Calabria di Mezzo. Festival del Turismo Responsabile, inizio di una nuova storia

Calabria di Mezzo - Ph. © Marenostrum11

Calabria di Mezzo – Ph. © Marenostrum11 / IT.A.C.À

di Redazione FdS

Come annunciato agli inizi di Aprile arriva per la prima volta in Calabria, dal 21 Giugno al 7 LuglioIT.A.CÀ – Migranti e Viaggiatori, il primo – e finora unico – Festival in Italia dedicato al Turismo Responsabile, che invita a scoprire luoghi e culture attraverso itinerari a piedi e a pedali, workshop, seminari, laboratori, mostre, concerti, documentari, libri e degustazioni per lanciare un’idea di turismo più etico e rispettoso dell’ambiente e di chi ci vive. Un cammino unico in tanti territori diversi, coniugando la sostenibilità del turismo con il benessere dei cittadini. Secondo la definizione data dall’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), può definirsi tale quel turismo “attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori”.
 
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La tappa calabrese del Festival, giunto alla sua XIa edizione, si chiamerà ‘Calabria di Mezzo’ e nasce dall’idea di Scherìa Comunità Cooperativa di Tiriolo, ma coinvolge tredici fra associazioni ed imprese regionali, riunitesi in un unico tavolo di co-progettazione. La tappa prevede una ricca messe di eventi fra visite accompagnate a Musei e Parchi archeologici, escursioni naturalistiche, incontri, degustazioni, presentazioni di libri e dimostrazioni artigianali.
 
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Oltre Tiriolo l’iniziativa coinvolge i borghi di Sersale e Badolato – il primo noto per la splendida riserva naturale regionale di Valli Cupe, il secondo per il processo di rigenerazione che negli ultimi 30 anni, dopo un lungo abbandono, lo ha visto popolarsi di turisti e migranti – e poi ancora Taverna – paese natìo del celebre pittore seicentesco Mattia Preti – Catanzaro e San Floro – noti per l’antica tradizione della seta – Soverato, centro costiero dalle splendide spiagge, e vari altri borghi in cui si terranno eventi minori del Festival. L’evento è realizzato in collaborazione con altre 14 realtà associative locali, fra cui CulturaAttiva, Nido di Seta, Valli Cupe, Discovering Reventino, Riviera e Borghi degli Angeli.
 
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Calabria di Mezzo nasce dall’idea di promuovere e far conoscere l’altra faccia della Calabria: quella bella, accogliente, sostenibile, etica, operosa. La Calabria dei giovani rimasti per investire energie e risorse nella propria terra; dei giovani partiti per formarsi e tornati per spendere le proprie competenze nella loro terra. La Calabria che recupera e cura i propri luoghi e le proprie tradizioni, attaccata alle proprie radici ma che non ha paura di guardare al mondo. La tappa coinvolge prevalentemente la Calabria centrale, di mezzo, per l’appunto, nel punto più stretto d’Italia, l’Istmo di Catanzaro. Di mezzo… stretta tra il Tirreno e lo lonio, tra passato e futuro, in un viaggio che vi porterà alla scoperta del mare, delle spiagge e dei borghi, ma anche dell’entroterra, delle montagne e dei suoi fiumi. I luoghi si possono abitare per ventura, si può accettarne passivamente il destino, oppure si possono vivere, scegliere consapevolmente di restarvi aggrappati, non accettarne un destino che sembra già scritto, che altri dicono non si possa cambiare, scorgere potenzialità, ricavarne valori, provare a farne posti migliori. Ecco cosa significa “restanza” per i giovani della Calabria di Mezzo.
 
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LA RESTANZA: IL TEMA DELL’EDIZIONE 2019

Lo svuotamento dei piccoli paesi dell’interno dà adito ad un vuoto di memorie e di identità, di relazioni umane, al degrado dell’ambiente e a un deserto di speranze. Per questo il tema della XI edizione del festival IT.A.CÀ – suggerito dalle riflessioni di Vito Teti – è la “restanza”, intesa come coraggioso impegno per un cambiamento che parte dalla comunità locale, dalle sue tradizioni e risorse, come scelta di riscoperta comunitaria per un nuovo sviluppo innovativo e sostenibile. Dal Sud al Nord dell’Italia, IT.A.CÀ invita ad un viaggio unico in tanti territori diversi, mettendo in rete comunità resistenti e resilienti che con passione promuovono la libertà di migrare e il diritto di restare. Insieme per un mutamento di prospettiva culturale e politica, che vuole stimolre utopie quotidiane, nutrite dalla nostalgia di quel futuro che oggi non c’è ancora.

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2 commenti

  1. Oreste bevivino

    Sono progetti da promuovere se non vogliamo assistere alla desetificazione della nostra povera terra

  2. …”lasciamo ai nostri figli un mondo migliore di come lo abbiamo trovato”! Questo è il concetto guida che dovremmo mettere sempre in primo piano, come assioma che potrà essere declinato nelle diverse accezioni di rispetto vs l’uomo e l’ambiente, di tutela della vita e salvaguardia del patrimonio sociale, culturale e naturale. Solo promuovendo il benessere della terra, possiamo garantire la qualità della vita. Non facciamoci sfuggire questa occasione: valorizziamo il ns territorio, a partire dalla conoscenza partecipata del contesto paesaggistico, per preservare il pianeta!

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