L’Arte antidoto contro il Male. A Casal di Principe, boom di visite per la mostra “La luce vince l’ombra”

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Manifesto della mostra La luce vince l'ombra, Casal di Principe (21 giugno - 21 ottobre 2015)

Manifesto della mostra La luce vince l’ombra, Gli Uffizi a Casal di Principe (21 giugno – 21 ottobre 2015)

di Redazione FdS

E’ passata appena una settimana dall’inaugurazione della mostra “La luce vince l’ombra – Gli Uffizi a Casal di Principe” ed è già boom di presenze nella cittadina di Casal di Principe (Caserta) fino ad oggi tristemente nota alle cronache soprattutto come regno di clan camorristici e di discariche abusive, morbi sociali e ambientali tali da offuscare ogni qualità di questa terra e della sua gente. A dare risonanza alla mostra ha contribuito anche la visita dello scrittore e giornalista Roberto Saviano, autore del celebre Gomorra, il cui destino di uomo minacciato dai clan e costretto a vivere sotto scorta, è iniziato proprio qui, sulla piazza del paese, dove nel 2006 durante una manifestazione per la legalità denunciò gli affari dei capi del clan dei Casalesi, rivolgendosi ad essi con toni aspri ed invitando la popolazione a ribellarsi. “Qui, dove il miracolo è stato realizzato”: questo è il messaggio che lo scrittore, primo visitatore della mostra,aperta fino al 21 ottobre, ha lasciato sulla prima pagina del Guest Book, alludendo al ‘miracolo’ di una terra che vuole riappropriarsi del proprio futuro.

Artemisia Gentileschi, Santa Caterina d'Alessandria, Uffizi, Firenze

Artemisia Gentileschi, Santa Caterina d’Alessandria, Uffizi, Firenze

La mostra – a cura di Antonio Natali (Direttore della Galleria degli Uffizi) e Fabrizio Vona (Direttore del Polo Museale Regionale della Puglia) è ospitata presso Casa don Diana, bene confiscato al boss Egidio Coppola detto “Brutus” e intitolato al sacerdote assassinato dai clan – espone 20 importanti opere della galleria degli Uffizi di Firenze concentrando l’attenzione sulla pittura del Seicento di artisti napoletani o legati a Napoli e comunque “affascinati” dall’espressione di Caravaggio: sono a Casal di Principe opere eccezionali, fra cui alcuni capolavori di Artemisia Gentileschi (Santa Caterina d’Alessandria), Luca Giordano (Carità), Mattia Preti (Vanità), ma non mancano incursioni fra gli artisti contemporanei come Andy Warhol, allo scopo di mostrare e valorizzare opere oggi custodite tra Napoli e Firenze.

Oltre alle magnifiche opere di questi grandi autori si potranno visitare i luoghi confiscati alla camorra e gustare i prodotti d’eccellenza, come la mozzarella e il vino fatti nelle terre sottratte alle mafie, accompagnati dagli “Ambasciatori della Rinascita” giovani del luogo che racconteranno il bello e il brutto di questa terra martoriata ma felice di rinascere. La mostra vuole così contribuire alla quotidiana opera di costruzione di un’alternativa sociale ed economica per il rilancio di terre e territori che sono stati per anni spesso martoriati; essa rappresenta un’occasione per dimostrare una volontà concreta di recupero civico, un servizio di incoraggiamento ad investire in un territorio in grado di reagire con capacità e sapienza, senza retorica e senza aspettare favori o vacua mondana solidarietà.

Luca Giordano, Carità, Uffizi, Firenze

Luca Giordano, Carità, Uffizi, Firenze

Questo progetto di produzione culturale vuole agire anche come modello di relazioni tra comunità, istituzioni e sponsor tecnici, verso un crowdfunding sociale, dove ogni partecipante sostenitore è eticamente e civicamente responsabile e accetta di fare parte di una rete economica dedicata alla cultura “sul confine”. Quindi, adesso non basta sostenere il contrasto giudiziario contro la camorra, né può essere sufficiente la protesta contro lo spreco di territorio, contro le discariche della camorra nella “terra dei fuochi”, senza che si affianchi a questo la quotidiana opera di costruzione di un’alternativa sociale ed economica di progresso.

Responsabilità, rinascimento e rinascita sono le parole chiave di un programma più ampio di coesione sociale e civica sui temi del lavoro e della legalità, tenendo uniti i valori della sostenibilità e della trasparenza, con la valorizzazione delle buone prassi e la custodia dei talenti. Così nasce un progetto, come questo di Casal di Principe. Restituendo al luogo il Genio, l’opportunità di ricevere opere di bene e non solo corone di fiori e candele per i morti ammazzati, per gli emigrati e per gli esuli, perché non si può non essere contro quei visitatori occasionali di questa terra per il solo gusto di farsi una fotografia con i parenti delle vittime.

Tutti i musei, le Istituzioni, le Università, le associazioni, il sindacato, le imprese perbene che stanno sostenendo questa sfida e che credono in un’utopia molto molto concreta, ambiscono a dare la possibilità di essere felici, trasformando – almeno un poco – questa terra in un posto senza ombra, senza tramonto, senza paura. Le opere pittoriche scelte dai curatori sono perfetto esempio di rivoluzione, recupero attraverso l’arte e la storia del senso profondo del termine “partigiano”.

Pittore del Seicento, Incredulità di S. Tommaso, copia da Caravaggio, Uffizi, Firenze

Pittore del Seicento, Incredulità di S. Tommaso, copia da Caravaggio, Uffizi, Firenze

Giacinto Palladino, di “Fiba Social life”, che con Alessandro De Lisi è uno dei promotori della mostra, traccia già un primo bilancio positivo dell’iniziativa sottolineando come gli abitanti di Casal di Principe e  dintorni si siano manifestati molto interessati alla stessa e come, in questa prima settimana di esposizione, siano giunti sul posto visitatori dalla Germania, dal Regno Unito, dal Venezuela, dalla Francia. Intensa anche l’attenzione mediatica riservata alla mostra grazie ad articoli apparsi su “Le Monde”, “New York Times” e su numerosissimi siti web internazionali.

“Il quattro luglio – aggiunge Palladino –  in occasione del compleanno di don Diana, ci sarà l’ingresso gratuito fin dalla mattinata. Mentre nel pomeriggio, a partire dalle ore 17,30, avrà luogo la cerimonia di consegna del premio nazionale don Diana, promossa insieme al Comitato don Peppe Diana”. Quest’anno il premio andrà a Don Luigi Ciotti, a Raffaele Cantone e al regista Pif, con menzioni speciali per Michele Martino (dirigente scout), Luigi Ferrucci (imprenditore antiracket) e ad Alessandra Pastore (Insegnante).

Mattia Preti, Allegoria della Vanità, Uffizi, Firenze

Mattia Preti, Allegoria della Vanità, Uffizi, Firenze

“Certo – conclude Palladino – è valsa la pena affrontare questa sfida che ha permesso, in poco più di un mese, di portare qui dipinti di valore inestimabile. Le risorse impiegate sono tutte private e gli imprenditori che hanno contribuito sono stati ben felici di farlo, perchè questa sfida non termina con l’inaugurazione della mostra, ma continuerà nel tempo e darà ottimi frutti a questo territorio”.

Il ricavato della mostra, al netto delle spese, sarà destinato ad un fondo di garanzia per lo start up di imprese che sceglieranno di non lasciare questo territorio e che avranno finalità etiche, di sviluppo sostenibile o di promozione della cultura e della conoscenza.

La mostra gode dell‘alto patronato della Presidenza della Repubblica e vede coinvolti il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Galleria Nazionale degli Uffizi, il Museo Nazionale di Capodimonte, la Reggia di Caserta, il Museo Campano di Capua, il Comune di Casal di Principe.
 
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