Umberto Boccioni a Reggio Calabria. Una mostra nella città che diede i natali al grande futurista

Umberto Boccioni nel 1914

Umberto Boccioni nel 1914

di Redazione FdS

Reggio Calabria gli diede i natali da genitori romagnoli e oggi la città affacciata sullo Stretto rende omaggio con una mostra al grande artista futurista Umberto Boccioni, con l’obiettivo di continuare a celebrare questa fortunata contingenza dovuta agli spostamenti per lavoro del padre. Figlio di Raffaele Boccioni e di Cecilia Forlani, originari di Morciano di Romagna, l’artista nacque infatti in Calabria nel 1882 perché suo padre, usciere di prefettura, fu costretto a spostarsi al sud per esigenze di servizio; eppure fino al 2014, data in cui l’ufficio di Stato Civile di Reggio Calabria ha confermato l’esistenza del suo atto di nascita, Boccioni per lo Stato risultava nato a Livraga, nel Lodigiano, come erroneamente riportato su un numero della Gazzetta Ufficiale dell’epoca. Grazie a una ricerca strenuamente condotta dal giornalista romano Pierluigi Roesler Franz è finalmente emerso in modo chiaro che “la nascita di Umberto Boccioni presso la Città di Reggio di Calabria, in data 19/10/1882” è avvenuta “alle ore 03.15 antimeridiane, presso l’abitazione di famiglia ubicata in Via Cavour, civico 41, paternità Raffaele Boccioni e maternità Cecilia Forlani. La nascita è stata trascritta al n. 1300 del Registro Nascite dell’anno 1882”. In realtà si è trattato solo della conferma ufficiale da parte dello Stato, reo del grossolano errore, di una realtà già nota a tutte le enciclopedie e alla stessa città di Reggio che non a caso aveva commemorato i 50 e i 100 anni della nascita dell’artista noto a livello internazionale. Ora la città torna a ricordarlo, presso la Piazza Paolo Orsi del Museo Archeologico Nazionale (MArRC), con la morsa intitolata “Umberto Boccioni. Un percorso”, a cura di Marisa Cagliostro, già docente di Storia dell’Architettura presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e componente del Comitato Scientifico del MArRC, e Antonella Cucciniello, direttrice del Polo Museale della Calabria. L’esposizione si inaugura sabato 8 febbraio 2020, alle ore 17.30, nella Sala Conferenze, e rimarrà aperta al pubblico fino all’8 marzo 2020.
 

Umberto Boccioni

Umberto Boccioni, Sviluppo di una bottiglia nello spazio, bronzo, 1912 – Collez. Bilotti

“Dopo oltre un quindicennio dall’ultima occasione espositiva sull’Artista – ha dichiarato la curatrice Marisa Cagliostro – si presenta, nella città che gli diede i natali da genitori romagnoli, un nuovo omaggio a Umberto Boccioni, un’occasione che si offre a giovani studenti e studiosi e ai visitatori tutti del nostro grande Museo perché possano godere, anche se per un breve periodo, di piccoli brani della sua opera originale per meglio comprenderne l’importanza nella storiografia artistica contemporanea e il suo personale contributo al sorgere e formarsi del Movimento futurista a fianco dei suoi maggiori esponenti firmatari del primo Manifesto di Marinetti nel 1909, con Balla, Severini, Russolo e altri contemporanei e proseliti”.
 

Umberto Boccioni

Umberto Boccioni

Le cinque opere grafiche esposte, appartenenti originariamente alla Collezione privata Winston Malbin e poi pervenuti alla Collezione Bilotti, sono attualmente in deposito presso la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, a Cosenza, in attesa di acquisto da parte dello Stato o di altri enti interessati. Costituiscono un piccolo, ma fondamentale Corpus, fino ad oggi inedito, dal punto di vista critico ed espositivo, che consente una più ampia visione del percorso grafico dell’artista nel primo decennio del Novecento.
 

Umberto Boccioni

Umberto Boccioni

“All’interesse scientifico e critico, quindi, di studiare, confrontare, esporre al pubblico questo materiale, si aggiunge il desiderio e, direi, l’impegno della città di ripresentare sempre, anche se a scadenze più o meno lunghe, qualcosa di originale che appaghi l’interesse che la stessa ha sempre avuto per l’Artista”, ha aggiunto Cagliostro.
 

Umberto Boccioni

Umberto Boccioni

Arricchisce ulteriormente l’esposizione, la scultura in bronzo Sviluppo di una bottiglia nello spazio, anch’essa della Collezione Bilotti, ideata nel 1912, il cui gesso fu, dopo la morte di Boccioni e varie vicissitudini, fortunosamente recuperato da una discarica milanese, in pezzi colorati di rosso minio, e ricostruito, per poi dare seguito ad alcune riproduzioni che si trovano in prestigiosi musei e collezioni private.

Nel periodo dell’esposizione saranno proiettati: il documentario “Sulle tracce del futurismo”, del 1979, dall’archivio Carlo Erba (Roma), da un’idea di Marco Rossi Lecce in collaborazione con Enrico Crispolti, che spiega le vicende della scultura;“Umberto Boccioni. Una Raccolta di disegni e incisioni”, una produzione video del Comune di Rende (CS), curato e messo a disposizione da Tonino Sicoli. Nel catalogo, edito nella Collana del MArRC, curato dalla professoressa Marisa Cagliostro, sono presenti i contributi del direttore del MArRC Carmelo Malacrino e degli studiosi: Alberto Dambruoso, Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, Valentina Tebala, Marisa Cagliostro, Chiara Corazziere, e apparati a cura di Francesca Carneri.

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