Rossano e Corigliano Calabro: riscoprire boschi e monti a due passi dal mare per destagionalizzare l’offerta turistica

Calabria - Bosco dei Giganti di Cozzo del Pesco, Rossano (Cs) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Calabria – Bosco dei Giganti di Cozzo del Pesco, Rossano (Cs) – Ph. © Ferruccio Cornicello

di Redazione FdS

Zona d’alta quota, altro che città di mare! Sugli ettari totali di Rossano e Corigliano Calabro, più di un terzo sono aree collinari e montuose. La superficie boscata su un totale di 34.332 ettari, sommando i territori delle due città, arriva al 26.19%. Soltanto a Rossano la superficie boschiva arriva a 33,64%. Insomma, un paradiso per gli sport montani, anche a costo zero. Sci a parte, valgono immensamente i centenari sentieri della montagna locale. Basterebbe manutenerli e promozionarli per attrarre flussi turistici importanti. Destagionalizzare l’offerta turistica, dedicare maggiori attenzioni all’ambiente che ci circonda, puntare a nicchie di mercato e non concentrare tutti gli eventi e le manifestazioni – culturali o enogastronomiche – nel periodo estivo. Per Sonia Ferrari, presidente del Parco nazionale della Sila, intervistata di recente da L’Eco dello Jonio, l’offerta turistica montana batte quella dedicata al mare, 1 a 0. Ma il binomio mare-montagna sarebbe perfetto perché si potrebbero attrarre flussi turistici delle due tipologie offrendo un pacchetto all-inclusive.

Gli amministratori non dovrebbero concentrare – afferma la rappresentante del Parco nazionale della Sila – tutti gli sforzi a giugno e luglio ma iniziare a destagionalizzare le proposte, curare la qualità e la tutela dell’ambiente. Bisognerebbe – aggiunge Sonia Ferrari – decidere a chi rivolgere l’offerta turistica e puntare a target diversi. Detto diversamente, continuare a convincersi che la montagna che vediamo ogni giorno affacciata sullo jonio non esista equivale ad una lenta e paradossale eutanasia per un’area, la Sibaritide, che per 11 mesi all’anno continua irresponsabilmente a non investire un euro per la tutela e la promozione della sua montagna, restandosene in attesa di 10 giorni di ombrelloni aperti sulle spiagge.

La montagna offre l’imbarazzo della scelta. Certo, deve essere attrezzata ma per dedicarsi a discipline quali l’escursionismo, quindi il trekking, le passeggiate fra i sentieri incontaminati che la nostra montagna conserva in tutta la sua bellezza, è roba da poco. A parte l’universo dello sci (più tipicamente nordico e alpino) che necessita di impianti di risalita, sport quali orientamento, corsa, rafting, pesca, mountain bike, equitazione, tiro con l’arco, finanche il parapendio e l’arrampicata, potrebbero essere facilmente praticati da queste parti.

Un esempio di sana montagna all’insegna dello sport, attrattiva unica nella regione, è rappresentato dall’esperienza imprenditoriale “Orme nel Parco”, il primo parco eco-esperienziale in Calabria situato nel cuore della Sila catanzarese, a Zagarise, a 1600 metri sul livello del mare. Percorsi acrobatici, arrampicata sportiva, noleggio di mountain bike, trekking, ciaspolate (d’inverno) e più in generale eco-esperienze, rappresentano le attività che ogni anno attraggono nel centro silno migliaia di turisti: circa 20 mila ogni anno, da aprile a settembre negli ultimi sette anni di attività. Insomma, vivere grazie alla montagna è possibile.

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