La calabrese Maria Giovanna Pietropaolo prima italiana a vincere il Premio “Henry Dunant” per i Diritti Umani

maria giovanna pietropaolo

Maria Giovanna Pietropaolo

di Redazione FdS

Venticinque anni, prima di tre sorelle di una famiglia di Vibo Valentia, la calabrese Maria Giovanna Pietropaolo è stata insignita del prestigioso Premio Henry Dunant per i diritti umani, assegnato ogni anno dalla Croce Rossa, riconoscimento che per la prima volta va a un cittadino italiano. Lo ha ricevuto a Ginevra per la sua tesi sull’assistenza umanitaria «dal punto di vista dei diritti umani delle persone colpite da un disastro»; il riferimento è a calamità di tipo ambientale, come un terremoto, o dovuto a cause diverse, come ad esempio gli sbarchi di Lampedusa. La giovane ricercatrice ha approfondito le possibili prospettive giuridiche per «riordinare le priorità tra sovranità, esigenze primarie dei singoli e solidarietà».

La Fondazione Henry Dunant si è dichiarata «felice di assegnare il Premio Henry Dunant Research 2013 a Maria Giovanna Pietropaolo», affermazione chiaramente riconducibile al fatto che la protezione delle vittime civili in situazioni di conflitto armato e di emergenza – oggetto della tesi di Maria Grazia – costituisce il cuore dell’impegno della ‘Henry Dunant’, rivolto soprattutto agli individui più deboli e meno protetti in situazioni di violenza. I giurati si sono infatti detti colpiti «dalla qualità, dall’originalità e maestria tecnica eccezionale dell’analisi della signora Pietropaolo, che è ben bilanciata tra teoria e pratica e fornisce soluzioni progressive e realistiche nel vero spirito di Henry Dunant».

Maria Giovanna si è laureata in Giurisprudenza a Firenze inseguendo la sua passione per il diritto internazionale; quindi è stata ammessa all’Accademia del Diritto Umanitario Internazionale e dei Diritti Umani di Ginevra, che è un centro di eccellenza nel settore. Ora sta svolgendo un tirocinio presso la Croce Rossa Internazionale, durante il quale ha sviluppato la sua tesi, mossa dalla riflessione che «in queste situazioni di caos, l’assistenza legale è importante quasi quanto quella sanitaria, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con le autorità».

Il Premio ricevuto da Maria Giovanna è intitolato a Henry Dunant, un uomo d’affari svizzero testimone per caso di un massacro avvenuto in Italia il 24 giugno 1859: la battaglia di Solferino. Il combattimento di 14 ore tra austriaci e franco-piemontesi lasciò sul campo più di 6000 morti, 23mila feriti e 12mila dispersi. Dunant convinse la popolazione locale a occuparsi dei morti e dei feriti, improvvisando ospedali da campo e fornendo medici e medicinali a sue spese. Nel 1863 avrebbe fondato la Croce Rossa, che ispirò la Convenzione di Ginevra dell’anno successivo, e nel 1901 vinse il primo Premio Nobel per la Pace con il francese Frederic Passy. Il Premio Henry Dunant viene assegnato ogni anno «a un lavoro accademico eccezionale che contribuisca ad approfondire e rinnovare l’impegno nel campo dei diritti umani».

Ed eccezionale è risultato il lavoro svolto da Maria Grazia Pietropaolo, che – lo dice lei stessa nella introduzione alla sua tesi – vuole essere «un tentativo di considerare l’assistenza umanitaria dal punto di vista dei diritti umani, nella forma di un dialogo tra l’attuale e il futuro ipotetico scenario dei diritti umani nelle operazioni di pronto soccorso».

QUI  la tesi (in inglese) di Maria Grazia Pietropaolo

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