Il grande raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico: un ritorno alle radici all’insegna dell’amicizia

Basilicata - Le maschere di Tricarico (Matera) nel corso del 3° Raduno delle Maschere Antropologiche, 26 aprile 2014 – Ph. © Ferruccio Cornicello

Basilicata – Le maschere di Tricarico (Matera) nel corso del 3° Raduno delle Maschere Antropologiche, 26 aprile 2014 – Ph. © Ferruccio Cornicello

di Enzo Garofalo

Ciò che rende estremamente affascinanti certi simboli è la loro capacità di racchiudere significati molteplici, a volte persino nettamente in contrasto fra di loro. E’ il caso della maschera: sovente emblema negativo di doppiezza, ambiguità, occultamento di identità, come appare in tanta iconografia di ogni epoca, essa acquista invece valori completamente opposti se considerata in contesti particolari come in alcuni usi di rilevanza antropologica che la considerano mezzo utile a captare presunte forze sottili della Natura da orientare a beneficio della comunità, la cui identità collettiva viene dunque in primo piano. In quest’ultimo ambito si inseriscono in particolare una serie di rituali che contrassegnano periodi dell’anno considerati cruciali dalla cultura popolare. E’ il caso della primavera, momento di riattivazione delle energie vitali del mondo, che in modo trasversale, sia pure con le specificità dei singoli contesti culturali, è occasione per dar luogo in tutto il mondo a una serie di manifestazioni volte a celebrare l’incessante ciclo vita-morte-rinascita. Fra radici pagane e sovrapposizioni cristiane, il Carnevale è una di queste manifestazioni. In Italia di carnevali se ne annoverano tantissimi e al Sud ne ritroviamo alcuni fra i più antichi.

Lo scorso marzo vi abbiamo raccontato il suggestivo carnevale della Maschere Cornute di Aliano, in Basilicata, in occasione del quale abbiamo appreso di un’altra manifestazione programmata per il successivo 26 aprile a Tricarico (Matera): parliamo del 3° Raduno delle Maschere Antropologiche, un evento promosso dall’attivissima ProLoco quale momento di riscoperta delle radici popolari più autentiche della Lucania e al tempo stesso di amichevole incontro-confronto con le tradizioni di altre regioni d’Italia e d’Europa [GUARDA LA PHOTOGALLERY A FONDO PAGINA].

Il raduno non si esaurisce però nella sola festosa kermesse delle maschere che in nutriti gruppi approdano nel piccolo e suggestivo borgo fra le boscose colline materane, ma è occasione anche per approfondire il significato più profondo di talune manifestazioni della cultura popolare, soprattutto alla luce di una loro valorizzazione quale patrimonio immateriale da salvaguardare. Il corteo del 26 è stato infatti quest’anno preceduto il 24 aprile da un interessante convegno dal titolo “La maschera e il Carnevale – Oltre il folklore verso il concetto di valore come patrimonio di cultura immateriale” che ha visto riuniti a Palazzo Ducale rappresentanti internazionali del mondo accademico impegnati a discutere di riscoperta delle tradizioni popolari quali significative risorse culturali e turistiche. L’incontro è stato quindi seguito da un concerto dedicato al carnevale visto dai compositori di varie epoche. L’approfondimento ha avuto seguito il 27 con il convegno “Europa tribale – Riti di cacciata dell’inverno” che ha indagato i riti connessi al passaggio dall’inverno alla primavera alla luce di quei tratti comuni riscontrabili in tutta Europa.

L’obiettivo di Fame di Sud ha zoomato soprattutto sul grande corteo delle maschere che iniziato verso le 16.00 dal Belvedere Via Appia ha percorso le principali vie del borgo per terminare in serata sul palco allestito in piazza Garibaldi dove i gruppi sono stati presentati uno per volta, spesso cimentandosi in danze e canti tradizionali con cui hanno preso commiato dal foltissimo pubblico presente.

CARNEVALI DI LUCANIA

Ad aprire il raduno ovviamente le le maschere di Tricarico, che nei loro estrosi costumi, rievocano una mandria di vacche e tori in transumanza. Bianche le prime, neri gli altri, sono accomunati dalla folta ‘’criniera’’ di nastri – coloratissimi nelle vacche, neri e rossi nei tori – che dal copricapo arrivano fino ai piedi, svolazzando nel movimento vorticoso che caratterizza l’incedere dei figuranti. Ora singolarmente, ora in circolo mimando vivaci scaramucce, ora in corsa rapida, avanzano agitando campanacci d’ogni misura in un frastuono che riecheggia per tutto il paese.

Ma a rappresentare la Basilicata non c’era solo Tricarico: in ordine sparso ricordiamo le già citate “Maschere Cornute” di Aliano (Matera), per le quali rinviamo a un nostro precedente articolo; “Le stagioni” di Cirigliano (Potenza), protagoniste di un antico rito agreste nel quale ogni maschera esalta nel costume le caratteristiche e le colture dei mesi o delle stagioni, con i figuranti intenti a recitare versi di poesie antiche che rimandano alla prosperità del raccolto. Un personaggio chiamato Capodanno guida il corteo, con un cilindro in testa e fasce colorate intorno al corpo e alle gambe. Segue la figura del defunto “Carnevale”, interpretato da un giovane ciriglianese disteso in una bara allestita di nero. La “processione” è accompagnata da pastori che pregano ironicamente insieme ai lamenti di sua moglie “Quaremma” (la Quaresima).

Misteriosa è la maschera dei Domini di Lavello (Potenza), figure che affondano le loro origini in un misto di sacralità,devozione, allegria e baldoria. Il costume – forse ispirato ironicamente a quello della Confraternita della Buona Morte – è un saio che ricopre tutto il corpo; ha un cordone in vita e vi è annesso un cappuccio di egual colore e una maschera di stoffa per coprire il volto. Il figurante porta inoltre una sacca intonata con il colore del domino e contenente dolciumi vari, da donare in modo particolare a chi si invita a ballare nei cosiddetti “festini” che a Lavello si tengono in vari punti del borgo. I colori dei Domini, rispecchiando anticamente il ceto sociale di appartenenza, variano dal colore rosso all’azzurro, al verde, al nero, ecc.

Nel Carnevalone di Montescaglioso (Matera) apre il corteo la Parca che si fa spazio tra la gente, agitando e facendo roteare un fuso, simbolo del destino dell’uomo. Figura di primo piano è la ‘’Quaremma’’, moglie di Carnevalone, con in braccio ‘’Carnevalicchio’’ simbolo dell’anno nuovo che si apre. Un vecchio ombrello nero, una lunga barba, un cappello e un mantello, nascondono Carnevalone che avanza ormai stanco e prossimo alla morte. Gli Sgherri chiedono offerte ai passanti, mentre sonori campanacci scacciano il vecchio anno. La ‘’Carriola’’ infine raccoglie le offerte, soprattutto cibo, per l’abbuffata serale prima del lungo digiuno imposto dalla Quaresima.

I Campanacci di S. Mauro Forte (Matera) sono gruppi di portatori di campanacci che percorrono le vie del paese al loro suono rumoroso. I campanacci più lunghi sono detti di sesso maschile, mentre quelli più larghi di sesso femminile. La festa di antiche origini è legata al culto di Sant’Antonio Abate ed ha significato apotropaico di sollievo dai malanni e propiziatorio per l’abbondanza dei raccolti.

“U’ Rumit, L’ Urs”, sono invece le figure-chiave del carnevale di Satriano di Lucania (Potenza), il più antico della regione: i Rumit’ sono uomini completamente avvolti di edera, uomini-albero selvatici e silenziosi, che la domenica che precede il martedì grasso vagano casa per casa, per le strade del paese, bussando alle porte con un bastone recante in cima un ramo di pungitopo (il frùscio). La tradizione vuole che ricevere la visita del Rumit, o farsi toccare dal suo bastone, porta bene. In cambio chi riceve la visita del rumit, annuncio di primavera, dona qualcosa. Considerata una maschera simbolica, personificazione dello spirito arboreo che si risveglia al primo sole dell’anno, il rumit è una sorta di mediatore tra l’uomo e l’imperscrutabile energia del mondo vegetale. Questa maschera è affiancata da altri personaggi simbolici del carnevale, che ritroviamo anche altrove: l’urs, l’orso che esce dal letargo domato da un pastore che imbriglia la sua forza ferina, la zita, giovane sposa che risveglia i sensi nella stagione degli amori, e la quaresima, vecchia spettrale vestita di nero, che porta in testa la culla con il neonato, il mondo rinnovato, figlio del carnevale appena passato.

“L’orso” di Teana (Potenza) è una figura feroce, selvaggia e inquietante, incatenata e condotta da due carabinieri, che avanza minacciosa, spaventando bambini e ragazzi: è l’Orso, personificazione della forza ferina della natura che si risveglia e che va imbrigliata perché l’uomo ne tragga vantaggio. Un gruppo di “brutti ceffi” lo accompagna: tra questi una Sposa e uno Sposo, quattro Carabinieri, un Prete e il suo Sacrestano, un Giudice e due Medici, seguiti da “U Pezzente”, “Quaremmma” e “Carnevale”. Carnevale è un povero contadino ormai perso nei fumi dell’alcol, dell’ozio e della buona tavola. Quaremma, è sua moglie e lo ama profondamente nonostante la sua scarsa propensione a provvedere ai doveri familiari. A causa della sua vita immorale e “scellerata” Carnevale è infatti agli arresti, trascinato con le corde da due Carabinieri.

La “Danza dei Falcetti” ci riporta invece alla Festa del Grano di Episcopia (Potenza) nel corso della quale, armati di falci e mazzi di spighe, i contadini si muovono mimando il ritmo della falciatura, in una caratteristica danza. E’ una rievocazione pantomimica del tentativo di ribellione del popolo alle vessazioni dei signorotti locali durante l’epoca dell’Unità d’Italia, che secondo la leggenda si placò per intervento della statua della Madonna: i contadini alla vista della sacra immagine, abbandonarono la rivolta e seguirono, armati di falci e mazzi di spighe, la statua della Vergine per le vie del paese.

ALTRI CARNEVALI ITALIANI RAPPRESENTATI A TRICARICO

Con “Il Carnaval di Allein” ci si sposta in Valle d’Aosta nell’omonima località alpina. E’ un Carnevale famoso in tutta la regione ed è caratterizzato da costumi sgargianti in cui il colore rosso è dominante; questi abiti sono decorati con specchietti (la cui funzione è respingere gli spiriti maligni), piume colorate e frange varie, molto probabilmente ispirati dalle giacche delle divise dell‘esercito napoleonico, che transitò nella zona agli inizi dell‘ottocento. Sui volti dominano le maschere grottesche o mostruose, con evidente funzione apotropaica.

“Gl’ Cierv” di Castelnuovo al Volturno (Isernia) è il nome che raggruppa i protagonisti di un rito che da tempo immemorabile si svolge in Molise, tra i monti Marrone e Castelnuovo, nella catena delle Mainarde, l’ultima domenica di Carnevale. A Tricarico è stato riproposto a fine serata in modo intensamente suggestivo nella piazza centrale con un falò a fare da fulcro ad una pantomima dalle ricche valenze simboliche. Riunite in un folto gruppo, si mostrano le janare, le streghe; nere e arcigne, figure evocate dalla superstizione e dalla paura, muovono i passi cadenzati di un’inquietante danza. Sono le oscure messaggere di un evento che, di lì a poco, sconvolgerà la quiete: l’apparizione del Cervo che, volto e mani anneriti, col capo sormontato da un possente palco di corna e il corpo avvolto in una nera pelliccia, rappresenta l’energia ferina della natura, potenzialmente distruttiva per l’uomo se questi non riesce ad arginarla. Al suo fianco è la Cerva, minuta ma non meno pericolosa. Improvvisamente a difesa del borgo arriva Martino, bianco personaggio dal cappello a cono e un ampio mantello, armato soltanto di un robusto bordone. Sorta di folletto tutelare, affronta in un duello impari il Cervo e la Cerva, e sembra quasi riuscire a soggiogarli; ma la forza delle bestie ha la meglio ed esse riconquistano la libertà tornando a minacciare la comunità. Ma ecco in extremis intervenire il Cacciatore che con due colpi di fucile ferisce le bestie mortalmente. Scende il silenzio ma il mito non può morire: il Cacciatore si avvicina alle sue vittime, si china su di essi e, soffiando loro nell’orecchio l’alito della vita, li restituisce al mondo, purificati. Mentre essi ritornano nei boschi un grande falò viene acceso nella piazza, intorno al quale riprende la danza delle janare.

Dalla Lombardia è arrivato invece il Carnevale di Valtorta (Bergamo), ispirato al mondo fantastico del bosco, con diavoli, elfi e uomini selvatici che, una volta all’anno prendono corpo in misteriosi personaggi dai volti spesso inquietanti. È la mitologia medievale della montagna e del mondo contadino che, per un giorno irrompe nel quotidiano e per le strade compaiono magicamente i furchetì, figure demoniache con una forca in mano e altri personaggi con insolite maschere a cappuccio sormontate da corna, ol diaol e l’homo selvadego. Accanto a loro svariate figure della famiglia patriarcale rurale di un tempo: la ègia (nonna), il vecio (nonno), la meda (zitella) e ol barba (lo zio celibe), ecc.

La Sardegna è stata invece rappresentata da tre gruppi di figure: i Boes e Merdules” di Ottana (Nuoro), i “Sa Maschera ‘e Cuaddu” di Neoneli (Oristano) e i “Sos Tumbarinos” di Gavoi (Nuoro). Letteralmente “Pastori e Buoi”, il primo gruppo riassume quello che era anticamente la vita nel piccolo centro di Ottana, quando avere dei buoi era tutto quello che si possedeva e significava essere benestanti. I Boes indossano sul volto una maschera fatta di pero selvatico che ha le fattezze di un bue, sono coperti di pelli di pecora e hanno un grappolo di campanacci a tracolla scrollati ritmicamente per tutta la giornata fino a sera. I Merdules, propriamente “i guardiani dei buoi”, sono anch’essi coperti di pelli e indossano una maschera di pero selvatico che però ha le fattezze del volto di un vecchio deforme. Rappresentano la lotta tra l’istinto animalesco e la ragione umana, infatti nelle esibizioni carnevalesche il Boe viene inseguito, frustato e catturato dal Merdule, ed insieme danno vita all’imitazione di furiose risse. Spesso nei cortei sono accompagnati dall’inquietante figura de Sa Filonzana, una maschera che rappresenta una vecchia vestita di nero intenta a filare la lana. Il filo rappresenta la vita e lei è pronta a tagliarlo con un paio di forbici davanti a chi non le offre da bere; così tutti si affrettano ad invitare la parca evitando spiacevoli conseguenze.

Le figure di “Sa maschera ‘e cuaddu” appartengono, diversamente dalle altre, alla categoria di “macheras limpias”, (cioè a viso scoperto e riconoscibile); probabilmente erano costumi usati solo in alcuni ceti sociali dato che i tessuti e gli elementi che li compongono sono piuttosto preziosi: scialli e fazzoletti di seta, guanti e calze, nastrini e trine. Il cappello è l’elemento più particolare del costume, e ciò che attribuisce il nome alla maschera, dato che ripropone alcuni addobbi del cavallo come le coccarde e le campanelle “sos ischiglittos” utilizzati per adornare tali animali in occasione di particolari giostre equestri molto diffuse in Sardegna fin dal medio evo. Il costume ha carattere chiaramente androgino perché riunisce elementi sia maschili che femminili, probabile richiamo ad antichi miti di matrice pagana. I Sos Tumbarinos che Gavoi (Nuoro) aprono i festeggiamenti del giovedì grasso vestiti col tipico abito di velluto nero e calzanti i “sos cosinzos” e “sos cambales”, sono un gruppo folklorico di giovani che hanno alternato il suono dei tamburi in pelle di pecora e capra, del piffero e di altri strumenti tradizionali, ai passi di una danza di gruppo molto suggestiva che ha riscosso grande successo fra il foltissimo pubblico che costeggiava il corteo.

Dalla Calabria è arrivato l’Antico Carnevale Occitano di Guardia Piemontese (Cosenza). Testimonianza delle tradizioni di una enclave occitana insediatasi nel profondo Sud nel XII secolo tramite rifugiati valdesi provenienti da Bobbio Pellice in Piemonte, a Tricarico il carnevale è stato rappresentato dai tipici costumi femminili: alcuni da popolana e altri da sposa, chiamati dournë, caratterizzati da tessuti preziosi, dall’assenza della linea di vita e dalla presenza di un grembiule che stringe il corpo al di sopra del seno. Sulla testa spicca il copricapo (pënalh) costituito da una pesante corda a forma di cuore.

La Puglia è stata rappresentata dalla Quadriglia di Alessano (Lecce), gruppo folkloristico formato da varie coppie di danzatori che danno vita ad uno dei più antichi balli del ‘900 proveniente dalla Francia; è proprio dalla passione per la danza e per lo stare insieme che è nata l’idea dell’omonima associazione salentina, da oltre 30 anni guidata dal Maestro Giuseppe Ventruto (Pippi), di recuperare questo antico ballo portandolo nei principali Carnevali italiani.

CARNEVALI ESTERI

Il 3° Raduno di Tricarico è stato infine allietato dalla presenza anche di alcune maschere estere. Per l’Austria erano presenti gli inquietanti ma affascinanti Krampus (Diavoli delle Alpi) : sono uomini-caproni scatenati che si aggirano per le strade alla ricerca dei bambini “cattivi”. Le loro facce sono coperte da maschere diaboliche e paurose; i loro abiti sono sporchi e laceri. Quando vagano per le vie dei paesi provocano rumori ottenuti da campanacci o corni, che li accompagnano nel tragitto. L’origine di questa usanza, mantenuta con fiero orgoglio in molti comuni facenti parte dell’area ex-austro-ungarica, si perde nella notte dei tempi. Una delle poche cose di cui si è a conoscenza è che questa manifestazione è legata al solstizio invernale. Nei luoghi in cui sopravvive la loro tradizione, sono presenti alla festa di San Nicolò (San Nicola di Bari) vescovo di Mira, che si festeggia la sera del 5 dicembre. La festa, nell’arco alpino, ha come culmine una sfilata per le vie del paese che solitamente segue questo ordine: in primis sfila lo stesso San Nicolò, a piedi o su di un carro, distribuendo dolci e caramelle ai paesani; segue una masnada di diavoli inferociti, armati di fruste e catene: i krampus. La leggenda vuole che in origine fossero dei giovani che in tempo di carestia si travestivano per spaventare i contadini e depredare le loro provviste; capitò che il demonio in persona si infiltrasse tra di loro e che l’intervento di S. Nicolò li salvasse dalla malefica presenza. Sconfitto il diavolo, tutti gli anni i giovani, travestiti da demoni, hanno così iniziato a sfilare lungo le strade dei paesi, non più per depredare ma per portare doni o “picchiare i bambini cattivi”, accompagnati dalla figura del vescovo che aveva sconfitto il Male.

A sorpresa quest’anno si è aggiunta al Raduno anche la Romania attraverso un’ospite speciale: vestita con un costume tradizionale romeno antico di due secoli, la nota cantante Haiducii, che da tempo vive in Italia, ha voluto rendere omaggio al suo paese indossando sul volto una maschera grottesca e apotropaica di origine contadina tipica della regione della Bucovina. A fine serata ha invece indossato il sontuoso abito tradizionale della Sardegna – isola in cui da circa due anni ha scelto di vivere – e, dopo aver eseguito il brano che nel 2004 l’ha resa celebre in tutto il mondo, Dragostea din tei, ha emozionato il foltissimo pubblico intonando un meraviglioso canto sardo d’amore, No potho reposare, insieme alle maschere di Sardegna presenti alla manifestazione. Un messaggio di amore e di amicizia nel perfetto spirito della manifestazione tricaricese.

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Il 3o Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico

Basilicata- Le Maschere di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le Maschere di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le Maschere di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Primo piano di una Maschera di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Bovaro al 3° Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le Maschere di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le Maschere di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le Maschere di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le Maschere di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le Maschere di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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La Danza dei Falcetti di Episcopia (Pz), al Raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le Maschere di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le Maschere di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le Maschere di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le Maschere di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere Cornute del carnevale di Aliano (Mt), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere Cornute del carnevale di Aliano (Mt), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei Sos Tumbarinos di gavoi (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschera del carnevale di Allein, Valle d'Aosta, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschera del carnevale di Allein, Valle d'Aosta, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschera del carnevale di Allein, Valle d'Aosta, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere del carnevale di Allein, Valle d'Aosta insieme alla maschera romena della Bucovina indossata dalla cantante Haiducii, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere del carnevale di Allein, Valle d'Aosta, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere del carnevale di Allein, Valle d'Aosta, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere del carnevale di Allein, Valle d'Aosta, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Musici del carnevale di Allein, Valle d'Aosta, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere del carnevale di Allein, Valle d'Aosta, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschera del carnevale di Allein, Valle d'Aosta, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Veduta di Tricarico (Matera) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere del Carnevale di Valtorta (Bergamo), Lombardia, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere del Carnevale di Valtorta (Bergamo), Lombardia, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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I Campanacci di S. Mauro Forte (Mt), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Costume femminile dal Carnevale Occitano di Guardia Piemontese (Cs), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Costume femminile dal Carnevale Occitano di Guardia Piemontese (Cs), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschera dal Carnevale Occitano di Guardia Piemontese (Cs), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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U romit' di Satriano di Lucania (Pz), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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U romit' e l'urs di Satriano di Lucania (Pz), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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U romit' e l'urs di Satriano di Lucania (Pz), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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U romit' e l'urs di Satriano di Lucania (Pz), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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I Krampus austriaci, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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I Krampus austriaci, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le maschere sarde dei Boes e Merdules di Ottana (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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I Krampus austriaci, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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I Krampus austriaci, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le maschere sarde dei Boes e Merdules di Ottana (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le maschere sarde dei Boes e Merdules di Ottana (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le maschere sarde dei Boes e Merdules di Ottana (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le maschere sarde dei Boes e Merdules di Ottana (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le maschere sarde dei Boes e Merdules di Ottana (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le maschere sarde dei Boes e Merdules di Ottana (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Il 3o Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico

Le maschere sarde dei Boes e Merdules di Ottana (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Il 3o Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico

Le maschere sarde dei Boes e Merdules di Ottana (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Il 3o Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico

Le maschere sarde dei Boes e Merdules di Ottana (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Il 3o Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico

Le maschere sarde dei Boes e Merdules di Ottana (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le maschere sarde dei Boes e Merdules di Ottana (Nu), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Pubblico al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello – All rights reserved Feart ®

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Pubblico al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo dei “Sa Maschera ‘e Cuaddu” di Neoneli (Or), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Il 3o Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico

Il gruppo dei “Sa Maschera ‘e Cuaddu” di Neoneli (Or), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le maschera molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschera della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschera della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschera della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschera della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschera della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Musico della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Un momento della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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La cantante romena Haiducii in costume sardo, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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La cantante romena Haiducii in costume sardo, al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Gli organizzatori del raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo della Quadriglia di Alessano (Lecce), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo della Quadriglia di Alessano (Le), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo della Quadriglia di Alessano (Le), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Il gruppo della Quadriglia di Alessano (Le), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Backstage al raduno di Tricarico (Matera), Quadriglia di Alessano (Le) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere della pantomima molisana de Gl 'Cerv, di Castelnuovo al Volturno (Is), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere del gruppo lucano di U Romit e l'urs, di Satriano di Lucania (Pz), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere del gruppo lucano di U Romit e l'urs, di Satriano di Lucania (Pz), al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Backstage al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Maschere al raduno di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Scorci di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Arco di Re Ladislao, XV sec., Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Arco di Re Ladislao, XV sec., Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Formelle allegoriche dell'Arco di Re Ladislao, XV sec., Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Formelle allegoriche dell'Arco di Re Ladislao, XV sec., Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Formelle allegoriche dell'Arco di Re Ladislao, XV sec., Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Formelle allegoriche dell'Arco di Re Ladislao, XV sec., Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Tomba del cardinale Diomede Carafa, Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Cattedrale di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Scorci di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Scorci di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Scorci di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Danze nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Danze nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Danze nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Danze nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt). A sinistra, nel gruppo, la cantante romena Haiducii – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Danze nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le maschere sarde di “Sa Maschera ‘e Cuaddu” di Neoneli (Or) nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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Le maschere sarde di “Sa Maschera ‘e Cuaddu” di Neoneli (Or) nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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I Sus Tumbarinos di Gavoi (Nu) nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Il 3o Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico

I Sus Tumbarinos di Gavoi (Nu) nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Il 3o Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico

I Sus Tumbarinos di Gavoi (Nu) nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Il 3o Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico

I Sus Tumbarinos di Gavoi (Nu) nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Il 3o Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico

I Sus Tumbarinos di Gavoi (Nu) nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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I Sus Tumbarinos di Gavoi (Nu) nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

Il 3o Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico

I Sus Tumbarinos di Gavoi (Nu) nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

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I Sus Tumbarinos di Gavoi (Nu) nella sede della ProLoco di Tricarico (Mt) – Ph. © Ferruccio Cornicello

 
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