Città Silenti. La poesia dei Sassi nei dipinti di Michele Volpicella, in mostra a Matera

Michele Volpicella, La contrada degli Illuminati

Michele Volpicella, La contrada degli Illuminati, 2017

di Redazione FdS

Nel bianco dominante della città plurimillenaria di Matera, il colore diventa rappresentazione tangibile della vita che ne ha attraversato, e ne attraversa ancora, case, vicoli, cortili e terrazze. La policromia, inesistente nella reale Città dei Sassi, eppur non stridente, si fa elemento simbolico e fa vibrare la superficie dei dipinti di Michele Volpicella dinanzi allo sguardo dell’osservatore affascinato. E’ quanto vedrete in Città Silenti la mostra che l’artista pugliese propone a Matera, presso la Fondazione Sassi, con il patrocinio di Matera 2019 e Open Future e la cura di Avangart di Sebastiano Pepe e Nicolò Giovine. L’esposizione rimarrà aperta dal 15 Aprile fino al 30 Settembre 2019 ed è accompagnata da un catalogo con un vasto repertorio di immagini e testi a cura di Francesco Lenoci, Fiorella Fiore, Maurizio Nocera, Enzo Quarto e Paolo Levi.
 

Michele Volpicella davanti a una delle sue opere

Michele Volpicella davanti a una delle sue opere

Il percorso espositivo si compone di una selezione di opere del maestro Volpicella raffigurante il paesaggio materano nelle sue diverse sfaccettature cromatiche in chiave Neo Metafisica, con una particolare attenzione alla tecnica di lavorazione delle tele, trattate con polvere di tufo e di pietra e successivamente dipinte con accurata prospettiva geometrica ed un’armonia cromatica che caratterizza la loro peculiarità.

La mostra è stata concepita come un omaggio alla città di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. E perché – ci si può chiedere – Matera è stata proclamata il 17 ottobre 2014 Capitale Europea della Cultura per il 2019? Perché l’obiettivo di Matera di porsi alla guida di un movimento finalizzato all’abbattimento degli ostacoli che impediscono l’accesso alla cultura, soprattutto attraverso nuove tecnologie e processi di apprendimento, è stato giudicato visionario. E’ questa, tra le motivazioni che hanno portato la Giuria di selezione a scegliere Matera come Capitale Europea della Cultura 2019, quella che più colpisce. Obiettivo visionario…visioni di radici millenarie…visioni intese come capacità di vedere oltre la realtà materiale e storica….visioni quali sinonimi di tensione etica e spirituale orientata alla piena realizzazione di sé e dei propri ideali. Il sogno è quello di costruire questa resistenza attraverso l’arte e la cultura, attraverso il teatro, la danza, la musica, che così non sono più vissute come un oggetto di consumo, ma come parte integrante della vita. L’arte è innesto vitale per la trasformazione delle persone. L’arte che parte dalla vita, che parte dai problemi della società contemporanea, fa sì che ci si interroghi, che si discuta.
 

La Matera di Michele Volpicella

Michele Volpicella, The orange house

“L’arte che parte dallo specifico, come nel caso delle tele intrise di poesia di Michele Volpicella, rende possibile la trasmissione nel tempo e nello spazio del messaggio culturale e artistico nella città di Matera: un messaggio intriso di radici, di storia, di futuro, di continuità, di utopie, di percorsi, di riflessioni, di connessioni….di visioni. L’opera pittorica di Michele Volpicella crea linguaggi universali, fa poesia, produce bellezza” (Prof. Francesco Lenoci, dalla prefazione del catalogo).
 

Michele Volpicella, Nothing is there by chance

Michele Volpicella, Nothing is there by chance, 2016

La cifra stilistica di Michele Volpicella – mistico del colore, le cui tele alitano sospiri sognanti, magiche volute – è ormai diventata una firma inconfondibile: la sequenza quasi aritmetica dei tetti, la peculiare tavolozza cromatica, le finestre mute, l’assenza di figure umane, sono alcuni degli elementi che caratterizzano le sue opere, capaci di attirare un sempre maggior successo di pubblico e critica. Se a restare inconfondibile è il tratto dell’artista, forgiato sulle lezioni di incisione Sperimentale di Hector Saunier e di tecniche dell’acquerello e calligrafia del Maestro Zhang Huinan, nei nuovi lavori Volpicella innova in modo quasi impercettibile eppure inesorabile la sua pittura.
 

Michele Volpicella, he Narrow House (La Casa Stretta), 2014

Michele Volpicella, The Narrow House (La Casa Stretta), 2014

Si meraviglia l’occhio dell’ammiratore osservando le compiture, l’architettura patinata, le giravolte di luce proiettandosi, quasi di soppiatto, in quell’orizzonte tipicamente volpicelliano fatto di colori e sensi, di fiducia e amori d’abisso, di case e casette che parlano, salendo, le une sulle altre, da un fondo tinta universale verso l’immensità della volta celeste. Sensibilità e pietas distinguono queste tele, come pure c’è misticismo e fede, quella dell’eternità e quella dell’arte. Ecco perché, ora, lo sguardo di chi ammira s’infila nei meandri delle case color del pane, color del mare, color del pettirosso. Le case, le pareti, i tetti, ancora le giravolte, le porte, le finestre, gli angoli dipinti da Michele Volpicella sono così intrisi di umanità, che immediatamente ti lasciano percepire la presenza della comunità che contempla. È questa la forza dell’artista, di questo poeta dell’immagine, che sogna e dipinge con l’ispirazione di un celestiale stato di coscienza.
 

Michele Volpicella, Labirinti di pietra, 2013

Michele Volpicella, Labirinti di pietra, 2013

Michele Volpicella ha approfondito la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Ha frequentato le lezioni di Hector Saunier direttore dell’Atelier Contrepoint de Paris e del maestro cinese Zhang Huinan direttore del Beijing Chinese Character e del City Calligraphy Institute. Descritto dai critici come soggetto dotato di realistica e spiccata sensibilità cromatica, per cui le sue tele tendono a staccarsi dalla figurazione abituale, acquistando pregio nei colori come nelle stesse sceneggiature ricche di echi nordici, avvolte e sospese in un’atmosfera silente che potremmo definire metafisica. È presente in collezioni pubbliche e private. Dal 2018, con la cura di Avangart di Nicolò Giovine e Sebastiano Pepe, ha iniziato un percorso per la realizzazione del progetto per Matera Capitale della Cultura 2019 dal titolo “Le Città Silenti – Racconti a Colori”. Avangart porterà una selezione di opere del maestro Volpicella che rendono omaggio a Matera 2019 anche a Milano, dal 23 maggio 2019, presso “Felix Lo Basso Restaurant”, il ristorante stellato che illumina Piazza Duomo.

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Fondazione Sassi, Matera
via San Giovanni Vecchio, 24
Vernissage d’inaugurazione: domenica 14 aprile 2019 ore 18,00.
La mostra resterà aperta al pubblico tutti i giorni, dalle ore 10,00 alle ore 18,00, con ingresso gratuito, dal 15 aprile al 30 settembre 2019
Ingresso libero
IL LUOGO

 

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