Un tunnel subacqueo per visitare il porto romano sommerso di Lipari: è il progetto della siciliana Soprintendenza del Mare

Underwater_Tunnel

Ipotesi di tunnel sottomarino visitabile – Ph.Fred Hsu | CCBY-SA3.0

di Redazione Fds

Alcune settimane fa vi aavevamo raccontato gli ampliamenti che le ricerche archeologiche hanno avuto di recente a Lipari, nelle Isole Eolie, nell’area portuale di Sottomonastero, dove sul fondale sono state rinvenute le strutture dell’antico porto romano. Tale incremento di risultati è stato conseguito nell’ambito della nuova campagna “Archeoeolie 2014” cha ha riportato un ottimo successo. Al termine della campagna, la Soprintendenza del Mare, ha varato un progetto che se realizzato porterebbe alla creazione di un attrattore culturale e turistico di straordinaria novità. In una ottica di valorizzazione del patrimonio sommerso, e cogliendo l’occasione offerta dalla progettazione europea, la Soprintendenza del Mare ha infatti proposto un innovativo sistema di visita museale delle antiche strutture in ambiente asciutto, attraverso la realizzazione di tunnel sottomarini trasparenti, accessibili direttamente dalla superficie, in prossimità del molo.

In una nota dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana viene precisato che questa struttura potrebbe coniugare le esigenze di tutela del bene culturale sommerso e il suo ‘sfruttamento’ a tutto vantaggio dell’economia locale.

Prossimamente saranno condotti anche dei saggi di scavo volti a verificare l’esistenza di eventuali altre strutture antiche lungo l’area del nuovo molo in cantiere, progettato in prosecuzione di quello in ferro già esistente per l’attracco degli aliscafi. Scopo di questi saggi è definire bene quali siano le emergenze archeologiche dell’area in modo da rendere possibile la realizzazione del progetto.

Consapevole della necessità di trovare una soluzione che concilii le esigenze della comunità locale di avere una portualità sicura e della tutela e valorizzazione delle strutture portuali antiche, l’azione amministrativa della Soprintendenza del Mare sta procedendo nella suddetta direzione di una musealizzazione subacquea.

Le antiche strutture portuali sono state da tempo individuate al centro dell’odierna area di Sottomonastero. In particolare su una struttura sormontata da alcune basi di colonne (forse recuperate da un edificio templare nelle vicinanze), gli interventi precedenti hanno consentito di comprendere la dinamica e la tempistica del loro posizionamento, presumibilmente per alzare il livello della banchina portuale. Lo scavo di quest’anno ha invece permesso di ampliare la già vasta porzione di struttura in opera cementizia di epoca romana bordata da lastre regolari già messa in luce, prediligendo la realizzazione di una sezione stratigrafica dei detriti di copertura.

Quella finora messa in luce è solo una minima porzione della ben più vasta area portuale sommersa che verosimilmente giace sotto il sedimento. A suggerirlo è stata la recente campagna di ricerche strumentali con sonar a scansione laterale e sub-bottom profiler (penetratore di sedimenti). Prossime campagne di scavo, già in corso di organizzazione, mireranno appunto ad ampliare ulteriormente l’area di scavo per definire meglio le caratteristiche dell’intera struttura portuale romana.

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