Cosenza punta tutto sulla cultura. Il nuovo Museo di Alarico al posto di un ecomostro prossimo all’abbattimento

Cosenza_piazza XV marzo

di Redazione FdS

Cosenza, in Calabria,  è una città che negli ultimi 15 anni ha fatto passi da gigante nella riqualificazione del proprio centro storico, nel quale è riuscita a riportare una vitalità spentasi nei decenni precedenti come avvenuto in tanti altri centri storici italiani, abbandonati a se stessi e spesso votati inesorabilmente al degrado. Resasi conto di avere uno dei centri storici più belli d’Italia, sviluppato su sette colli e con tracce storiche che vanno dall’antica città bruzio-romana di Consentia fino ai primi del ‘900, ha deciso – grazie allo spirito illuminato di qualche sindaco – di puntare molto sulla cultura, sia attraverso la valorizzazione del suo cuore antico, sia con la creazione nella zona moderna di aree pedonali dedicate all’arte, come quelle che ospitano la splendida Collezione Bilotti, vero e proprio museo di arte contemporanea a cielo aperto (MAB), donata alla citta da Carlo Bilotti, imprenditore di successo e mecenate illuminato nato a Cosenza e vissuto in varie città del mondo.

Inoltre si sta puntando a riqualificare e a rendere praticabile per i cittadini anche l’area fluviale del Crati e del Busento, i due corsi d’acqua alla cui confluenza la leggenda colloca la sepoltura di Alarico re dei Visigoti secondo la tradizione avvenuta insieme a tutte le ricchezze depredate con il sacco di Roma, una realtà storica diventata Mito a causa della finora mancata scoperta del luogo esatto della tumulazione. Ebbene, proprio di Alarico si è tornato a parlare di recente per via della istituzione di un Museo a lui intitolato; ma la verà novita è innanzitutto l’abbattimento di un ecomostro che attualmente occupa l’area dove sorgerà la nuova realtà espositiva. Riqualificazione ambientale e promozione della cultura si sposano dunque in un progetto unitario del valore di più di 7 milioni di euro. “Dobbiamo costruire il futuro appoggiandolo sulle spalle di un grande passato e per questo scopo abbiamo bisogno dell’intelligenza della città di Cosenza”: è questa la frase chiave pronunciata poco tempo fa dal professor Alessandro Bianchi, presidente del Consorzio Cultura e Innovazione che insieme al Comune è fra i promotori del progetto.

Ma vediamo nel dettaglio le novità sulla demolizione riportate in un comunicato stampa diramato dal Comune di Cosenza nei giorni scorsi, che riportiamo integralmente:

“Correva l’anno 2000 quando, in qualità di Presidente dell’Ordine degli architetti di Cosenza, l’attuale sindaco Mario Occhiuto firmava un accordo con l’allora primo cittadino Giacomo Mancini affinché venisse demolito quell’eco mostro che sorge ai piedi del centro storico e che è conosciuto come l’ex albergo Jolly. Un edificio che stona col paesaggio e ne deturpa la bellezza ostacolandone la suggestiva visuale proprio alla confluenza dei fiumi. Oggi, dopo oltre due lustri da quella firma, la demolizione del Jolly, un palazzone completamente fuori dal contesto naturalistico in cui si trova, è quasi realtà, con una data imminente che, subito dopo l’abbattimento, porterà poi alla realizzazione del Museo di Alarico sull’area finalmente “liberata”.

E’ stato lo stesso sindaco Mario Occhiuto a dare comunicazione ufficiale del passaggio di proprietà, ormai sancito, dell’ex hotel Jolly dall’Aterp al Comune di Cosenza, nel corso di una conferenza stampa convocata all’ultimora martedì mattina per consentire ai giornalisti di partecipare alla firma dell’atto che decreta il nuovo percorso e consente all’Esecutivo Occhiuto di procedere all’abbattimento e alla conseguente costruzione del progetto museale che riguarda pure la riqualificazione delle sponde e una pista ciclabile. “L’attuazione del programma politico-amministrativo che ha come obiettivo quello di rendere Cosenza una città più bella e più vivibile – ha dichiarato Mario Occhiuto – va regolarmente avanti. Sono orgoglioso di poter dire che sotto la mia guida sarà abbattuto un simbolo dell’edificazione irrazionale e che daremo respiro a uno degli scorci più belli di Cosenza.”

Il primo cittadino, mostrando alla stampa com’è sua abitudine i rendering del progetto, ha sottolineato che si è inteso pensare a due appalti separati che riguarderanno l’uno la demolizione, l’altro la ricostruzione. Il Capo dipartimento tecnico di Palazzo dei Bruzi, Carlo Pecoraro, al quale è toccato siglare il protocollo operativo insieme al dirigente Aterp Pino Barone, ha esposto nel dettaglio il significato di questa firma: “Oggi avviamo la procedura per l’acquisizione da parte del Comune dell’edificio nel quale aveva sede l’ex albergo jolly e la procedura per il trasferimento degli uffici dell’Aterp”. Dei complessivi 7milioni di euro finanziati dalla Regione Calabria tramite i fondi Cipe, all’Aterp andranno 2.253.000,00 euro e, all’inizio, ne incasserà immediatamente circa 450mila.

La conferenza stampa ha comunque offerto al sindaco Mario Occhiuto l’occasione di rimarcare che, dopo il biennio incentrato sulla fase della progettazione, è ora sul trampolino di lancio l’operazione complessiva di riqualificazione del centro cittadino, con il rifacimento di piazza Bilotti e di tutte le strade adiacenti, perché da qui parte l’ingresso della rete museale che, passando per corso Mazzini e il Mab, conduce nella zona antica e dunque al futuro Museo di Alarico. A tal riguardo, l’architetto Fernando Miglietta, che svolge attività di supporto al Rup per piazza Bilotti relativamente, appunto, alle opere museali, ha ricordato come a Cosenza si stia lavorando “sul concetto di città-opera d’arte per restituire una identità dopo il periodo delle costruzioni selvagge e senza criterio”. E per rimodellare, quindi, il Museo all’aperto Bilotti attraverso una funzione narrativa delle statue che lo compongono. “Mario Occhiuto – ha aggiunto Miglietta – resterà nella storia come il Sindaco che è riuscito a demolire questa presenza ingombrante dell’ex albergo Jolly”.

Gradita sorpresa nel corso della conferenza stampa, è stata inoltre la visita dell’assessore regionale all’Urbanistica Alfonso Dattilo, arrivato in compagnia di Gianluca Gallo, presidente della IV Commissione consiliare regionale, entrambi di passaggio a Cosenza. “Noto con grande soddisfazione – ha affermato Dattilo – questa voglia della città di Cosenza di riappropriarsi del suo blasone culturale. Sono convinto che, alla fine, questo percorso di riqualificazione rappresenterà una delle buone prassi da prendere come esempio per chi intende illuminare le potenzialità del nostro territorio. Penso anche al progetto Smart City e vedo Cosenza come laboratorio per il Sud, simbolo di buona politica che sa usare le ultime tecnologie”. Il consigliere regionale Gianluca Gallo si è complimentato con il sindaco Occhiuto: “Sono molto contento – ha chiosato – di essere presente seppur in maniera casuale a questa iniziativa edificante per la città”.

Ph.: Teatro Rendano e monumento al filosofo Bernardino Telesio in P.zza XV Marzo, a Cosenza – www.cosenzaturismo.it

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