A Buonfornello il museo per gli straordinari reperti della Battaglia di Himera

Ricostruzione della polis di Himera, nei pressi dell'attuale Termini Imerese (Pa)

Ricostruzione della polis di Himera, nei pressi dell’attuale Termini Imerese (Pa) – Fonte: Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana

di Redazione FdS

A novembre scorso si sono riaccesi i riflettori su una delle più grandi scoperte archeologiche degli ultimi decenni, quella della vasta necropoli di Himera, contenente le testimonianze della mitica battaglia combattuta fra Greci e Cartaginesi nel 480 a.C. presso la polis posta sulla linea di confine fra le aree della Sicilia rispettivamente controllate dai due popoli; una battaglia seguita anni dopo (nel 409 a.C.) dalla rivincita dei Cartaginesi che sarebbe risultata letale per l’intera città. Migliaia di scheletri di uomini e cavalli sono tornati alla luce in fosse comuni e sepolture singole, insieme a corredi funerari quasi intatti.

Per circa dieci anni tutto questo prezioso materiale storico-archeologico è rimasto dimenticato in sedici container, ma una interrogazione al Parlamento regionale ha sollevato il caso, determinando la decisione di spostare i reperti a Palermo, nei locali del Real Albergo dei Poveri, in attesa di una sistemazione definitiva. Finalmente un’intesa di massima raggiunta tra la Regione siciliana e Rete Ferroviaria italiana, con il cui contributo stanno continuando gli scavi nel sito della famosa battaglia, ha previsto la creazione di un grande museo nell’ex stazione ferroviaria di Buonfornello, frazione della stessa Termini Imerese, dove esporre i reperti provenienti dall’area della città bassa di Himera. I reperti troveranno dunque la loro “casa” a pochi passi dal luogo del ritrovamento. Il museo sarà il terzo realizzato in Sicilia in relazione a una battaglia dopo quello di Favignana sullo scontro delle Egadi e quello di Catania sullo sbarco del ’43.
 

Fossa comune dei caduti della Battaglia di Himera del 409 a.C. e sepoltura di un cavallo - Image by Soprintendenza Archeologica della Sicilia

Fossa comune dei caduti della Battaglia di Himera del 409 a.C. e sepoltura di un cavallo – Image by Soprintendenza Archeologica della Sicilia

Himera sorgeva nei pressi della costa tirrenica della Sicilia, tra i fiumi Torto e Himera, ed era suddivisa tra una “città bassa”, ubicata sulla pianura verso la costa, e una “città alta”, situata sulla collina retrostante. Nel 2007, in occasione della realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità, gli scavi hanno permesso agli archeologi di individuare la posizione dell’accampamento cartaginese sulla costa, lungo la riva orientale del fiume Torto fino alla colline di fronte alle mura della città; hanno quindi ritrovato il campo di battaglia e portato alla luce i resti di entrambi gli schieramenti oltre a quelli della città bassa e delle fortificazioni.

La scoperta conferma quanto scritto nel I° sec. a.C. dallo storico Diodoro Siculo nella sua Bibliotheca Historica: “(Amilcare dopo lo sbarco a Palermo) si spinse con l’esercito contro Himera e la flotta lo fiancheggiava navigando. Quando giunse nei pressi della città (…) vi pose due accampamenti, uno per l’esercito di terra ed uno per la forza navale. Tirò a secco tutte le navi da guerra e le circondò con un profondo fossato e con una palizzata di legno, fortificò l’accampamento dell’esercito di terra che aveva sistemato proprio di fronte alla città, e aveva prolungato dalla trincea navale fino alle colline sovrastanti”.

“L’idea – ha spiegato l’assessore ai Beni culturali Sebastiano Tusa è quella di realizzare una grande struttura secondo i criteri più aggiornati della museografia contemporanea. Creare un museo in prossimità del luogo della battaglia è una scelta precisa che, oltre a dare un senso ai luoghi teatro dello scontro, potrà essere volano di sviluppo per il territorio. I musei tematici, così come questo che abbiamo intenzione di realizzare – conclude – costituiscono per i visitatori un valore aggiunto per la conoscenza del territorio e della storia che lo ha attraversato. Una musealizzazione moderna rappresenterà una nuova modalità di comunicare una storia antica che ha profondamente cambiato la nostra storia moderna”.

“Aggiungiamo – ha sottolineato il presidente della Regione Nello Musumeciun’altra perla all’enorme patrimonio storico-archeologico per il quale la Sicilia è diventata famosa nel mondo e meta di continui flussi turistici. La nostra storia, il nostro passato va continuamente valorizzato e reso sempre più fruibile. Salvaguardarne la memoria è un dovere anche perché rappresenta sempre un’occasione di sviluppo economico per la nostra Isola”.

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