Janas: il magico mondo delle fate di Sardegna in una trilogia di corti. Lanciato crowdfunding per la realizzazione

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Domus de Janas, Lotzorai (Ogliastra) - Ph. Mauro Mereu | CCBY-SA2.5

Domus de Janas, Lotzorai (Ogliastra) – Ph. Mauro Mereu | CCBY-SA2.5

di Marzio Luras

La Sardegna è luogo di misteri per definizione e dall’alto della sua storia plurimillenaria ha favorito il proliferare di miti e leggende come poche altri luoghi in Italia. E se un tempo le leggende erano narrate accanto al fuoco nelle lunghe giornate d’inverno oppure affidate alle pagine di un libro, oggi grazie alle nuove tecnologie possono assumere immediata consistenza visiva restituendo con immediatezza l’essenza mitica di un territorio e suggestionando la fantasia in modo più diretto. E’ il caso della trilogia di cortometraggi che le due guide archeologiche Grazia Serci e Mariangela Corda hanno ideato, scritto e sceneggiato ispirandosi alla leggenda sarda delle Janas , le antiche fate dotate di poteri magici. Ora puntano a realizzarla con la tecnica dell’animazione grafica in 3D affidandone la regia a Daniele Pagella. Tramite l’associazione Muvis, le due autrici hanno pensato di finanziare la produzione del primo corto, intitolato Alba delle Janas, lanciando una campagna di crowdfunding che a breve partirà sulla piattaforma internazionale Indiegogo. Scopo dell’iniziativa è riuscire a coinvolgere la passione e la sensibilità del pubblico intorno ad un progetto che, proprio perchè basato sull’uso di tecnologie innovative, necessita di consistenti risorse economiche.

Protagonista della storia è Alba, una giovane archeologa che entra in contatto con le creature del mondo fantastico delle leggende e dei racconti sardi. Insomma un omaggio al fascino e alla millenaria cultura della Sardegna che le autrici si dicono convinte possa riuscire a coinvolgere anche il pubblico straniero. Il sito dell’Associazione Muvis che è la vetrina del progetto, è infatti consultabile sia in italiano sia in inglese. I dettagli sulla campagna di crowdfunding si possono seguire anche sulla pagina Facebook del progetto. Non vi resta dunque che tenervi pronti a contribuire alla sua realizzazione: potrebbe essere l’inizio di un nuovo e accattivante modo di raccontare un territorio e le sue storie.

albadellejanas

Ma chi sono le Janas? Iniziamo col dire che a queste affascinanti creature del mondo leggendario sardo sono legate, nell’immaginario popolare, le Domus de janas, ambienti scavati nella roccia che gli archeologi hanno classificato come strutture sepolcrali preistoriche tipiche della Sardegna prenuragica.  Dal Neolitico recente (IV millennio a.C.) fino all’Età del Bronzo antico (2000 a.C.), queste strutture, ora singole ora multiple, hanno fatto la loro comparsa in tutte le zone dell’isola. Se ne conoscono infatti più di 2.400, ma molte restano ancora da scavare. Come suggerisce il nome con cui sono note (“case delle fate”), la fantasia popolare le ha da sempre ricollegate alla presenza di misteriose entità femminili, le janas appunto, che nei vari luoghi dell’isola assumono ora un carattere benefico ora malefico. Sarebbero loro ad aver scavato con semplici accette quegli ambienti in un’epoca nella quale il granito dei monti sardi era morbido come il tufo.

Non più alte di venticinque centimetri ma dotate di immensi poteri magici, sono descritte per lo più come donne bellissime al punto da diventare simbolo stesso di grazia femminile (‘bella come una jana’). Escono solo di notte perchè la loro pelle pallidissima si annerisce alla luce del sole e nel buio sprigionano dai loro corpi una intensa luminosità che le fa somigliare a delle lucciole. La tradizione le vuole vestite di lino rosso, il capo coperto da un morbido fazzoletto, attratte da tutto ciò che luccica, in particolare pietre preziose e oggetti d’oro. Custodi a loro volta di immensi tesori, passano il tempo a tessere preziosi broccati su telai d’oro. Considerate capaci di trasformarsi in animali, soprattutto in gatti, sono descritte intente ad aggirarsi intorno alle case alla ricerca della valeriana maschio, erba considerata in Sardegna un portafortuna. Proprio perchè si crede ce ne fossero alcune particolarmente buone e altre molto cattive, la leggenda le descrive mentre di notte scendono dalle montagne per recare agli uomini doni preziosi o malefici. Un tempo si diceva infatti che le persone sfortunate fossero perseguitate da janas cattive, mentre quelle fortunate venissero protette da janas buone.

A questo mondo di magiche suggestioni, col supporto della più moderna tecnologia, vuole riportarci dunque la trilogia di cortometraggi progettata da Grazia Serci e Mariangela Corda, di cui vi offriamo qui di seguito un breve teaser:

TEASER – ALBA DELLE JANAS

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