La pasta che fa bene al cuore: l’ha ideata l’Università Federico II di Napoli

Pasta_cuore

di Redazione FdS

E’ possibile coniugare piacere della tavola e salute? Certamente sì se si ha l’accortezza di seguire una dieta bilanciata, che includa cioè tutti i principi nutritivi utili a garantire al nostro organismo il giusto equilibrio. Ogni singolo alimento contribuisce a suo modo al raggiungimento di questo equilibrio, ma la natura può essere supportata dall’intervento dell’uomo la cui inventiva e le cui conoscenze scientifiche possono dar luogo a originali combinazioni. E’ quanto avvenuto con la creazione della pasta a base di vinacce di uva utilizzata per la produzione del vino Taurasi, un celebre rosso della provincia di Avellino ottenuto vinificando per oltre l’80% uve da vitigno Aglianico. A metterla a punto è stato il Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli di cui sono stati pubblicati di recente sulle riviste Nutrients e Frontiers due studi firmati dal prof. Ettore Novellino e altri. Grazie a questi studi si è dimostrato che l’integrazione alimentare di estratti di Taurisolo, ottenuto dalle vinacce del vino, ricco in resveratrolo e catechine, opportunamente rese biodisponibili, sviluppa una specifica attività sul sistema vascolare consentendo il ripristino della normale funzionalità, il mantenimento dell’integrità dei vasi sanguigni e la riduzione delle ostruzioni vascolari del circolo carotideo e del microcircolo periferico.

Il Taurisolo, già disponibile nella formulazione di integratore alimentare con capacità di ostacolare la formazione dei radicali liberi, svolge anche il ruolo di agente antiaging e di sostanza in grado di prevenire il deficit cognitivo contrastando la formazione di metaboliti tossici nell’intestino in relazione a una dieta ricca di grassi animali provenienti soprattutto dal consumo di carne. Attraverso test prima sui topi e poi su 150 persone si è avuto modo di constatare tali effetti benefici sull’apparato cardiovascolare, con protezione dei vasi sanguigni e riduzione del 50% delle sostanze tossiche conosciute come Tmao. Se è dunque possibile assumere dell’estratto di vinaccia come integratore in pochi millilitri (equivalenti all’apporto di un litro di vino), ora sarà possibile assumerlo anche con il consumo di pasta ‘arricchita’.

Che il resveratrolo contenuto nell’uva e nel vino faccia bene alla salute umana, soprattutto rispetto alla prevenzione delle malattie cardiovascolari – ha spiegato il prof. Novellino – è un dato noto da tempo, ma per assumerne la quantità in grado di produrre effetto benefico si dovrebbero bere 1,5 litri di vino al giorno con tutte le ovvie controindicazioni del caso. Ecco perché l’Università ha messo a punto delle semplici pillole o dei flaconcini e, da ultimo, anche una linea di pasta arricchita con estratto di vinaccia (le vinacce presentano una grande concentrazione di resveratrolo), capaci di fornire in una sola somministrazione il resveratrolo e altre sostanze preziose contenute in una intera bottiglia di vino. La scelta di utilizzare il nome ‘Taurisolo’ – ha aggiunto – deriva dal fatto che il resveratrolo impiegato in questi prodotti viene estratto dalle vinacce delle uve utilizzate per la produzione del vino Taurasi, ma è un procedimento che si potrebbe applicare a qualsiasi altra uva.

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