Una mostra didattica al Politecnico di Bari accende i riflettori sull’antico eremo garganico di Sant’Agostino: «Potrebbe diventare un punto di riferimento per percorsi storico-naturalistici»

santagostino

Puglia – I resti dell’Eremo di Sant’Agostino nella Valle di Stignano (San Marco in Lamis, Foggia), XVI sec. Nelle immagini seguenti alcune delle tracce di affreschi del XVI sec. ancora leggibili nella struttura – Ph. Ludovico Centola – FdS: courtesy dell’Autore

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E’ durata due giorni (12-13 giugno 2014) l’annuale mostra didattica organizzata dalla Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari, in cui sono stati esposti all’interno del dipartimento, aperto al pubblico per l’occasione, tutti i progetti realizzati nell’arco dell’anno accademico. I temi affrontati sono stati molteplici ed hanno spaziato dalla classica progettazione di un’unità abitativa alla riorganizzazione di ampie aree urbane. La mostra si è soffermata anche su altre materie come: geometria descrittiva, caratteri morfologici e tipologici dell’architettura, disegno dell’architettura, laboratorio di restauro, sociologia urbana, teorie e tecniche della progettazione.

Quest’anno, tra i vari lavori esposti, vi era uno in particolare che ha interessato il Gargano. Claudio Barulli di Massafra (Taranto), Maurizio Campanella di Castellana Grotte (Bari) e Michele Del Grosso di San Giovanni Rotondo (Foggia) sono gli studenti  (nell’ultima foto sopra) che hanno portato avanti gli studi sull’Eremo di Sant’Agostino nella Valle di Stignano, in agro di San Marco in Lamis (Foggia). La loro ricerca, seguita dalla professoressa di restauro architettonico Rossella de Cadilhac, si è sviluppata a partire da diversi rilievi diretti sul posto, eseguiti tra ottobre e gennaio, per poi continuare con le operazioni di restituzione e analisi, iniziando ad impostare una filosofia di intervento che porti, al monumento studiato, il massimo beneficio secondo il principio del minimo intervento.

La loro idea finale è quella di fare di Sant’Agostino un punto di riferimento di una rete di percorsi storico-naturalistici all’interno della parte occidentale del Parco Nazionale del Gargano, considerando anche la presenza del vicino Santuario di Stignano che potrebbe degnamente ricoprire lo stesso ruolo che ha l’abbazia di Pulsano nel Gargano orientale.

E’ solo l’inizio di una serie di studi scientifici condotti sugli Eremi di Stignano dopo il successo ottenuto al VI° Censimento del FAI “I Luoghi del Cuore” con l’ottavo posto e quasi 15.000 segnalazioni. Grande soddisfazione del gruppo locale “La valle degli Eremi” che da qualche tempo ormai porta all’attenzione degli studiosi questa realtà del Gargano poco conosciuta. Ricordiamo anche che, da qualche tempo ormai, il dipartimento di Architettura dell’Università di Pescara, con la dott.sa Carla Ramunno, ha avviato degli studi sugli Eremi di Stignano, a testimonianza del fatto che l’interesse suscitato dal nostro territorio va ben oltre le aspettative locali.

 

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