferitevi in Puglia il 1 novembre perché nel corso di quella notte, nel borgo di Orsara, sul sub-appennino dauno, assisterete ad uno dei riti collettivi più suggestivi del Mediterraneo: la notte dei Fucacoste e cocce priatorjie.

In molti conoscono l’origine anglo-americana della festa di Halloween, festa priva – nella sua versione contemporanea – di alcun significato religioso e rituale, nella quale le persone si travestono da streghe, mostri, diavoli e che, sull’onda delle mode commerciali, ha ormai invaso tutto il mondo coinvolgendo bambini e adulti. In pochi però conoscono la matrice celtica di essa, che ci riporta al tempo in cui nelle terre abitate dai Celti si celebrava il Capo d’anno, chiamato Samuin in terra d’Irlanda, preceduto dalla notte detta ancora oggi in Scozia “Notte delle calende d’inverno”, nella quale i morti entravano in contatto con i vivi; un momento in cui, come scrisse William B. Yates, “essi sono così prossimi che le cose del mondo paiono soltanto ombre dell’aldi là”. Una notte trascorsa tra suoni, canti e libagioni in compagnia dei morti, che trova affinità con analoghi rituali etruschi, romani e messicani. Una festa nella quale è evidente il simbolismo legato al ciclo vita-morte-rinascita che nel paganesimo accomunava tutto il cosmo: questo di fine ottobre è infatti il periodo in cui la terra, accolti i semi che germoglieranno in primavera, è come se entrasse in letargo.

Ma abbandoniamo il celtico nord e inoltriamoci nelle assolate contrade di Puglia per scoprire che ad Orsara (Foggia), un paesino di poco più di tremila abitanti situato sul pendio di un monte della Daunia, si segue da secoli una tradizione per certi versi affine ad Halloween ma le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Borgo antichissimo, secondo la leggenda sarebbe stato fondato da Diomede, figura epica di omeriche memorie, mentre nel XIII sec. fu sede dei cavalieri spagnoli dell’Ordine di Calatrava. Ebbene, con lo scarto di un giorno rispetto alla festa di Halloween, ad Orsara di Puglia tra l’1 e il 2 novembre si celebra la notte dei “fucacoste e cocce priatorjie”. Secondo la tradizione la sera di Ognissanti le anime del Purgatorio tornano sulla terra, perciò gli orsaresi ornano le strade del paese con zucche illuminate da candele, che simboleggiano le anime stesse (cocce priatorjie) alle quali si consente così di rivisitare i luoghi della loro esistenza terrena; inoltre accendono alti falò (fucacoste) per segnalare ad esse la strada verso il cielo, non senza prima passare attraverso il rito purificatorio del fuoco.

La pubblica illuminazione viene spenta e verso le 19,00 al segnale dato dalle campane, centinaia di falò iniziano così a rischiarare gli angoli degli scoscesi vicoli del paese. Nella preparazione delle pire sono coinvolti soprattutto i più giovani che già alcuni giorni prima si recano nei boschi vicini per tagliare la legna da ardere e trovare dei verdi rami di ginestra che, posizionati sulla cima scoppiettano creando scattelle (scintille rumorose che mettono in fuga le anime dei peccatori) e munacielli (la cenere in caduta). Intorno alle pire ci si intrattiene per consumare pasti un tempo a base di patate, cipolle, uova, grano bollito condito con mosto cotto, oggi sostituite da salsicce, bistecche e castagne che vengono cotte sulle braci dei falò ormai quasi estinti ed offerte a chiunque voglia condividere il rituale. Agli angoli delle vie vengono lasciati vassoi intonsi di dolci e vino perché anche i defunti possano rifocillarsi. In diversi punti della città artisti di strada, giocolieri e mangiafuoco intanto animano la serata con spettacoli a tema. Dopo cena i bambini di Orsara ascoltano dalla voce dei nonni cupe storie di morti che ritornano, di luoghi magici e di avventure prodigiose. Migliaia sono i visitatori che ogni anno partecipano con curiosità a questa festa che, nonostante il richiamo al mondo dei morti, a differenza della moderna Halloween, rimane una festa della luce che prevale sulle tenebre.

Qualcuno aveva azzardato l’ipotesi che l’uso delle zucche fosse di importazione, trattandosi di terra d’emigranti, ma in realtà è una usanza antichissima come testimoniato dai vecchi del paese che ricordano già i loro nonni alle prese con l’intaglio. Nonostante siano ipotesi difficili da dimostrare, è possibile o che si tratti di un retaggio celtico portato al sud dai romani o giunto nel medioevo dalla Spagna, ex terra di colonie celtiche, tramite i Cavalieri di Calatrava, ma di cui si sarebbe persa memoria in Spagna, oppure addirittura una tradizione di matrice greca filtrata in Puglia, se è vero come racconta lo scrittore greco Ateneo, del II sec. d. C., che nella città ellenica di Sicione si adorava una dea delle zucche, Kolokasìa Athenai, personificazione della Grande Madre, preposta al ciclo della vita e della morte. Certo è che la ‘magica’ tradizione di Orsara è riuscita sino ad oggi a preservarsi da ogni contaminazione consumistica.

L’edizione di quest’anno dei Fucacoste e cocce priatorjie avrà inizio al mattino con le visite guidate agli oltre 20 luoghi d’interesse storico, architettonico e monumentale del paese. Nel pomeriggio, si dà il via alle attività collaterali alla manifestazione, con iniziative per i bambini e il proseguimento delle visite guidate. Il momento clou, come ogni anno, è previsto per le ore 19.00 al rintocco delle campane della Chiesa Madre quando ci sarà l’accensione dei falò in ogni angolo del paese. Da quel preciso istante, comincerà la notte più luminosa e lunga dell’anno, caratterizzata dai falò e dall’esposizione in ogni vicolo, strada e piazza delle zucche antropomorfe. Orsara a quel punto sembrerà in preda ad un incendio, illuminata dalle fiamme che caricano l’atmosfera di suggestione e magia.

Il fuoco, la condivisione del cibo e gli spettacoli di strada sono solo alcuni degli elementi che fanno dell’evento uno dei più attesi dell’anno. Per coglierne appieno il significato e le mille suggestioni, per viverne l’attesa, il fermento e la preparazione, l’ideale è raggiungere il paese molto prima dell’accensione dei falò. Nei giorni che precedono la ricorrenza, una vibrante atmosfera si respira ad Orsara di Puglia: la preparazione delle “cocce priatorije” è solo uno dei passaggi di questo rito colletivo: affinché tutto sia perfetto, secondo tradizione, occorre accatastare per tempo il legname necessario a preparare i fuochi. E poi non bisogna trascurare tutte quelle pietanze che saranno consumati nella notte del 1° novembre, quando in ogni stradina del borgo si terrà un banchetto a base di piatti “poveri” ma gustosi e in tutto il paese saranno esposte centinaia di zucche creativamente lavorate e illuminate, bizzarro strumento di un esorcismo con cui propiziarsi la buona sorte ritrovando il legame con le proprie radici più profonde.

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Orsara di Puglia: la notte dei fuuc a coste

1. Puglia - Uno dei falò della notte dei 'fucacoste e cocce priatorjie', Orsara di Puglia - Ph. Maria Teresa Mansueto - FdS: courtesy dell'Autrice

Orsara di Puglia: la notte dei fuuc a coste

2. La notte dei 'fucacoste e cocce priatorjie' ad Orsara dei Puglia (Foggia) - Ph. Elhacedor - FdS: courtesy dell'Autore

Orsara di Puglia: la notte dei fuuc a coste

3. Uno dei falò della notte dei 'fucacoste e cocce priatorjie', Orsara di Puglia - Ph. Paolo Mariani - FdS: courtesy dell'Autore

Orsara di Puglia: la notte dei fuuc a coste

4. Uno dei falò della notte dei 'fucacoste e cocce priatorjie', Orsara di Puglia - Ph. Paolo Mariani - FdS: courtesy dell'Autore

Orsara di Puglia: la notte dei fuuc a coste

5. Veduta di Orsara di Puglia (Foggia) - Ph. Antonio Caputo - FdS: courtesy dell'Autore

Orsara di Puglia: la notte dei fuuc a coste

6. Veduta di Orsara di Puglia (Foggia) - Ph. Antonio Caputo - FdS: courtesy dell'Autore

Orsara di Puglia: la notte dei fuuc a coste

7. Veduta di Orsara di Puglia (Foggia) - Ph. Donato Narducci - FdS: courtesy dell'Autore

Images credits: Ph. 1 courtesy Maria Teresa Mansueto; Ph. 2 courtesy Elhacedor; Ph. 3-4 courtesy Paolo Mariani; Ph. 5-6 courtesy Antonio Caputo; Ph. 7 courtesy Donato Narducci
 

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