Gli artisti fuggono dal MUSMA, il museo materano di arte contemporanea rimasto privo di direttore e comitato scientifico

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Una delle sale del MUSMA, Matera

Una delle sale del MUSMA, Matera – Ph. Velvet | CCBY-SA4.0

di Redazione FdS

A pochi mesi dalla proclamazione di Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019, giunge una di quelle notizie che lasciano di stucco perchè segnano la vittoria delle umane beghe sui valori della cultura e dell’arte, e che ciò accada in una città candidatasi vittoriosamente a rappresentare tali valori a livello continentale rende la notizia doppiamente indigesta. Come ha comunicato ieri la nota testata culturale Artribune è in corso a Matera una vera e propria fuga di artisti dal MUSMA, il Museo della Scultura Contemporanea inaugurato nel 2006 come spazio espositivo per le opere di grandi esponenti dell’arte contemporanea ed arricchito da una raccolta di monografie, cataloghi d’arte, testi letterari e di saggistica, fotografie originali, documenti della Biblioteca ‘Vanni Scheiwiller’, noto editore e collezionista.

Fra i primi artisti a richiedere la restituzione delle proprie opere messe a disposizione del Museo, Artribune cita Fabio Sargentini, ma a quanto pare tutti gli artisti, fra cui Jannis Kounellis e Guido Strazza, hanno deciso di reagire polemicamente ad una spiazzante novità degli ultimi mesi e cioè la sopravvenuta assenza nel Museo di una direzione e di un comitato scientifico, perchè quelli ufficiali sono stati improvvisamente cancellati dal sito internet. Una situazione che farebbe sentire gli artisti non più tutelati al punto da spingerli a rivendicare il ritiro delle opere.

A causare questo stato di cose ci sarebbe una situazione di conflitto tra la Fondazione Zetema, proprietaria del museo, e lo storico dell’arte Giuseppe Appella, ideatore e già direttore del MUSMA, alla cui azione – scrive Artribune“si devono le donazioni e l’intensa attività espositiva di questi anni”. Infatti come ha dichiarato Guido Strazza a Lorenzo Madaro, curatore su Repubblica.it del Blog “Arte – Arti Visive e dintorni”, l’artista ha deciso di revocare la donazione di 25 opere di sua proprietà al MUSMA in quanto essa era “motivata da una condivisa fiducia critico-scientifica con il curatore, patto via via confermato negli anni da una conseguente intensa attività di mostre, incontri ed eventi, a livello internazionale, che hanno permesso l’affermazione del Museo”. Da qui la decisione di scrivere alla Fondazione Zetema di Matera per chiedere il ritiro delle sue opere esposte a palazzo Pomarici. Strazza lamenta “lo smantellamento del progetto iniziale proposto e sviluppato, tra ottobre 2006 e maggio 2014, da Giuseppe Appella, la cui presenza nel Museo da lui creato ha costituito elemento fondamentale per l’identità dell’istituzione e la conservazione qualificata delle nostre opere”  e deplora “la cancellazione del comitato scientifico dal sito del Museo e l’affidamento dello stesso a una cooperativa di gestione”. Lo stesso Apella, riferisce Madaro, ha ritirato oltre cento opere della sua collezione privata per anni esposte al MUSMA e prodotte da alcuni tra i protagonisti delle Avanguardie storiche e dell’arte contemporanea.

A questo punto sembra tramontare una delle più belle stagioni dell’arte contemporanea a Matera, città che già anni prima della sua elezione a Capitale Europea della Cultura era riuscita ad assicurarsi, per giunta gratuitamente, un così prezioso afflusso di opere d’arte.
 
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