Lucania, terra di tartufi pregiati: ritrovato nel materano un esemplare di sei etti

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Il tartufaio Antonio Allegretti (al centro) mostra il tartufo bianco (Tuber magnatum pico) da 600 gr. ritrovato a Grottole, nel materano. Alla sua destra Luca Braia, Assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata

di Redazione FdS

In una stagione particolare e difficile per il mercato del tartufo a causa di una carenza di prodotto dovuta alle alte temperature che si sta riscontrando in tutta Italia, arriva dalla Basilicata la notizia dello straordinario ritrovamento di un pregiato tartufo bianco di circa 600 gr. Ne ha dato notizia Luca Braia, Assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, il quale ha sottolineato come trovino conferma le caratteristiche di un territorio regionale particolarmente vocato alla produzione di questi funghi ipogei a forma di tubero che vivono in simbiosi con le radici di alcune varietà di alberi.

Il ritrovamento si deve al tartufaio Antonio Allegretti, titolare di una azienda agricola con sede a Grottole (Matera), e soprattutto al fiuto del suo cane cavatore Gilda. L’uomo ha deciso di informare il Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata del ritrovamento di quello che si è rivelato essere un grosso esemplare di Tuber Magnatum Pico, il tartufo bianco pregiato.  “La Basilicata del tartufo di pregio – ha detto Braia – ha tutte le carte per emergere sul mercato con una sua peculiare identità e questa condivisione  è un grande segnale che stiamo andando nella giusta direzione. I tartufi potrebbero essere l’oro vero di Basilicata.”

Il ritrovamento – ha fatto notare l’Assessore – “è un riscontro oggettivo, che sta subito ripagando, del positivo lavoro interlocutorio intrapreso qualche settimana fa con i portatori di interesse del settore tartuficoltura lucano, attraverso un tavolo di lavoro sulla valorizzazione delle varie tipologie di un prodotto riconosciuto di eccellenza che merita di trovare il proprio spazio identitario sui mercati come “Tartufo di Basilicata”. Per la prima volta un privato cavatore preferisce comunicare questo straordinario ritrovamento condividendo con la collettività a beneficio di un brand Basilicata del tartufo piuttosto che pensare solamente al tornaconto personale. Un gesto simbolico di una ritrovata capacità di esprimere con orgoglio l’appartenenza ad un territorio e ad una comunità di cui andare fieri, decisivo mi auguro per generare emulatori. La comunicazione del ritrovamento – ha concluso Braia – è anche un grande messaggio di ottimismo per il comparto agricolo lucano in generale dal momento che Antonio Allegretti è, tra l’altro, un giovane imprenditore che in 12 ettari di terreno produce cereali, olio extravergine d’oliva e legumi, anche biologici, a cui si aggiunge un bosco tarturifero e, di prossima apertura,  un lungimirante punto vendita e degustazione di tutti i suoi prodotti nella città di Matera”.

Il ritrovamento giunge a distanza di pochi giorni dall’appuntamento per la valorizzazione del tartufo bianco a Carbone (Potenza), previsto per il prossimo 31 ottobre, mentre il 18 e 19 novembre una collettiva di imprese del tartuficolo di Basilicata sarà presente alla Fiera internazionale del Tartufo Bianco di Alba. Intanto, l’Assessore Braia ha auspicato che la legge sulla tartuficoltura “possa arrivare in tempi brevi ad essere approvata dalle commissioni consiliari per poi approdare in Consiglio.”

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L’esemplare di tartufo bianco pregiato di circa 6 etti ritrovato a Grottole (Matera)

 
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