Il fotografo Giovanni Chiaramonte al Politecnico di Bari. Immagini di un incontro memorabile. I ritratti di Donatella Zito

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Il fotografo Giovanni Chiaramonte al Politecnico di Bari – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

Lo scorso 5 dicembre, a Bari, nell’Aula Magna “Attilio Alto” del Campus Universitario Politecnico si è tenuto l’incontro col celebre fotografo Giovanni Chiaramonte dal titolo “Dolce è la luce – Luogo e identità in fotografia”. L’evento è stato organizzato dal Laboratorio di Fotografia del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari. All’evento sono intervenuti Dino Borri, docente di Ingegneria del Territorio Politecnico di Bari; Pio Meledandri, direttore del Museo della Fotografia Politecnico di Bari; Lidia Valerio, musicista. Al termine della lectio magistralis è stata inaugurata la mostra di Giovanni Chiaramonte “Dolce è la luce” (prorogata fino al 27 dicembre). Nel corso del vernissage sono state recitate le poesie di Umberto Fiori contenute nel volume omonimo. Le opere esposte saranno visibili (a ingresso libero) fino al 13 dicembre compreso, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00 esclusi sabato e domenica.  Il 6 dicembre mattina è stata invece la volta della passeggiata fotografica con Giovanni Chiaramonte nei pressi della Basilica San Nicola nella città vecchia, mentre nel pomeriggio, il noto fotografo di origine siciliana ha letto, nella Sala Conferenze del Palazzo Politecnico, le foto di alcuni tra i partecipanti alla passeggiata mattutina.

Dolce è la luce è un viaggio tra i luoghi della Sicilia Occidentale, l’isola complessa e difficile come il mondo: Palermo e la sua costa, la foce dell’Imera, il Tempio di Segesta, le vie di Trapani che finiscono nel mare, gli interni delle chiese di Cefalù e Caltagirone. Nelle immagini di Chiaramonte, scandite dai versi di Fiori che invocano la bella vista come sola dimensione possibile alla gioia, il mondo si apre al tempo lungo della riflessione e della contemplazione sul destino dell’uomo e della sua civiltà. Nel viaggio ogni aspetto del reale, anche il più drammatico, si rivela come vista sublime, traccia di una prossimità amica, eco di un ricordo rimosso e ritornato alla luce come un presagio d’amore. Il titolo è tratto dal libro biblico del Qoelet (l’Ecclesiaste) ed è una meditazione sulla condizione umana. L’opera si divide in tre capitoli intitolati rispettivamente: 1. Museo 2. Spiritus 3. AriaAcqua.

Giovanni Chiaramonte nato nel 1948 a Varese da genitori di Gela, comincia a fotografare alla fine degli anni Sessanta, operando per la ripresa della forma figurativa, seguita alla grande stagione astratta e informale di certe tendenze della Pop-Art e dell’Arte Concettuale. Ha insegnato alla Facoltà di Architettura e alla Facoltà Teologica di Palermo, alla Facoltà di Lettere di Parma, alla Facoltà di Design di Milano ed è attualmente docente di Teoria e Storia della Fotografia allo IULM e al Master di Forma in Milano e tiene il Laboratorio di Fotografia alla Facoltà di Architettura di Cesena.

Sul sito del Politecnico di Bari è  disponibile la registrazione integrale della Lectio Magistralis di Giovanni Chiaramonte.

I ritratti di Donatella Zito

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La fotografa Donatella Zito, autrice dei ritratti pubblicati di seguito, ritratta da Ferruccio Cornicello – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Giovanni Chiaramonte e Pio Meledandri

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Giovanni Chiaramonte (nella foto a sin. con il critico e fotografo Carlo Garzia)

osp1La fotografa Francesca De Santis

Immagini: © Donatella Zito – FdS: courtesy dell’Autrice

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