Recensioni | Ristorante L’Aratro (Alberobello)…Una festa per gli occhi, il palato e lo spirito

slurpRISTORANTE L’ARATRO – ALBEROBELLO

“Ogni volta che viene servito un cibo particolarmente prelibato, uno dovrebbe osservare attentamente tutti i commensali e mettere coloro la cui fisionomia non esprime gioia ed estasi, sulla lista degli indegni.”

 Anthelme Brillat-Savarin per Fame di Sud (1825)

di Enzo Garofalo, Valerio Giancaspro, Mariteresa Camporeale

Oggi vogliamo raccontarvi l’ultima esperienza in trio che si è svolta ad Alberobello. Ancora una volta il luogo di incontro per i tre avventurieri dall’occhio prensile, la lingua biforcuta e il palato esigente, è Bari. Alberobello non è certo una destinazione di difficile raggiungibilità, ma essendo noi in tremendo ritardo sulla tabella di marcia pensiamo di utilizzare il TomTom che Mariateresa cava fuori da una “pochette” (sic!) di tre metri quadri (cos’altro ci fosse in quella borsa Dio solo lo sa…) e che, come al solito, scandisce le indicazioni stradali a colpi di un irritante gong. Nel primo tratto il viaggio si svolge fra il traffico domenicale della superstrada Bari-Brindisi, con Mariateresa pronta a decantarci i prodigi di stile della sua mise superscollata a bande azzurre e viola, con tanto di semi-strascico smontabile, e i deliri musicali di Valerio a base di british pop-bossa intervallato dalle raffinate preziosità di Camille Saint-Saens, quand’ecco che all’altezza di Monopoli prendiamo l’uscita per Alberobello.

Seguiamo il primo cartello, ma arrivati al secondo, nel punto in cui la strada si biforca, ignoriamo l’indicazione a sinistra per la città dei trulli e imbocchiamo la deviazione a destra che il navigatore sceglie come tragitto più comodo per raggiungere il quartiere in cui ha sede il ristorante prescelto: si tratta de L’Aratro, in via Monte S. Michele 25, nello storico rione Monti. Prima però di stimolare virtualmente le vostre papille gustative, non si possono non spendere due parole sul magnifico spettacolo che si para davanti ai nostri occhi appena infiliamo la salita. Un susseguirsi ininterrotto di ulivi centenari, querce, prati disseminati di papaveri e altri fiori di campo, piccoli spazi coltivati a cereali, muretti a secco, isolati trulli e qualche austera villa ottocentesca, ci accompagnano fino alle porte di Alberobello stagliandosi contro un cielo che ha l’ardente azzurro del lapislazzuli. Lo spettacolo prosegue nel borgo di Alberobello che sorprende sempre con questa sua aria da villaggio di elfi immerso nel bianco abbacinante dei trulli (qui tutto ha forma conica, persino le chiese), nel verde dei pergolati di vite davanti ai loro usci e nel vivace rosso-rosato dei gerani. Ci piace ricordare che Alberobello – la cui parte monumentale è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO – è anche un importante punto di snodo per visitare altre splendide località pugliesi come Locorotondo, Martina Franca, Castellana Grotte, Ostuni, tutte assolutamente da non perdere. Lasciata l’auto in un comodo parcheggio nei pressi dell’amena villa comunale, ci avviamo verso le salite per il Rione Monti, dribblando frotte di turisti stranieri sotto il sole a picco. Ne imbocchiamo una che fra botteghe artigiane e locali di vario genere (tutti rigorosamente nei trulli) ci conduce poco dopo davanti all’ingresso del ristorante L’Aratro.

La sua presenza in un luogo molto turistico non ne ha scalfito lo spirito da antica osteria che il titolare e chef Domenico Laera è riuscito a salvaguardare grazie alla semplicità degli arredi e all’arcaico splendore dell’immobile che lo ospita: un agglomerato di trulli disposti su diversi livelli sormontato da un rigoglioso glicine, con la possibilità di pranzare su una terrazza munita di vista sui coni di pietra e coperta da una tettoia in legno. Scegliamo quest’ultima sistemazione, che ci permette di abbinare il godimento della brillante luce quasi estiva con la costante carezza di una fresca brezza. Pranzare all’interno ha comunque i suoi vantaggi perché permette di usufruire di quel fresco naturale che solo i trulli riescono a garantire.

I piatti che L’Aratro offre affondano le loro radici nella più gustosa tradizione pugliese, con sobrie e interessanti variazioni dovute alla creatività dello chef. La scelta è molto varia e tentiamo di assaggiare la maggior quantità di piatti calibrando bene le dosi per non esagerare. Ordiniamo quindi un antipasto misto della casa ma in quantità per due persone: scelta oculata perché le portate arrivano come un vero fiume in piena. Ad aprire il rituale gastronomico sono dei piccoli tranci di focaccia impastata con patate, e a seguire burratine e nodini di mozzarella locali conditi con olio extravergine d’oliva e origano. Sulle burratine va detto che nonostante la loro bontà sono senz’altro surclassate da quelle di Andria che rimangono il top del genere. E’ stata poi la volta di alcune fettine di finissima pancetta arrotolata e stagionata, tipica del territorio, utilizzata anche negli involtini ripieni di mozzarella e cotti al forno in pignata. Coloratissime e appetitose le zucchine al forno ripiene della loro stessa polpa impastata con farina integrale, e in versione con farina normale l’analogo ripieno è presentato anche su piccoli filetti quadrati di peperone giallo. Ottimi anche lo sformatino di cicorie selvatiche, i fiori di zucca impastellati e fritti, le polpettine di spinaci e quelle di pane, uova e formaggio. Per palati forti, ma di squisita preparazione, gli involtini di trippa in salsa di pomodoro e aromi vari dell’orto. Raffinatissimo l’abbinamento di sapori nella ricottina ricoperta da un sottilissimo velo di vincotto di fichi. E siamo agli assaggi di primo: in apertura la scelta cade su Grano e frutti di mare, con zucchine e pomodorini freschi: una combinazione di grande esito gastronomico e cromatico. A seguire, gli eccellenti Cavatellucci con cozze tarantine e fagioli locali….e, per finire i Fricelli di Madre Terra, pasta fresca con farina di grano senatore Cappelli, condite con pomodorino fiaschetto di Torre Guaceto (presidio SlowFood), cipolla rossa di Acquaviva (presidio Slow Food) e dadini di capocollo di Martina Franca (presidio Slow Food), servito su letto di purea di fave. Per secondo la nostra scelta unanime cade su un Filetto di maialino con funghi cardoncelli, piatto semplice ma di straordinario gusto.

Di ottima fattura artigianale i taralli serviti insieme a un pane purtroppo del tutto comune, inspiegabile neo di un locale per il resto così attento alla qualità dei propri prodotti. Il tutto è annaffiato da ottimo vino rosso Salice Salentino dell’azienda Apollonio, annata 2004, servito dopo apposita decantazione: un eccellente d.o.c, dal ricco bouquet di aromi, composto dall’80% di uva Negro Amaro, 10% di Malvasia nera di Lecce e 10% Malvasia nera di Brindisi (14,00% circa di gradazione alcolica). La carta dei vini prevede un buon numero di etichette pugliesi. Da visione mistica il dessert: un prelibatissimo Semifreddo alle mandorle, con caramello e latte di mandorla.

Impeccabile e abbastanza cordiale il servizio, nonostante la scarsa loquacità del cameriere, forse troppo preso, insieme ai suoi colleghi, dal considerevole numero di clienti (Totale coperti: 70 + 40 fra interni e esterni). Ottimo il rapporto qualità/prezzo: in media 35 euro. 

POST PRANDIUM: Dopo una piacevolissima sosta all’ombra dei lecci della villa comunale, il rientro a Bari nel nitore di quella radente luce tardopomeridiana che addolcisce i colori, è occasione per scattare qualche foto a ricordo dell’arcadica bellezza della campagna di Alberobello. Una fermata davanti a uno splendido campo pieno di covoni è però anche circostanza per scoprire che l’I-Phone di Mariateresa ha una peculiarità tecnologica che giustifica il suo alto costo: il tasto per scattare le foto a volte reagisce dopo qualche minuto, per cui ai vani tentativi di scattare qualche immagine corrisponde una raffica di click a scoppio ritardato col rischio di riprendere le cose più impensabili, ma non il soggetto prescelto!! Per fortuna c’è il BlackBerry di Valerio che permette di completare il reportage…Alla prossima avventura gastronomica!

Ristorante L’Aratro, Alberobello
via Monte S. Michele 25 (storico rione Monti)
Telefono: 0804322789
Sito: www.ristorantearatro.it

IL LUOGO

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Puglia – Ingresso del Ristorante L’Aratro, Alberobello – Ph. © FdS

 

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