Sino al 9 luglio, nel borgo medievale di Civitella del Lago, in mostra l’antica cartografia de “L’Italia di Mezzo”. Un originale percorso geografico e storico attraverso rarità cartografiche dell’Italia Centrale. La mostra è organizzata dall’Associazione “Roberto Almagià” – Associazione Italiana Collezionisti di Cartografia Antica, in collaborazione con l’Associazione Culturale CivitellArte, e con il patrocinio del Comune di Baschi
di Redazione FdS
Inaugurata lo scorso 9 giugno, è in corso fino al prossimo 9 luglio, presso il cinquecentesco Palazzo degli Atti, nel borgo medievale di Civitella del Lago (Terni), un’esposizione sulla cartografia storica a stampa dell’Italia Centrale di grande interesse e originalità: “L’Italia di Mezzo. La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo nelle collezioni private”. Quaranta carte geografiche originali d’epoca, dal XVI al XIX secolo, con rarità ed alcune carte sinora sconosciute o inedite e corredata da pubblicazioni che vanno ad arricchire e ad aggiornare i rarefatti studi sulla macroregione dell’Italia Centrale.
La mostra non si limita a presentare al pubblico straordinarie opere raramente esposte, ma invita il visitatore a dipanare lentamente la complessa e ricca storia geografica e culturale di queste terre, viste attraverso gli occhi di quanti le hanno disegnate e rappresentate. L’orografia, l’idrografia, la topografia, la storia dell’«Italia di Mezzo» sono variamente raffigurate, e la ricerca dei confini e della loro evoluzione geopolitica si incrocia con gli elementi fisici del territorio, accompagnando il visitatore in un sorprendente viaggio in questi luoghi, ben oltre la loro rappresentazione.
Così, si percorre un periodo che va dal 1561 al 1859, dalle prime rappresentazioni a stampa del territorio sino alla formazione degli Stati preunitari e alla vigilia della proclamazione del Regno d’Italia nel 1861, circa tre secoli della storia della nostra penisola, idealmente articolati in cinque grandi aree della cartografia storica:
– Le prime rappresentazioni a stampa, date da alcune delle prime carte a stampa dell’Italia e delle regioni che ne formano l’area centrale, edite nel XVI secolo dalle più importanti botteghe a Roma e Venezia, che nel Rinascimento detenevano il primato di centri di produzione cartografica in Europa e nel mondo occidentale;
– I centri di produzione cartografica in Europa nel XVII e XVIII secolo, rappresentati da alcuni esempi di provenienza francese, italiana, olandese, tedesca e inglese, arricchiti da una straordinaria carta murale dell’Italia del 1675, che si distingue per la ricchezza degli apparati decorativi;
– Le prime carte fondate su rilevazioni scientifiche del territorio, che, nella seconda metà del ‘700, per la prima volta sono rettificate sulla base di osservazioni astronomiche e misure geodetiche effettuate nel corso di rilevamenti sul territorio;
– L’Età napoleonica e l’espansionismo francese in Italia, per seguire il territorio durante la tumultuosa evoluzione geopolitica degli Stati italiani in un periodo storico in cui, in soli 18 anni (1796-1814), si assistette ad annessioni, modifiche di confini e denominazioni, creazione di nuovi stati e regni, modifiche dinastiche di governo, riforme dei territori amministrativi, caduta del potere temporale con arresto e prigionia di un papa, in una successione talmente rapida da creare non poche difficoltà ai cartografi dell’epoca, ma spingendo anche ad una evoluzione tecnica della rappresentazione cartografica per rispondere alle esigenze militari dell’epoca;
– La Restaurazione e la formazione degli Stati preunitari, attraverso le carte che seguirono al Congresso di Vienna del 1814-1815, a cui parteciparono le principali potenze europee per ridisegnare la mappa d’Europa dopo la caduta di Napoleone, con l’intento di ripristinare l’assetto politico-territoriale e dinastico dell’Ancien Régime stravolto dalla Rivoluzione francese e dalle guerre napoleoniche: ciò diede avvio al processo storico noto come “Restaurazione” e determinò i confini degli Antichi Stati italiani del XIX secolo che accompagneranno il processo di formazione dell’Italia unita in poco meno di mezzo secolo.
Integrano l’esposizione due curiosi esempi di geografia antica del XVIII secolo, collegati alla civiltà etrusca e alla Magna Grecia, per richiamare l’attenzione su un’area della cartografia molto cara agli eruditi dell’epoca, che univa gli studi di geografia e storia antica.
Per offrire un’idea delle rarità esposte, possono essere ricordate alcune delle rarissime carte del ‘500, tutte note in pochi esemplari, quali la incredibilmente moderna carta dell’Italia di Giacomo Gastaldi datata 1561, la più importante carta della penisola apparsa nel XVI secolo sia per la dimensione che per i contenuti; la scenografica Tuscia di Antonio Lafrery del 1564; la rarissima carta lafreriana anonima del 1585 recante il titolo “Li Paesi Tutti lacque dè quali vengono a Roma”, che delinea le valli e i fiumi a nord di Roma, prima rappresentazione a stampa a carattere regionale di un’ampia parte dell’Italia Centrale. Nelle epoche successive, vale ricordare: la carta murale dell’“Italia di Matteo Greuter” nell’edizione del 1675, corredata da ricche decorazioni; la innovativa “Nuova Carta Geografica dello Stato Ecclesiastico” dei padri gesuiti Boscovich e Maire pubblicata nel 1755 dopo 3 anni di rilievi sul territorio; la Carte generale du Theatre de la Guerre en Italie di Albert Ghislaine Bachler d’Albe, generale e cartografo di Napoleone, elaborata e pubblicata tra il 1798 e il 1802, esposta integralmente nel suo grande formato (misura 3,18 x 3,40 metri, in 30 fogli); la grande carta murale di Giovanni Maria Cassini del 1805; per finire con un’anonima e totalmente sconosciuta carta napoleonica recante il titolo “Dèpartemens de Rome et du Trasimène” e databile tra il 1809 e il 1812 sulla base del disegno dei confini rappresentati.
In genere, questo tipo di carte non è facilmente accessibile ai più, perché di solito sono gelosamente conservate nelle maggiori biblioteche italiane e straniere, e inavvicinabili se non attraverso immagini digitali e per provati motivi di studio. Questa mostra è resa possibile dal fatto che le carte provengono tutte da collezioni private: quindi si tratta di una occasione molto particolare, nel suo genere. Così, essa offre ad amatori, curiosi e collezionisti la possibilità di conoscere questo straordinario patrimonio culturale del territorio.
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Immagini a cura dei membri dell’Associazione “Roberto Almagià” – Associazione Italiana Collezionisti di Cartografia Antica e dell’Associazione Culturale CivitellArtePalazzo degli Atti, Sala Brizzi, Civitella del Lago (Terni)
dal 9 giugno al 9 luglio 2017
Apertura ordinaria: sabato e domenica: 10.00-12.00 / 16.00-19.00
Apertura straordinaria: per gruppi, su richiesta, secondo disponibilità
Ingresso gratuito
Catalogo: è possibile acquistare il catalogo della mostra (96 pp. a colori) e il più ampio volume “L’ITALIA DI MEZZO. La Cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo”, di Piero Giorgi e Carla Cicioni (352 pp. a colori), con una raccolta di 148 carte storiche del Centro Italia.
Info: Associazione culturale CivitellArte
cell. 331 1098798
info@civitellarte.it
Fonte: comunicato stampa Associazione “Roberto Almagià” – Associazione Italiana Collezionisti di Cartografia Antica