
Napoli, il Golfo e il Vesuvio “by night” visti dai Quartieri Spagnoli – Ph. © Mattijs Diepraam – Famedisud: courtesy of the Author
di Enzo Garofalo
Napoli è…2800 anni di storia fra cui muoversi come in una fantastica macchina del tempo. E’ un passato dai mille colori, un presente difficile e un futuro ancora tutto da costruire. Napoli è la città che ti sferra un pugno nello stomaco mostrandoti lo squallore di certa lebbra edilizia e subito dopo ti accarezza l’anima rivelandoti scorci che hanno il sapore di una paradiso perduto, impronte di quell’Italia che ci ha fatto amare nel mondo e di cui vorremmo tanto riappropriarci come di una parte di noi stessi. Ma la Bellezza, si sa, è visibile solo a chi ha occhi per vedere, e ormai per tanti è diventato così difficile scorgerla – per assuefazione, ma anche e soprattutto per colpevole ignoranza – da non riuscire neppure a riconoscerla quando essa si dispiega sotto i propri occhi. Emblematico in tal senso è il caso di una immagine fotografica che da settimane, grazie alla Rete, sta facendo il giro del mondo. Come da una quinta aperta fra gli antichi palazzi dei Quartieri Spagnoli, sotto un cielo notturno rischiarato da una luna fuori campo, vi si mostra splendidamente il brulichìo di luci della città, il mare e la sagoma suggestiva ed inquietante del Vesuvio.
Partita dai social network, la foto è finita nel circuito delle testate giornalistiche pronte a registrare (e talora a condividere) la sorpresa di migliaia di persone di fronte ad un paesaggio che agli occhi di chi ha visitato Napoli prestando attenzione ai suoi molteplici volti, risulta estremamente plausibile e coerente. Eppure non è mancato chi – e sono stati in tantissimi, compresi alcuni napoletani – ha pensato che quella immagine fosse irreale, un fotomontaggio furbescamente ottenuto con Photoshop. I più sensati hanno cercato almeno di capire se a Napoli esistesse realmente un punto di osservazione da cui poter godere uno spettacolo del genere, e si ammetterà che in una città che si sviluppa dal litorale alla sommità delle colline, era abbastanza scontato che un luogo del genere ci fosse davvero. E invece ha prevalso lo scetticismo, almeno fino a quando il noto magazine on line Fanpage.it non è riuscito a dimostrare che quello scorcio esiste sul serio. A provarlo, lo scorso 26 maggio, il fotografo napoletano Marco Maraviglia, autore del progetto Photo Polis Napoli, il quale ha spiegato come l’immagine riproponga “una visuale dall’altezza del Corso Vittorio Emanuele in prossimità del civico 573” ed ha postato su Facebook uno scatto analogo, però diurno.
Felicemente colpiti dalla bellezza dell’immagine fotografica tanto discussa, e per nulla dubbiosi che lo scatto fosse reale, noi di Famedisud abbiamo fatto di più. Guidati dalla curiosità, abbiamo dato la caccia all’autore della foto e finalmente, dopo un complicato giro, siamo riusciti a scovarlo. Si tratta di Mattijs Diepraam, giornalista olandese di Halfweg, specializzato in gare automobilistiche, il quale è rimasto molto sorpreso e divertito dal ‘rumore’ sollevato dalla sua immagine, visto e considerato che – come ci ha detto – credeva di aver realizzato certamente uno scatto suggestivo, ma tutto sommato alquanto normale per una città bella come Napoli. Alcuni mesi fa l’ha poi postata su Instagram dove è stata scelta come immagine del giorno su @infoto_napoli, raccogliendo oltre 1000 ‘Like’: “risultato senza dubbio eccezionale – dice Mattijs – ma apprendere che è diventata addirittura oggetto di discussione è per me davvero sorprendente!”
Ha così deciso di raccontarci le circostanze dello scatto, delineando un ritratto della città affettuoso e al tempo stesso molto critico:
“Durante l’ultima settimana dello scorso febbraio io e la mia famiglia (mia moglie, mio figlio e la sua ragazza) siamo stati in una casa dei Quartieri Spagnoli che raggiungevamo facilmente attraverso le scale di Via Santa Maria Francesca, scendendo dal Corso Vittorio Emanuele. Inoltre le nostre passeggiate quotidiane per raggiungere un supermercato attraverso la via che porta alla stazione della Funicolare oppure la stazione Toledo della metropolitana percorrendo la Scala di San Pasquale, hanno fatto in modo che noi passassimo da questo luogo [il luogo dello scatto – NdR] più volte al giorno. Pertanto Marco Maraviglia ha detto il giusto, ha trovato il luogo esatto.
C’è anche un’altra strada nei pressi che ha anch’essa due file di case che la costeggiano fino al Corso, ma il Vesuvio non vi appare dritto al centro. È solo uno stretto passaggio tra queste case – largo due o tre metri circa – facilmente percorribile a piedi. Ho scattato diverse foto anche lì, in vari momenti del giorno, ma mi è piaciuta di più questa versione che io chiamo “l’ora blu”. Non avendo un treppiede a mia disposizione, l’ho scattata a mano libera, impostando a 3200 ISO e con un tempo di scatto di 1/20, per cui ho dovuto tenere le mani molto ferme!
A mio avviso questa immagine risulta così meravigliosa perchè riesce a portare in superficie la bellezza più nascosta di Napoli. Non fraintendetemi: io ho amato la città, ma l’ho anche trovata estremamente sporca e logora, quasi come se i napoletani avessero cura solo per gli interni (cosa che sembra vera, dal momento che gli interni di alcune delle peggiori case, sbirciati dall’esterno, risultavano magnifici). Ho parlato di questo con alcuni napoletani i quali mi hanno risposto che Napoli è tutto ‘cuore’. Io sono d’accordo con questo, ma mi ha addolorato vedere che la città si mostra come un luogo fatiscente, con buche nelle strade, immondizia che vola dappertutto e graffiti su ogni edificio, anche il più sacro. Guidare poi su per il Vesuvio è stato per me un altro shock, dato che il luogo sembra quasi una discarica abusiva!
Mi auguro pertanto che la mia foto possa stimolare nei cittadini di Napoli il desiderio di vedere più pulita la loro città affinché torni ad essere il luogo splendido di una volta. Ho avuto l’impressione che la città abbia già iniziato quest’opera di ripulitura, letteralmente, dal momento che molti degli edifici più importanti sono attualmente ricoperti da impalcature. Dunque la ristrutturazione sembra iniziata, e mi piacerebbe ritornare a Napoli, per esempio, fra dieci anni e ritrovare una città rinfrescata, con quelle stesse persone così calde e dolci, che ho imparato a conoscere”.
E’ un’analisi, quella di Mattijs Diepraam, priva di pregiudizi che ci restituisce un’istantanea oggettiva di quello che è Napoli oggi: una città più che mai bisognosa dell’amore di tutti affinchè possa riaquistare il ruolo che le spetta nell’olimpo dei luoghi più belli del mondo.
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