Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

Gerhard Rohlfs

“…In questa Terra infiltrata della cultura di parecchi secoli, e in cui tante nazioni si avvicendarono l’una dopo l’altra, ogni fiume, ogni pietra, ogni paesello annidato su di una rupe rappresenta qualche cosa piena di memorie storiche; e da tutta la superficie sua spira come un soffio di antico e venerabile tempo.”
Gerhard Rohlfs

di Redazione FdS

Qualcuno lo ricorda ancora oggi così: capelli bianchissimi svolazzanti al vento, bretelle, giacca larga sahariana, occhiali grandi… un anziano tedesco con un biglietto da visita che sembrava una lettera: “Dr. GERHARD ROHLFS Professor der Philologie an der Universitat Munchen i. R. Honorarprofessor der Universitat Tubingen Dr. H.c. der Universitaten Athen, Palermo, Turin und Lecce – Mitglied der Bayerishen Akademie der Wissenschaflen – Consejero de honor del Cosejo Sup. de Investigaciones Cientificas (Madrid) Socio corrispiondente dell’Accademia della Crusca (Firenze) e dei Lincei (Roma). Socio d’onore della Soc. di Storia Patria per la Puglia.”

Ricordando con simpatia il glottologo tedesco Gerhard Rohlfs, lo studioso cosentino Gianfranco Ferrari, ci racconta:Ho avuto il piacere di conoscerlo in occasione di uno dei suoi tanti viaggi di studio in Calabria. Parlava il nostro dialetto come uno di noi. Salutava tutti con un affettuoso: “ne vidimu”. A pochi mesi dal convegno “Gerhard Rohlfs: mi saluti gli amici della Calabria” svoltosi lo scorso maggio presso il Museo Civico di Strongoli (Crotone) e a quasi un anno dalla mostra fotografica “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) a fine 2012 (v. photo gallery a fondo pagina), noi di FDS vogliamo ricordare la figura appassionata di questo  vero pioniere degli studi linguistici in Calabria e in tutto il Sud.

Il suo primo impatto con il dialetto calabrese, nelle sue diverse declinazioni, fu durante la prima guerra mondiale in un campo di prigionia dove ebbe modo di ascoltare alcuni giovani scambiandoli in un primo momento per greci. Provenivano dal quell’area montuosa del reggino detta Bovésia, dove il greco era ancora una lingua viva, una incredibile sopravvivenza che alcuni studiosi facevano risalire esclusivamente al periodo bizantino, in particolare al x secolo, epoca di forte colonizzazione monastica basiliana. Rohlfs, viceversa, teorizzò che si fosse in presenza di una trasmissione ininterrotta della lingua greca dai tempi della Magna Grecia. Fu questo uno dei più importanti esiti degli studi di glottologia e dialettologia dell’Italia a cui si sarebbe dedicato dalla fine della guerra dopo aver abbandonato gli studi di botanica da poco intrapresi. In Calabria avrebbe visitato centinaia di paesi, frequentato luoghi di aggregazione, stretto amicizia con abitanti del posto, raccogliendo ovunque parole, detti, proverbi, espressioni idiomatiche, e fotografando realtà che sembravano come cristallizzate nel tempo. Fece ricerche sul campo per oltre 60 anni conquistandosi l’epiteto di “archeologo delle parole”. Di oltre 700 scritti lasciati da Rohlfs, numerosi sono quelli espressamente dedicati alla Calabria, fra cui il “Dizionario dialettale delle Tre Calabrie”, il “Dizionario dei cognomi e dei soprannomi in Calabria” e il “Dizionario toponomastico e onomastico della Calabria”, opere che testimoniano il legame speciale instaurato con questa terra e culminato già nel 1968 nel conferimento della cittadinanza onoraria di Bova, cuore dell’area ellenofona.

Per offrirvi un ritratto più diretto di Rohlfs ci siamo affidati alla memoria di Domenico Caruso* poeta, scrittore e studioso del dialetto calabrese, nativo di San Martino di Taurianova (Reggio Calabria), che lo conobbe di persona. Riportiamo pertanto qui di seguito lo struggente ricordo dello studioso tedesco dal quale emergono, oltre al valore scientifico della sua opera, la sua sensibile umanità e la lungimiranza nel comprendere il valore culturale e civile della Calabria. Subito dopo vi presentiamo un breve documentario fotografico dedicato al glottologo nel quale compaiono numerose immagini fra quelle che Rohlfs ebbe modo di scattare durante le sue peregrinazioni in Calabria, di recente esposte nella citata mostra di Bova (sono visibili nella photo gallery a fondo pagina).

(*) Nel “Nuovo Dizionario Dialettale della Calabria” di Gerhard Rohlfs – Longo Editore, Ravenna 1977 – al n. 20 Dialetti della Provincia di R.C. figurano i “Proverbi di S. Martino” pubblicati da D. Caruso a Palmi nel 1959.

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In ricordo di Gerhard Rohlfs

di Domenico Caruso

gerhardrohlfsSono trascorsi più di quattordici anni [la cronologia è calcolata sulla data di questo articolo – NdC] dal giorno in cui a Tubinga, in Germania, concludeva la sua laboriosa esistenza l’illustre studioso che, più di ogni altro, amò la nostra Terra: Gerhard Rohlfs. Era il 12 settembre 1986 ed in tutto il mondo si parlò della scomparsa del grande “maestro di grecanico”, che dal 1921 non tralasciò d’interessarsi del nostro glorioso passato. Lo conferma la dedica apposta dallo stesso nel “Nuovo Dizionario Dialettale della Calabria” – (Longo Editore – Ravenna), che qui riportiamo:

“A VOI FIERI CALABRESI
CHE ACCOGLIESTE OSPITALI ME STRANIERO
NELLE RICERCHE E INDAGINI
INFATICABILMENTE COOPERANDO
ALLA RACCOLTA DI QUESTI MATERIALI
DEDICO QUESTO LIBRO
CHE CHIUDE NELLE PAGINE
IL TESORO DI VITA
DEL VOSTRO NOBILE LINGUAGGIO”

Tutti gli anni, ad eccezione della parentesi bellica, Rohlfs raggiungeva i nostri paesi per approfondire la conoscenza delle nostre tradizioni. Fu così che l’8 aprile 1979, presso la Biblioteca Comunale di Polistena, avvenne il nostro primo incontro. D’allora gli amichevoli rapporti epistolari col celebre glottologo, che aveva già incluso il nostro nome nel suo “Dizionario”, non vennero mai meno e tante volte c’interpellò nei riguardi dei suoi studi sul dialetto della nostra zona. In seguito per ogni opera pubblicata ci ha fatto dono di pregevoli bozze di stampa.

Per meglio comprendere lo scrittore sono indispensabili alcuni cenni biografici. Nato il 14 luglio 1892 a Berlino, giorno della festa nazionale francese, Rohlfs interpretò questa data come una predestinazione fatidica “per una futura carriera romanistica”. Dal genitore, che possedeva uno dei più vasti vivai di Berlino, Gerhard apprese la vocazione per le piante prima che per le lingue straniere, avvenuta verso i 17 anni. Il corso di studi medi a Coburgo fino a detta età non era stato esemplare. L’improvviso e rapido mutamento fu una vera fortuna per i popoli di lingua neolatina: ormai “primus omnium”, compiva splendidamente la sua formazione universitaria. Dal 1914 ebbero inizio i grandi viaggi di studio e furono cinquanta le giornate che il ricercatore allora consumò nel visitare 170 paesi fra Svizzera e Puglia: “Viaggiando per tre quarti a piedi, con lo zaino sulle spalle, frequentando le strade battute dall’umile gente, soffermandosi e familiarizzando nelle osterie e nelle trattorie di piccoli paesi interni, dormendo in piccoli alberghi, sempre interessato alle parlate locali di tutta l’Italia visitata”. Nascevano le sue prime scoperte e si formavano i suoi primi convincimenti. Come lo stesso Gerhard ha annotato: “Conversando con i contadini, fui sorpreso dall’incredibile varietà dei dialetti italiani”.

Nei suoi viaggi in Calabria, avvenuti a distanza di tempo, Rohlfs ha individuato come motivo essenziale  “la necessità che la Regione venisse redenta attraverso la riconquistata dignità di popolo a seguito della riscoperta dei valori culturali regionali da parte dei suoi abitanti. E lui, Gerhard Rohlfs, era felice di sentirsi il corifeo di una tale rinascita”. Sono in molti, specialmente fra gli anziani, a ricordare i giorni in cui il professore tedesco a dorso di mulo raggiungeva i centri sperduti calabresi – come Roghudi e Bova – per non fare disperdere le antiche usanze e la parlata di quella gente.

Rohlfs difese sempre il prestigio della nostra Regione. Nel 1921, ad esempio, dopo essere giunto nei pressi di Cosenza, avendo potuto constatare il contrasto tra la pessima fama e la reale situazione del vivere civile dei calabresi, così ha scritto in un articolo apparso in Germania: “Calabria! Quali foschi e raccapriccianti ricordi non si destano in Germania al pronunziare del nome di questo estremo ed inaccessibile nido del brigantaggio! Quale ripugnanza ed orrore non persistono tuttavia, anche a Milano e a Roma, per questa terra famosa, dolorante e malnata; così miseramente ed ingiustamente dallo Stato negletta… In questa Terra infiltrata della cultura di parecchi secoli, e in cui tante nazioni si avvicendarono l’una dopo l’altra, ogni fiume, ogni pietra, ogni paesello annidato su di una rupe rappresenta qualche cosa piena di memorie storiche; e da tutta la superficie sua spira come un soffio di antico e venerabile tempo”. La generosità di Rohlfs non ha mai avuto limiti; prima di morire – infatti – aveva così pregato il dott. Salvatore Gemelli di Anoia Superiore (dalle cui memorie abbiamo tratto alcune testimonianze): “Mi saluti l’Italia. Mi saluti gli amici della Calabria. Addio!”. E l’affezionato dottore, scomparso a Locri qualche anno dopo il professore, ha voluto ricordare l’amico con un’opera organica e carica di umanità (S. Gemelli – GERHARD ROHLFS. Una vita per l’Italia dei dialetti – Gangemi Editore).

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FdS: courtesy Domenico Caruso – BRUTIUM
 

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

1. Gerhard Rohlfs e la sua ormai celebre dedica ai Calabresi nel libro

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

2. Ritratto fotografico autografato del glottologo Gerhard Rohlfs

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

2. Ritratto fotografico del glottologo Gerhard Rohlfs

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

3. Ritratto fotografico del glottologo Gerhard Rohlfs

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

4. Ritratto fotografico del glottologo Gerhard Rohlfs

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

5. Gerhard Rohlfs a dorso d'asino a Castelmezzano (Potenza)

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

6. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

7. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

8. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

9. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

10. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

11. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

12. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

13. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

14. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

14. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dalle stampe in mostra)

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

15. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

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16. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

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17. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. <a href="http://www.- Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

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18. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

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19. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

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20. La Calabria di Gerhard Rohlfs, immagine tratta dalla mostra “Calabria contadina nelle immagini di Gerhard Rohlfs” tenutasi a Bova (Reggio Calabria) nel 2012 - Ph. Piervincenzo Canale (dagli scatti in mostra)

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

Manoscritto originale dell'Appendice al Dizionario dei Cognomi con dedica al poeta e scrittore calabrese Domenico Caruso

Gerhard Rohlfs: il tedesco che morì con il nome della Calabria sulle labbra

Relazione di Gerhard Rohlfs con dedica al poeta e scrittore calabrese Domenico Caruso

 
Image credits: Ph. 6-15 by Piervincenzo Canale | ccby2.0
 

VIDEO – GERHARD ROHLFS, UN TEDESCO IN ASPROMONTE

 

2 commenti

  1. Grazie per la pubblicazione e per aver reso il dovuto onore al glottologo Gerhard Rohlfs di cui conservo numerosi ricordi.

    • Grazie a lei Domenico per la sua bellissima testimonianza su un uomo e uno studioso che merita di essere conosciuto dal grande pubblico più di quanto ancora non lo sia. Rohls fu l’antitesi dell’accademico chiuso nella sua torre d’avorio, amò mescolarsi alla gente comune vivendo la sua disciplina direttamente sul campo come materia ‘viva’ e non come mero esercizio di erudizione.

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