Associati di Museimpresa al Palazzo Amarelli di Rossano. Turismo: «Identità, forte legame con il territorio e capacità di sapersi raccontare»

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Gli associati di Museimpresa ospiti del Museo Amarelli, a Rossano Calabro (Cosenza) – Ph. Gabriele Tolisano

di Redazione FdS

Identità, forte legame con il territorio e capacità di sapersi raccontare; questi gli elementi da cui non si può prescindere se si vuole fare turismo. È, questo il messaggio emerso nel corso della due giorni promossa da Museimpresa e dedicata ai Musei, agli Archivi d’impresa ed al Turismo, ospitata presso il Museo “Giorgio Amarelli” di Rossano Calabro (Cosenza) e conclusasi, con successo, nella mattinata di ieri, sabato 27.

In una Calabria che non riesce a smentire la sua incapacità di saper programmare e spendere i fondi comunitari, l’eccellenza Amarelli, rappresenta un’acuta contraddizione per la sua storica e innata strategia di valorizzazione di tutto ciò che è storia e cultura. È senz’altro un esempio da emulare. Ha salutato così gli speciali ospiti l’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri. Parole di stima ed apprezzamento per la Famiglia Amarelli sono stati espressi anche da parte dell’assessore comunale alla cultura Stella Pizzuti.

Non può esistere nessun progetto culturale e turistico senza considerare il legame che lega una realtà imprenditoriale al suo territorio e alle sue radici. La cultura non può essere fine a se stessa. È stata il Cavaliere del Lavoro Pina Amarelli, insieme all’Amministratore Fortunato Amarelli a fare gli onori di casa e ad accogliere i direttori e responsabili dei musei ed archivi accompagnati dalle coordinatrici Magda Marsili e Valentina Buitta.

Alcuni dei concetti-chiave emersi nel corso dell’incontro:

I musei sono il senso di un territorio; identità e specificità sono la chiave per creare attenzione verso il turista dell’era web 2.0 (R.IORIO – Federturismo). Si è passati dalla competitività delle imprese, fondata sui prezzi, alla competitività dei territori. Siamo chiamati a gestire la destinazione, come agente economico, nel suo insieme. (C.MOTTIRONI – Università Bocconi).

L’identità è data da quel che comunichiamo all’esterno: elementi visivi e percettivi, ma soprattutto quel che dicono di noi. La comunicazione è fondamentale per un brand di successo. No all’approssimazione. Il museo aziendale è il luogo in cui si materializza l’identità (G.CERMINARA – FormazioneTurismo.com).

Se un territorio ha bisogno delle imprese perché forgia i paesaggi, arte e cultura sono elemento effettivo ed etico della vita di un’impresa. Quando non c’è impresa una configurazione di territorio perde di significato. (P.DUBINI – Università BOCCONI).

Dal Museo del Cavallo Giocattolo all’archivio storico Barilla, dal museo dell’Orologio da Torre G.B. BERGALLO, all’Archivio storico e Museo della Birra Peroni, dall’Archivio storico Bracco alla Collezione Branca, dalla Galleria Campari al Museo Salvatore Ferragamo, dalla Fondazione Fila Museum, al MUMAC Museo della Macchina per Caffè, dal Museo Nicolis dell’Auto della tecnica e della Meccanica al MartiniVisitar Center, dal Museo e Archivio Storico Piaggio al Poli Museo della Grappa fino al Poltrona Frau Museum. L’Italia che ha saputo coniugare negli anni e nei secoli il lavoro delle macchine e degli uomini alla cultura d’impresa, è passata da qui, dalla Città del Codex e della Liquirizia, fermandosi presso una delle realtà imprenditoriali più importanti del Sud Italia e tra i brand del Made in Italy più noti al mondo.

A concludere la serie di interventi la presentazione di tre esperienze imprenditoriali d’eccellenza: il Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”, le strade dei vini presentate da Nicodemo Librandi che pensa alla realizzazione di un Museo Contadino, e il FAI – Fondo Ambiente Italiano, che ha partecipato con Laura Caratelli.

 

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