Due scienziati siciliani riproducono l’esperimento di Miller e Urey sull’origine della vita e scoprono che «una scintilla elettrica portò la vita sulla terra»

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Gli scienziati messinesi Antonino Marco Saitta, della Sorbona di Parigi, e Franz Saija, dell’Istituto per i processi chimico-fisici del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Messina

di Redazione FdS

In principio fu l’esperimento di Stanley Miller e Harold Urey, ossia la prima dimostrazione – avvenuta negli anni ’50 – che molecole organiche si possono formare spontaneamente, nelle giuste condizioni ambientali, a partire da sostanze inorganiche più semplici, condizioni che già Oparin e Haldane avevano considerato esistenti sulla Terra primordiale. Quel primo esperimento è ora stato riprodotto da un gruppo di ricerca italiano e francese, coordinato da due scienziati messinesi, Antonino Marco Saitta, della Sorbona di Parigi, e Franz Saija, dell’Istituto per i processi chimico-fisici del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), con sede a Messina.

L’origine della vita sulla terra? E’ stata questione di una “scintilla elettrica”, che ha dato il via a tutte le reazioni chimiche che hanno portato allo sviluppo delle molecole base della vita. La nuova simulazione, pubblicata di recente sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), dimostra infatti per la prima volta che sono state delle scariche elettriche ad innescare la formazione degli amminoacidi, i “mattoni” della vita.

Che le reazioni chimiche alla base della vita, finora mai chiarite nei dettagli, siano state innescate da scariche elettriche, emerge da un’analisi su scala atomica fatta con l’aiuto di modelli computerizzati oggi disponibili. Come dicevamo prima, nel loro esperimento, Miller e Urey sostenevano che prendendo le sostanze volatili più semplici, come metano, ammoniaca, acqua, idrogeno, e producendo una scarica elettrica, si recuperano amminoacidi, quindi che le molecole della vita si fanno da sole a partire da ambienti molto semplici. In questo studio i ricercatori hanno applicato dei campi elettrici sopra i 0,35 volt per angstrom a queste miscele di molecole semplici, che hanno formato velocemente e spontaneamente delle molecole di acido formico e di formalmide ossia il prodotto base per la sintesi degli aminoacidi, dei precursori del dna e degli acidi metabolici. Con scariche elettriche di 0,5 volt si è arrivati invece alla formazione di un protoaminoacido.

Ernesto Di Mauro, professore di Genetica molecolare all’università La Sapienza di Roma ha così commentato il nuovo esperimento: ”I ricercatori italiani e francesi hanno fornito una base teorica e il dettaglio delle reazioni di chimica quantistica all’esperimento di Miller”. Ha quindi aggiunto che “l’aver identificato la via biosintetica che porta da sostanze semplici ai precursori della vita, genetica e metabolica, indirizza la chimica di base per applicazioni biotecnologiche, come sostanze antivirali e gli ormoni”.

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