L’archeologo Massimo Osanna è il nuovo Soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia

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Campania – Scorcio dell’area archeologica di Pompei. Sullo sfondo il Vesuvio – Photo by  Carlo Mirante | CCBY2.0 | Nel riquadro in alto a sin. il prof. Massimo Osanna, nuovo Soprintendente dell’area archeologica di Pompei

di Kasia Burney Gargiulo

POMPEI – Massimo Osanna, professore di Archeologia classica all’Università della Basilicata, è il nuovo Soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia.  Fortemente voluto dal ministro dei beni culturali e turismo Massimo Bray, succede a Teresa Cinquantaquattro. Bray ha autorizzato il dg per le antichità Luigi Malnati agli atti necessari per il conferimento della nomina, avvenuta due giorni fa con la nota 1164 e divulgata solo oggi. Originario di Venosa (Potenza), patria del celeberrimo poeta latino Quintio Orazio Flacco, Osanna ha 50 anni , si è laureato e specializzato all’Università di Perugia e vanta nel curriculum esperienze di docenza in Germania, presso le università di Berlino e Heidelberg. E’ professore di II fascia all’Università degli studi della Basilicata dove dirige la scuola di specializzazione in Beni archeologici. Nel biennio 2007-2008 è stato soprintendente archeologico della Basilicata.

Il ministro Bray punta dunque su un “esterno” per far tornare in auge l’area archeologica più famosa del mondo, ma anche una delle più complesse e problematiche, e lo sceglie fra una rosa di nomi in cui figuravano un altro docente dell’Università della Basilicata Emanuele Curti e il docente dell’Orientale di Napoli Fabrizio Pesando, oltre a tre membri ”interni” allo stesso Mibact, la soprintendente uscente di Napoli e Pompei Teresa Elena Cinquantaquattro, la soprintendente di Salerno e provincia Adele Campanelli e il soprintendente dell’Umbria Mario Pagano. E’ evidente che Bray ha preferito andare oltre le politiche di contenimento dei costi suggerite dalla Corte dei Conti (certo assecondabili attraverso la nomina di una figura interna allo stesso Ministero), puntando su una figura che gode particolarmente della sua stima e che sia in grado di aprire un “nuovo corso” nella gestione dell’area. Intanto sarà interessante vedere quali reazioni istituzionali produrrà questa scelta così controcorrente rispetto alle consuete logiche ministeriali.

 

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