Si è chiusa con successo l’iniziativa solidale promossa dal Conservatorio Piccinni di Bari a favore della Sardegna colpita dall’alluvione

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Nella foto, Emanuele Arciuli e Maria Cristina Caldarola, pianisti e docenti del Conservatorio ”Piccinni” di Bari promotore dell’iniziativa “1 euro per la Sardegna”

di Kasia Burney Gargiulo

Si è conclusa da poco, e con un bel risultato di solidarietà, l’iniziativa “1 euro per…la Sardegna” un viaggio musicale itinerante per la città di Bari che ha raggiunto scuole, auditorium, ospedali, tribunali, sindacati, librerie, biblioteche, facoltà universitarie, redazioni giornalistiche, alberghi, uffici e centri che hanno aderito all’operazione promossa dal Conservatorio “Piccinni” al fine di raccogliere fondi destinati alla popolazione sarda duramente colpita dall’alluvione del 2013. Il denaro raccolto, pari ad una somma di 3215,61  euro, sarà prossimamente distribuito secondo le indicazioni delle autorità locali.

Abbiamo sentito alcuni dei protagonisti di questa encomiabile iniziativa per sapere com’è nata e come si è articolata nel corso degli ultimi mesi. “Il progetto – racconta Maria Cristina Caldarola, docente di Pianoforte Principale presso il “Piccinni” –  è nato dalla sensibilità del Maestro Emanuele Arciuli che nel novembre 2013, a qualche minuto da una prova di un concerto tenuto a Macerata, ed ormai sul palcoscenico, mi ha telefonato per sapere se in Conservatorio avessimo già in atto un qualche progetto di solidarietà per la Sardegna. Poichè non ci eravamo ancora attivati, il mio amico-collega mi ha sollecitato a organizzare una manifestazione che consentisse al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari di raccogliere fondi in particolare per le famiglie dei dispersi e per le scuole che avevano subito danni. Non è stato difficile – ha proseguito la musicista – pensare di coinvolgere le classi di tutti gli strumenti e organizzare eventi che avrebbero consentito la raccolta di fondi e nello stesso tempo avrebbero dato al Conservatorio la possibilità di “incontrare” il territorio per un’iniziativa dal fine così lodevole e al tempo stesso per far conoscere la nostra realtà. Il progetto proponeva un percorso musicale per la città di Bari che avrebbe raggiunto i soggetti e le istituzioni più disparate al fine di raccogliere fondi da destinare alla popolazione. Sul sito del Conservatorio di Bari, com’è verificabile, è stato pubblicato il resoconto del denaro raccolto e ogni operazione del progetto resa tracciabile”.

“Quando ebbi questa idea – spiega il M° Emanuele Arciuli, pianista pugliese di fama internazionale e docente anch’egli dello stesso Conservatorio – le cronache giornalistiche erano ancora attraversate dalla commozione e dal cordoglio per la tragedia occorsa in Sardegna. Al telefono con l’amica e collega Maria Cristina Caldarola, mi sembrò naturale – trovando in lei una immediata e generosa risposta – porre l’accento sulla necessità, come Conservatorio, di dare un piccolo segno di solidarietà nei confronti di un fatto che aveva scosso le nostre coscienze. Il Conservatorio è anche una scuola, oltre che una istituzione culturale, e in quanto tale penso debba assumersi il compito di individuare temi di reale interesse, capaci di stimolare la sensibilità di tutti: alunni, docenti, famiglie e personale non docente. Il progetto è dunque nato da un piccolo input alla prof. Caldarola, ma – conclude Arciuli – può proporsi come modello di impegno sociale e civile, nell’ambito di una vocazione alla solidarietà e alla fraternità cui il Conservatorio può e deve dare seguito.”

Il progetto ha avuto l’imprimatur anche di Gianpaolo Schiavo, direttore del Conservatorio, che lo ha così commentato: “Non si poteva che essere convinti e disponibili nel sostegno di una tale manifestazione di solidarietà. Iniziative come “1 Euro per la Sardegna”, fortemente voluta e coordinata con passione e tenacia dalla prof.ssa Maria Cristina Caldarola, aggiungono un valore non solo simbolico, ma sostanziale all’azione formativa e divulgativa che il Conservatorio “Piccinni” intende sempre più svolgere, in stretto contatto e condivisione, sia nei percorsi che nelle finalità, con tutte le realtà culturali, sociali e, perché no, imprenditoriali del territorio. Per questo ringrazio innanzitutto gli studenti per il ruolo fondamentale e attivo svolto in questo Progetto e tutti coloro che hanno aderito e reso possibile la realizzazione di un fitto calendario di interessanti manifestazioni, utili per sensibilizzare verso situazioni in cui solidarietà e musica possono andare a braccetto!” Positiva anche la risposta del Consiglio Accademico del Conservatorio che ha subito approvato il progetto all’unanimità.

L’iniziativa ha previsto una organizzazione interna al Conservatorio con il coinvolgimento delle classi di strumento e una ricerca esterna sul territorio di luoghi che aderissero all’obiettivo solidale. Molte sono state le classi che si sono proposte autonomamente per partecipare organizzandosi in formazioni dal duo all’ensemble, e la grande solidarietà da parte dei docenti ha confermato la generosità che accomuna nell’istituto barese studenti a professori. “Inizialmente  – aggiunge la prof. Caldarola – era prevista la collaborazione di colleghi che divisi per aree di intervento, avrebbero provveduto all’individuazione dei luoghi dove si sarebbero svolti gli eventi. Le realtà ha superato ogni aspettativa e la ricerca sul territorio di luoghi che prodigalmente potessero accoglierci ha superato ogni aspettativa tanto da rinunciare ad altri eventi già prospettati. È prevalso l’interesse a far pervenire alla scuola designata la somma raccolta che ormai supera i 3.000,00 euro. Trenta sono stati gli eventi programmati in venti luoghi diversi, poiché nelle scuole è stato richiesto quasi sempre un doppio turno che ha dato l’opportunità a tutti gli studenti di partecipare attivamente all’evento. Inoltre, per evitare che l’alluvione rimanesse un argomento astratto sono state proiettate diapositive in Power Point creato per l’occasione, oggetto da parte degli alunni di numerose domande sulla calamità naturale e sulla possibilità di evitare conseguenze tanto disastrose.”

Quasta occasione di incontro con il territorio ha avuto anche una interessante ricaduta per il Conservatorio perchè – come spiega ancora la prof.ssa Caldarola – “alla raccolta di fondi e alla presenza sul territorio, si è aggiunto un risultato didattico. L’interesse degli studenti di scuole elementari e medie nei confronti della musica e in particolare dello studio in Conservatorio ha avuto risvolti eccellenti, tanto da ricevere richieste di partecipazioni da parte di insegnanti illuminate che hanno organizzato laboratori per la conoscenza degli strumenti in particolare e dello studio in Conservatorio in generale.”

Indetta la raccolta fondi si è naturalmente  imposta la scelta del destinatario a cui indirizzarli e questa  – ci informa la prof.ssa Caldarola – “è caduta, per una serie di curiose coincidenze, ed in seguito a precise richieste formulate alla Capitaneria di Porto di Olbia, sulla Scuola Primaria Elementare Putzolu, sita in via Putzolu, ad Olbia. La stessa scuola che, apparsa più volte nelle cronache televisive, ha perso tutti gli arredi scolastici, se non alcune strutture, ma soprattutto ha riportato una vittima, un bambino sfuggito dalle braccia del papà al quale va il nostro pensiero affettuoso.”

 

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