Sud Italia

Fame di sud – Il sud Italia come non l’avete mai visto, reportage, turismo, storie, immagini e video.

Il Progetto Famedisud

Fame di Sud, come suggerisce l’immagine di copertina che abbiamo scelto per introdurre il nostro progetto editoriale, nasce con l’obiettivo di favorire la messa a fuoco di un’ampia fetta del territorio nazionale solitamente indagata, e non di rado additata, soprattutto per le sue particolari problematiche sociali, politiche ed economiche e per l’atavico fenomeno della criminalità organizzata, peraltro ormai non più caratteristica esclusiva di alcune sue circoscritte aree ma vera e propria emergenza nazionale. Lo faremo secondo una prospettiva inconsueta che non è quella di una mera informazione di servizio ad uso del viaggiatore bensì quella dell’interesse dettato da un amore autentico per questa terra.

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Passione, entusiasmo, voglia di conoscenza, animeranno le nostre scorribande in lungo e in largo per le regioni del Sud Italia per portarvi alla scoperta di un patrimonio culturale, ambientale, paesaggistico e produttivo di grande valore ma spesso misconosciuto a causa di una scarsissima comunicazione. Il tutto al fine di contribuire alla crescita nei lettori di una nuova consapevolezza intorno alla multiforme realtà del meridione d’Italia. Nel perseguire il nostro obiettivo, non perderemo di vista quegli aspetti pratici che rendono più facilmente e gradevolmente fruibile un territorio spesso poco noto.

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Parleremo di Sud secondo la più ampia accezione di Mezzogiorno alludendo cioè a quella macroregione che comprende l’Italia meridionale in senso stretto, una piccola porzione dell’Italia centrale e l’Italia insulare (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna): luoghi che in virtù di una lunga esperienza storica condivisa per secoli, di un cospicuo retroterra culturale comune o di analoghe connotazioni economico-sociali, mostrano un alto tasso di affinità, pur mantenendo innegabili specificità.

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L’iniziativa che abbiamo intrapreso, lungi dall’essere fine a se stessa, è nata dalla convinzione che occuparsi della cultura e dell’ambiente di un territorio, divulgandone identità, valore e bellezza, significhi evidenziarne anche le potenzialità economiche correlate al grado di vocazione turistica che, nel caso del Sud Italia, è decisamente elevato. Lo sviluppo di tali potenzialità, ancora largamente inespresse, non può ovviamente intendersi che secondo una prospettiva di sostenibilità, l’unica praticabile in un territorio che ha in cultura, ambiente, ingegno e creatività, le sue migliori risorse. L’idea di base dalla quale siamo partiti è quella secondo la quale il Sud Italia oltre che una latitudine geografica con particolari condizioni geo-climatiche è soprattutto espressione di Civiltà, di un patrimonio di Pensiero e di Conoscenza che nei secoli si è espresso nella Filosofia, nell’Arte, nella Letteratura, nelle Scienze, nella Musica, nelle Attività Produttive e anche nella Gastronomia, ponendosi quale fecondo alimento e fattore di scambio a livello internazionale.

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Eppure, per uno di quei paradossi non casuali della storia che mutano in negativo le sorti di popoli e territori, su tale ingente patrimonio sembra da tempo essere calata come una coltre di oblìo o – per dirla tutta – di indifferenza, se non di vera e propria incuria. Per fortuna negli ultimi anni, pur in un contesto ancora difficile, si assiste ad un risveglio delle coscienze, sempre più consapevoli che un futuro nella propria terra è possibile se solo si punta a riscoprirne l’identità più autentica trasformandola in risorsa da condividere con quanti conservano ancora vivo il gusto della scoperta e della conoscenza. In questa direzione vanno ad esempio le recenti esperienze positive di new economy, social innovation, green economy, ecc. che stanno coinvolgendo soprattutto le giovani generazioni del Sud sempre più aperte all’innovazione e alle sfide della contemporaneità senza rinunciare al valore della tradizione, solida base di ogni cambiamento.

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E’ questa la strada che ci piace seguire e suggerire ai nostri lettori, senza peraltro perdere di vista le problematiche ancora irrisolte dei territori che andiamo a raccontarvi. Luoghi, Persone, Storie – esperienze di vita vissuta di ieri e di oggi – saranno i protagonisti del nostro Magazine, che nel porre la sua attenzione soprattutto sul Sud migliore non intende restituirne una stucchevole immagine oleografica, irrispettosa della realtà (anche certe ‘patologie’ del territorio riceveranno la dovuta considerazione), ma semplicemente accendere un riflettore su quelle realtà positive, non di rado vere e proprie oasi di eccellenza, di cui non si parla mai o si parla poco, al punto da renderne insospettabile persino l’esistenza.

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Famedisud, nell’incarnare la voglia di scoperta di una terra unica, intende contribuire, insieme ad altri Soggetti operanti sul territorio, a costruire quell’antidoto all’ignoranza e al pregiudizio che si chiama conoscenza, stimolando i non autoctoni a lasciar prevalere la curiosità sui luoghi comuni (a volte fondati, ma non per questo invincibili), e gli autoctoni a scoprire qualcosa in più di se stessi per resistere alla perversa tentazione di ripetere a sé e agli altri la frase “qui al Sud non c’è nulla”, sintomo di un indotto ed accecante spirito di rassegnazione. Noi vogliamo replicare “qui al Sud c’è tutto!…” – o meglio “ci sarebbe tutto…se solo…” – una verità che andremo a scoprire attraverso gli scritti dei nostri collaboratori ma innanzitutto affidandoci ad un ampio lavoro di recupero e di svecchiamento dell’immagine dei luoghi, grazie al contributo del nostro team di fotografi e al vasto materiale creative commons disponibile sul web, che convoglieremo – nei limiti del consentito – sulle nostre pagine. “Qui al Sud c’è tutto!..”: una verità che ci auguriamo diventi al più presto coscienza politica e reale volontà di cambiamento.

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