Cresce il turismo in Italia. Sud in ascesa: quasi la metà degli italiani lo ha scelto per le vacanze

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Sicilia - Sulla spiaggia dei Conigli, Lampedusa (Agrigento) - Ph. Silvia Albini | CCBY2.0

Sicilia – Sulla spiaggia dei Conigli, Lampedusa (Agrigento) – Ph. Silvia Albini | CCBY2.0

di Redazione FdS

Mentre i dati macroeconomici nazionali nel loro complesso segnalano vaghi accenni di ripresa e mentre il rapporto Svimez sul Mezzogiorno d’Italia meno di un mese fa ne tratteggiava un quadro catastrofico, ecco arrivare alcune note di incoraggiante positività dal settore turistico. A dirlo sono i dati rilevati da Europasia e Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia, che parlano di un fatturato in crescita a 18 miliardi di euro, con una netta rivincita del Sud Italia. Nel rapporto si legge infatti che sotto il profilo turistico l’estate 2015, nel periodo che va da giugno a settembre, “è la migliore dal 2008, inizio della crisi, e si assiste a un riscatto del Sud”.

“Quasi ovunque – si legge ancora – i segni sono positivi: più italiani in vacanza (incremento dell’8,6% rispetto allo scorso anno), mentre è continuata la crescita dell’afflusso dei turisti stranieri, più 2,5%, che comunque negli anni di vacche magre del turismo interno hanno limitato il bilancio negativo”.

Sicilia - Siesta pomeridiana nel giardino pensile di Palazzo Hedone, a Scicli (Ragusa) - Ph. perhapstoopink | CCBY2.0

Sicilia – Nel giardino pensile di Palazzo Hedone, a Scicli (Ragusa) – Ph. perhapstoopink | CCBY2.0

Incoraggiante anche il successo del Sud che da questa estate 2015 esce rafforzato con “una presenza di quasi metà degli italiani assieme a una forte crescita del turismo internazionale. Al primo posto la Sicilia (15%), seguono sostanzialmente a pari merito Sardegna, Puglia e Calabria (10%)”. Unico neo la Campania “che, se le proiezioni venissero confermate, con meno del 4% si collocherebbe al 10° posto in Italia alle spalle anche di Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Veneto e Lazio”.

A dare un contributo questa estate è anche la presenza dell’Esposizione Universale milanese, con la sua “ricaduta sul turismo lombardo (ma non solo): più presenze del 13% medio rispetto al 2014 con una punta di più 19% luglio 2015-luglio 2014.”

Disaggregando un po’ i dati risulta particolarmente interessante quello relativo al turismo enogastronomico: “Questa estate  – riferisce ancora Europasia – il 42% degli italiani ha scelto di visitare frantoi, cantine, aziende, malghe, mercati e agriturismi. L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza in rapido sviluppo. La spesa turistica per l’alimentazione supera gli 11 miliardi. E’ giusto ricordare che l’Italia può contare su 4,886 prodotti tradizionali censiti dalle regioni, 272 specialità Dop-Igp, 415 vini Doc-Docg”.

Ad una lettura accorta dei dati principali non deve però sfuggire che essi si riferiscono solo ai mesi centrali dell’anno “durante i quali l’Italia, che è al terzo posto in Europa dopo Francia e Spagna per movimento turistico complessivo, conquista il primato continentale”  e che il nostro Paese, così come la Spagna, in questo momento “si sta avvantaggiando anche dei problemi di Tunisia ed Egitto come destinazioni turistiche”. Questo per dire che gli attuali risultati positivi vanno più che altro considerati come una conferma delle enormi potenzialità del nostro Paese nel settore turistico, e del Sud in particolare quale punto nevralgico per la ripresa dell’intero Paese, ma che non costituiscono affatto una acquisizione stabile su cui dormire sonni tranquilli. Non dimentichiamo infatti che nella classifica mondiale della World Tourism Organization (Unwto) relative al 2013, la Francia risulta al primo posto con 85 milioni di visitatori internazionali, seguita dagli Usa con 70 milioni, dalla Spagna con 61 milioni, dalla Cina con 56 milioni. L’Italia è quinta con 48 milioni di turisti davanti alla Turchia con 38 milioni: un dato inaccettabile per un Paese internazionalmente riconosciuto come uno fra i più belli del mondo nonché detentore del maggior numero di siti (51, di cui 15 solo al Sud) indicati dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

Ad ogni modo, ecco cosa ci diconoi dati di questa estate in termini di fatturato diretto legato al turismo: “oltre 18 miliardi rispetto ai 17 del 2014 (+7%)”. Se si considera invece anche l’indotto e lo si proietta sull’intero anno “arriviamo a 375-380 milioni di presenze (giorni-turista), un giro d’affari di 166 miliardi di euro (il 10,6% del pil) e una incidenza sull’occupazione dell’11,4%”.

Calabria - Bagnanti a Gizzeria (Reggio Calabria), sul Mar Tirreno - Ph. Stefano Contin | Courtesy dell'Autore

Calabria – Bagnanti sulla spiaggia di Gizzeria (Catanzaro) – Ph. Courtesy of Stefano Contin

I dati forniti da Europasia e Cescat coincidono con quelli divulgati già a inizio agosto da Federalberghi, che aveva parlato di un incremento degli italiani in vacanza (+8,6%) – quest’anno circa 30,4 milioni di persone, pari a metà degli italiani, hanno programmato un breve periodo di relax fuori casa, quasi tutti (81%) in Italia e per lo più al Sud – di una crescita del giro d’affari complessivo e di un aumento della clientela straniera (+ 2,5 %) “a conferma dell’ottimo rapporto qualità-prezzo del nostro sistema”, come ha spiegato il presidente degli albergatori italiani Bernabò Bocca.

Un’ennesima prova del fatto che quello turistico-culturale rimane uno dei settori chiave della nostra economia, quello sul quale puntare ai massimi livelli in tutto il Paese, soprattutto nelle aree come il Sud la cui naturale vocazione all’accoglienza – per risorse di bellezza (ambientale e culturale), patrimonio enogastronomico e ospitalità della gente – è un dato ormai incontrovertibile. “Nonostante i dati siano positivi – ha infatti dichiarato Bernabò Bocca – noi non vogliamo illuderci. L’Italia ha bisogno di investimenti cospicui nel settore e di un piano robusto di ristrutturazioni e di promozione”. Peccato che questa stessa chiarezza di idee non riesca ancora a guidare in maniera concreta e decisiva, e soprattutto secondo parametri di sostenibilità, l’azione amministrativa degli enti pubblici, nazionali e territoriali, preposti allo sviluppo del Paese, e che per il Sud il Governo vada preparando un oscuro ed anacronistico destino di estrazioni petrolifere in mare piuttosto che un brillante futuro di terra dell’accoglienza turistica.
 
latuapubblicita2
 

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