Giornata della Memoria: a Cosenza presentazione del film documentario di Cristian Calabretta sul campo di internamento di Ferramonti

ferramonti plastico

Calabria – Immagine d’epoca fascista del plastico del campo di internamento Ferramonti di Tarsia (Cosenza) – Ph. Museo Virtuale Ferramonti

di Redazione FdS

Un campo di concentramento semisconosciuto in Calabria e un documentario per narrarne la storia, affinchè la memoria di questo luogo non vada perduta. Il luogo è Ferramonti di Tarsia (Cosenza) e il documentario è quello girato dal regista cosentino Cristian Calabretta. Entrambi saranno protagonisti di uno degli appuntamenti previsti dal Comune di Cosenza in occasione della imminente Giornata della Memoria in omaggio alle vittime dell’Olocausto.

La presentazione del documentario “Ferramonti – Il campo sospeso”, si terrà domani 24 gennaio, alle ore 19.00, a Cosenza, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi.

Organizzata dall’Associazione Brutium – Calabresi nel Mondo, la manifestazione, presieduta dal presidente del Brutium Alessandro Astorino, dopo il saluto del Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, prevede gli interventi di Cristian Calabretta, regista del film documentario, cosentino d’origine; di Alba Carbone, Dirigente Scolastico del Liceo “Gioacchino da Fiore” di Rende; di Leone Paserman, Presidente del Museo della Shoah. I lavori saranno conclusi da Salvatore Pacenza, Presidente della III Commissione Sanità, Attività sociali, culturali e formative della Regione Calabria.

“Ferramonti – Il campo sospeso”, del quale sarà proiettato il trailer, parla del campo d’internamento in provincia di Cosenza, liberato dagli inglesi nel settembre del 1943, ma chiuso realmente nel dicembre del 1945 poiché molti ex-internati vi rimasero. Come si legge nel sito dedicato alla produzione, “il documentario si snoda attraverso un’accurata ricostruzione dei fatti. Dalla scelta del luogo dove far sorgere il campo alla sua costruzione, dalla vita che vi si svolgeva all’interno ai rapporti che intercorrevano tra prigionieri di etnie diverse, passando attraverso le testimonianze di storici, superstiti e documenti originali, tra i quali un filmato girato da un operatore militare inglese, custodito al War Museum di Londra. La volontà è quella di offrire un quadro più realistico possibile di un periodo lontano, ma che fa parte di una storia mai dimenticata”.

 

 

 

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