Il mistero delle sacre reliquie sconosciute di Umbriatico. Un saggio storico ne rivela l’esistenza ed esplode l’interesse

umbriatico

di Redazione FdS

Sui rapporti fra Sud Italia e Ordine dei Cavalieri Templari esiste una miriade di saggi ai quali va ora ad aggiungersi quello pubblicato dallo studioso calabrese (di Soverato) Giuseppe Pisano intitolato “Ombre Templari a Umbriatico”, con chiaro riferimento all’omonimo borgo di poco più di 800 abitanti situato nell’entroterra crotonese, sulle ultime pendici orientali presilane. Il volume, presentato nei giorni scorsi sta facendo molto parlare di sè perche ha acceso i riflettori sull’esistenza ad Umbriatico di alcune importantissime reliquie cristiane, assolutamente uniche in Calabria eppure quasi scomparse dalla memoria collettiva.

Da molti secoli sono custodite nella ex cattedrale (oggi chiesa di San Donato) e consistono in un reliquiario contenente la Sacra Spina e un pezzo della Veste di Gesù; un Chiodo palestinese da crocifissione detto di Gesù e un reliquiario – con i sigilli ancora intatti – contenente alcuni altri frammenti della Veste di Gesù, del Velo della Santa Vergine, del Sacro Legno e della Colonna della Flagellazione.

Di reliquie simili se ne conservano anche in altri luoghi d’Europa, ma a quanto pare quelle di Umbriatico sono collegate a fenomeni prodigiosi come quello straordinario che accade il Venerdì Santo, quando coincide con il 25 Marzo (giorno dell’Annunciazione del Signore), all’interno del loculo ovale protetto da cristallo a custodia delle reliquie della Santa Spina e del pezzo della Veste di Gesù: la Spina diventa rossa di sangue e tale fenomeno è avvenuto nel 1932 e nel 2005. In particolare riferimento all’evento del 1932, Padre Edoardo Caruso (che rivestì la carica di parroco della chiesa di San Donato di Umbriatico dal 1983 al 1999) descrive il racconto di due sorelle consacrate (cosiddette “monache di casa”), una vera istituzione della chiesa di Umbriatico, morte pochi anni fa, Maria e Lucia Cozza: “le due sante donne avevano visto il cilindretto che contiene la S. Spina, loro sempre a preparare gli arredi della chiesa, riempirsi e ribollire di sangue”. Nel 2005 il fenomeno si è ripetuto in presenza del parroco don Antonio Siniscalco e di numerosissimi fedeli. Si attende ora che l’evento si ripeta il 25 marzo 2016, nel giorno in cui Venerdì Santo e Annunciazione torneranno a coincidere (l’occasione successiva sarà solo nel lontano 2157) .

Un’altra reliquia, ritrovata abbandonata nella cripta della chiesa di San Donato nel 1983 dal parroco Edoardo Caruso, è quella del Chiodo di Gesù. Dopo attente analisi effettuate da parte di esperti si è stabilito che “è una parte di chiodo fabbricato in Palestina nel I secolo (due lati a fusione, due a battitura), utilizzato per una crocifissione (lieve inflessione del chiodo entrato prima in un corpo molle, come la carne umana, poi in uno duro, come il legno…)”.

Di queste reliquie – giunte a Umbriatico per opera del crociato Jacobus de Juranna (di ritorno dalla Terra Santa dove aveva combattuto per la liberazione di Gerusalemme) –  già parlava il monaco cistercense del ’600 Ferdinando Ughelli, ma da tempo di questi tesori della chiesa di San Donato di Umbriatico si era quasi del tutto persa memoria. Il saggio di Pisano ha quindi riacceso una luce su queste importantissime reliquie oltre a prendere in considerazione una serie di elementi che fanno ipotizzare la presenza dei cavalieri Templari nel suggestivo borgo calabrese. Oltre al saggio, lo studioso ha realizzato un Dvd sugli stessi argomenti che sarà proiettato a Umbriatico il prossimo 16 maggio.

Un commento

  1. Non so perché escono come i funghi queste reliquie sparse qua e là …

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